Questa malaopera che vogliono imporre con la forza dei manganelli, dei gas nocivi e degli idranti e con la militarizzazione di una parte della nostra terra, è fortemente osteggiata dalle donne che, oltre alla preoccupazione del presente, si mobilitano per il futuro delle nuove generazioni.
Chiediamo che i soldi per il tav vengano usati per risanare scuole, ospedali, servizi socio-assistenziali e salvaguardia del territorio.
I servizi sono un diritto e non si possono barattare con le compensazioni per la devastazione del territorio.
Chiediamo alle donne che si mobiliteranno per l'otto marzo di accogliere la nostra bandiera come segno di solidarietà nei confronti del movimento no tav e contro la dura repressione che sta subendo.
Protagoniste e determinate le donne no tav della Valsusa.
TROVIAMOCI A SUSA P.ZZA DEL MERCATO GIOVEDÌ 8 MARZO ORE 9.30!!
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Car* tutt*,
è da poco finito il presidio sotto il carcere ancora sorrido delle parole e della musica che mi/ci avete regalato.