Ma la distanza tra il Brasile e gli Stati Uniti è molto più che geografica.
L’assalto al parlamento a Brasilia è fallito e non avrebbe potuto essere altrimenti, visto il mancato sostegno delle forze armate cui Bolsonaro si è frequentemente richiamato, e che sono state ampiamente sostenute dall’ex presidente.
Il governo di Lula deve realizzare, nel primo mese del suo mandato, la demarcazione di terre indigene che avevano già pronta tutta la documentazione di omologazione, in attesa della misura, da parte del governo di Bolsonaro.
Questa domenica i simpatizzanti dell’ex presidente Jair Bolsonaro che non accettano il risultato elettorale hanno occupato con la forza tre edifici pubblici, cioè il Palazzo di Planalto, il Congresso Nazionale e la sede del Supremo Tribunale Federale, rompendo il blocco realizzato nella Spianata dei Ministeri a Brasília dalla Polizia Militare e dalla Forza di Sicurezza.
Il Brasile vive la peggiore crisi della sua storia, che si manifesta nell’economia, nella società, nell’aumento della disuguaglianza sociale, nei crimini ambientali, la fame, la disperazione e la mancanza di prospettiva che affligge più di 70 milioni di lavoratori.
Dei membri del popolo Tembé, del nordest del Pará, sono stati vittime di una violenta azione realizzata martedì (29) da guardie di sicurezza privata dell’impresa Brasil Bio Fuels (BBF), la maggiore produttrice di olio di palma dell’America Latina, che rifornisce gli impianti di biodiesel.
Un nuovo studio illustra il caso di un’iniziativa nel comune di Portel, nello stato del Pará, nell’Amazzonia brasiliana, che indica quello che può essere definito “colonialismo del carbonio”.
Qual è il futuro della relazione dello stato con le periferie urbane?
Un punto di vista interessante sulla questione è sicuramente quello offerto dagli endorsement ricevuti in campagna elettorale dall’ex presidente Bolsonaro da parte di atleti di diverse discipline.
Il paese è spaccato anche geograficamente: Lula si è imposto in 13 Stati brasiliani, tutti nel nord e nord est, zone più rurali e povere, mentre Bolsonaro in 14, tutti nel sud e sud-ovest, storicamente più ricchi.
Che la maggioranza della popolazione mostra un per nulla sorprendente disprezzo per la politica elettorale. Ma i dati crudi parlano di un contundente rifiuto dell’ultradestra, molto maggiore che in altri quartieri della città.