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Daouda Diane: punta il dito contro il padrone e poi scompare

Non si sa più nulla di lui dallo scorso 2 luglio. Si chiamava Daouda Diane: quella mattina è partito di casa per andare al cementificio dove lavorava, Sgv ad Acate, in provincia di Ragusa.

Non è stato più visto né ad Acate né in Costa D’Avorio, dove avrebbe dovuto ritornare per visitare la famiglia che non vedeva da anni.
Da qualche giorno l’attenzione sul suo caso si è riaccesa, perché è comparso un video su Facebook, postato dall’operaio poco prima della sua scomparsa, in cui venivano denunciate le dure condizioni di lavoro nel cementificio.

Daouda Diane ad Acate era punto di riferimento per la comunità di braccianti africani che ci vive e la sua scomparsa ha suscitato molto clamore. La procura indaga per omicidio e occultamento di cadavere.
Non è certo la prima volta che un lavoratore scomodo e immigrato scompare.
L’ennesimo desaparecido nella guerra del lavoro.
Gli amici di Daouda Diane hanno scritto sui loro siti: “Noi siamo neri anche quando moriamo nessuno ci vede”

Ne abbiamo parlato con Pippo Gurrieri

Ascolta la diretta:

da Radio Blackout

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pubblicato il in Sfruttamentodi redazioneTag correlati:

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