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La politica non è una cosa per giovani (Balilla)

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Venerdì 25 novembre nella provincia di Mantova, per l’esattezza a Medole, s’è verificata l’ennesima provocazione di un folto gruppo di neofascisti appartenenti al Veneto Fronte Skinhead. Il gruppo composto da circa una ventina di elementi ha fatto irruzione presso una sede comunale dove si stava svolgendo un incontro sul tema dello Ius Soli presieduto dalla giovane scrittrice Chaimaa Fatihi e da vari rappresentanti dell’associazionismo locale. I neofascisti, mantenendo il solito atteggiamento intimidatorio, appostati in piedi tutt’intorno alla sala con braccia conserte, sono intervenuti interrompendo l’assemblea e provocando con il loro ennesimo teatrino xenofobo contro i migranti e lo ius soli. Da tempo la provincia di Mantova e non solo è vittima di questi loschi figuri che cercano di legittimarsi nei territori di provincia soffiando sul vento dell’odio razziale. Solo qualche mese fa a Mantova si sono resi partecipi di un aggressione ai danni di un giovane ultrà antifascista. Di seguito il comunicato del coordinamento di realtà antifasciste locali Gruppo 25 Luglio.

 

La politica non è una cosa per giovani (Balilla)

Venerdì scorso abbiamo assistito all’ennesima incursione/carnevalata di un noto gruppo di estrema destra (Veneto Fronte Skinheads) presso un’assemblea pubblica il cui tema era quello dello ius soli alla presenza di Chaimaa Fatihi. Innanzitutto come #antifasciste e #antifascisti ci teniamo a rinnovare la solidarietà a Chaimaa e a tutti i presenti all’iniziativa, ma vogliamo anche che questa ennesima provocazione possa essere principio di dibattito sul tema dell’antifascismo e dell’agibilità politica di questi pochi ma pericolosi soggetti organizzati.
Al contrario di quello che è stato scritto sui giornali locali, il Veneto Fronte Skinheads (parola, quest’ultima, di cui si sono indebitamente appropriati) non è affatto un’associazione di bravi giovani che partecipano democraticamente alla vita politica, bensì un’accozzaglia di nostalgici fascisti che nel corso di tutta la loro attività si sono resi protagonisti di aggressioni, pestaggi e accoltellamenti. Di conseguenza la nostra indignazione non si limita alla presenza e intimidazione del Vfs nella sede di #Medole, ma anche alla conseguente analisi politica che è stata divulgata sui giornali, quella che ha presentato i Naziskin come un gruppo (l’unico, addirittura!) di giovani che si interessa alla politica, che stimola il dibattito e che partecipa serenamente alla dialettica politico democratica. 
Per noi questo, oltre ad essere un insulto nei confronti di coloro che hanno dato la vita per liberarci dal giogo del nazi-fascismo, è anche motivo di massima preoccupazione: la legittimazione che questi gruppi della galassia dell’estrema destra si stanno costruendo, non solo il Fronte Veneto, ma anche Forza Nuova e, in primis, Casa Pound, ci riporta agli albori degli anni venti del ‘900, quando il Fascismo dimostrava tutta la sua natura vigliacca e trasformista per cercare di inserirsi tramite il Patto di Pacificazione nella galassia parlamentare, momento che sancirà la fine della libertà politica e l’inizio del Regime.
Pensiamo che oggi come non mai sia necessario creare gli anticorpi per delegittimare politicamente e togliere agibilità politica a questi soggetti, sul nostro territorio ma non solo. La crisi economica e l’allargarsi della forbice sociale hanno loro permesso di soffiare sul vento dell’odio e della violenza razziale. Noi siamo consapevoli che le disuguaglianze non sono causate dai conflitti inter-etnici bensì da un sistema economico che saccheggia, sfrutta e distribuisce guerre tutt’intorno al globo e crea, volutamente o no, le condizioni per i contrasti etnici – un Divide et Impera con cui siamo costretti ancora a misurarci.
Per questo è necessario ritrovare #solidarietà e #complicità fra i segmenti sociali messi sotto attacco – che vengono privati dei diritti e della soddisfazione dei bisogni fondamentali – creare rete sociale e sviluppare un ragionamento collettivo sul tema dell’#accoglienza, che non può e non deve rimanere alla mercé di qualche privato o di istituzioni che finiscono per ghettizzare i soggetti più colpiti, come i migranti, dal resto della società civile, come a nascondere la polvere delle loro ennesime nefandezze sotto il tappeto della comunità politica e sociale.
Solo in questo modo potremo sconfiggere il #razzismo e tutti i suoi derivati, per allentare le disuguaglianze e vivere in città e territori in cui le differenze possano essere un arricchimento e non un limite, e la libertà di movimento un diritto e una risorsa e non una corsa ad ostacoli con i cecchini ai lati e i becchini pronti al guadagno. 
Vogliamo concludere con un contributo di Wu Ming 1 sulla necessità dell’#antifascismo, un documento semplice, ma che ci può aiutare a riflettere sulla nostra vita politica quotidiana:

Antifasciste e Antifascisti del territorio mantovano

“È orribile doversi occupare dei fascisti, di chi li sdogana, di chi li corteggia, di chi ci beve lo spritz assieme. Si vivrebbe meglio, senza tutti costoro e senza doverne scrivere.
Negli anni scorsi, in effetti, molti hanno proposto di ignorarli: non ragioniam di lor ma guarda e passa, «non abbassiamoci al loro livello», «se li contesti gli fai pubblicità» ecc. Una fallacia logica dietro l’altra, per una linea di condotta nefasta.
«Non mi abbasso al loro livello». Come i bimbi che si coprono gli occhi e credono che, così facendo, il mondo intorno scompaia. Mentre non si ragionava di lor, i fascisti suonavano il piffero e si tiravano dietro la gente. Lasciando fare i fascisti — o addirittura isolando chi li contrastava, magari ripetendo, senza capirla minimamente, una frase di Pasolini sul «fascismo degli antifascisti» — si è permesso loro di allargarsi e conquistare spazi.
Quanto alla «pubblicità», non gliel’hanno fatta i contestatori. Al contrario, contestando i fascisti si è spesso riusciti a privarli di agibilità, tribune e riflettori, a far saltare iniziative, anche a spingerli verso grottesche figure di merda…
Non contrastare i fascisti; lasciarli parlare; citare una frase di Voltaire che Voltaire non ha mai scritto… Una linea non solo nefasta, ma gretta, perché da privilegiati, da inabili alla solidarietà: molte persone, infatti, non possono permettersi di «ignorare» il fascismo, perché è il fascismo a non ignorarle, le va a cercare, le colpisce. Soprattutto loro vivrebbero meglio, senza i fascisti e i loro reggimoccolo.”
Wu Ming 1

 

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