InfoAut
Immagine di copertina per il post

16/07 San Didero: si apre un nuovo clima di lotta (VIDEO)

||||

Questa settimana, al Presidio di Venaus, è iniziato il primo “Campo ecologico” che sta vedendo la partecipazione di tantissimi giovani ragazzi e ragazze del Comitato Giovani No Tav e di molte realtà ecologiste piemontesi.

Sono state molte le assemblee e i momenti di confronto che si sono susseguiti nei giorno scorsi, all’interno dei quali tutti gli attivisti e le attiviste presenti, concordavano sulla forte urgenza di agire in maniera incisiva e visibile contro la devastazione ambientale e sulla necessità di un’inversione di rotta per quanto riguarda le politiche climatiche presenti nel nostro paese.

La problematica maggiore che è emersa durante i dibattiti, è stata quella legata al silenzio della politica e delle istituzioni italiane di fronte alla necessità di affrontare la crisi climatica.

Inoltre, si è  ribadita l’inutilità della creazione di un “ministero della transizione ecologica” dal momento che, è ormai evidente che dietro a quel nome così suggestivo si nasconda solamente la perpetuazione del più grande esempio di greenwashing a livello nazionale.

Come naturale conseguenza dei momenti di confronto tra i partecipanti al “Campo Ecologico”, nel pomeriggio di oggi, durante una giornata di iniziative al nuovo fortino di San Didero, è stata organizzata una passeggiata informativa sui terreni coinvolti dalla devastazione ambientale portata avanti da Telt.

Gli attivisti e le attiviste, con cori e  battiture, hanno poi disturbato l’(in)operato delle forze dell’ordine che da mesi occupano questa cattedrale nel deserto e successivamente, hanno deciso di bloccare gli accessi del cantiere, incatenandosi al cancello principale impedendo, di fatto, il cambio turno.

Contemporaneamente, un altro gruppo, “armato” di tende e cartelli, si è diretto all’ingresso della ditta Eslo Silos, sedendosi di fronte all’entrata di questa azienda complice da anni della distruzione del territorio valsusino in quanto coinvolta sia nella realizzazione del cantiere di Chiomonte, che nella costruzione del fortino di San Didero,  in nome di quei posti di lavoro promessi e dati dai promotori della mala opera che non si sono dimostrati altro che un vero e proprio “specchietto per le allodole” dietro il quale, da anni, si nasconde chi specula sulla devastazione ambientale per arricchirsi.

Improvvisamente, un camion con a bordo un operaio della ditta, si è scagliato contro gli/ le attivist* e, noncurante della situazione che aveva di fronte, ha tentato di forzare il blocco pacifico, rischiando di travolgere chi si trovava sulla strada, distruggendo una delle tende che erano state montate e provocando il ferimento della mano di un ragazzo. Una scena, questa, a cui ha assistito anche un ingente dispiegamento di forze dell’ordine solertemente chiamate a difendere il fortino e che, naturalmente, non ha mosso un dito per tutta la durata della scena.

Un episodio davvero grave che sarebbe potuto andare davvero peggio e a cui non vorremmo e dovremmo mai più assistere. Un episodio che fa venire la pelle d’oca e che necessariamente porta il pensiero ad Adil.

Non è possibile che ancora oggi qualcuno si trovi protagonista di situazioni di questo tipo, non è umanamente accettabile che, ancora oggi, a poca distanza dell’enorme tragedia vissuta da Adil e dalla sua famiglia, ci si trovi costretti a vedere o essere partecipi a scene di questo tipo.

Nonostante questo momento molto concitato, tutti i presenti hanno continuato a resistere sia davanti ai cancelli della ditta che a quelli del cantiere di San Didero, manifestando la loro contrarietà alla costruzione della linea Alta Velocità Torino – Lione  e ribadendo con forza che un futuro libero dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura é possibile e deve essere necessariamente costruito da subito in una vera e tangibile ottica di inversione di marcia rispetto alle politiche climatiche.

La giornata si è poi conclusa con un apericena condiviso alla “moda No Tav” e con la presentazione del libro “ Non siamo tutti sulla stessa barca” di Giorgio Brizio.

Il “Campo Ecologico” continua: appuntamento domani alle 10,30 al presidio di Venaus per la passeggiata ai Mulini dove si svolgerà l’assemblea sulle grandi opere!

Avanti No Tav, sarà una lunga estate di lotta!

Da notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

no tavSAN DIDERO

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Un anno dopo Sainte-Soline: solidarietà, rabbia e gioia per le strade di Nantes

Un anno fa, decine di migliaia di noi hanno marciato in mezzo ai campi delle Deux-Sèvres contro i megabacini, e siamo rimasti intrappolati dalla repressione militare, intrappolati sotto il rombo delle granate sparate a migliaia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Perù volta le spalle agli accordi climatici. I soldi e le lobby vincono ancora

Il Congresso della Repubblica del Perù, con il consenso del Ministero dell’Energia e delle Miniere (Minem), ha abrogato la legge che fissava un termine per la rimozione dei minatori illegali dal REINFO, il registro ufficiale delle attività minerarie nazionali.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

G7 clima, energia e ambiente: basta con i crimini ambientali, basta greenwashing, basta Tav!!!

Il 28, 29 e 30 aprile, Venaria sarà il palcoscenico del G7 dedicato all’energia, al clima e all’ambiente.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino verso il G7: seminari di Ecologia Politica.

Di fronte a transizioni ecologiche ed energetiche che ci parlano di futuri sostenibili e tecnologie salvifiche, vogliamo dotarci di strumenti per smascherare ciò che c’è dietro: logiche di profitto che tendono a separarci e distruggere l’ecosistema che vogliamo costruire insieme.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il socialismo climatico e il collasso del clima

Da un po’ di tempo i media riportano notizie allarmanti sulla possibile interruzione della circolazione meridionale atlantica (AMOC), un vasto sistema di correnti oceaniche, componente chiave della regolazione del clima globale di cui fa parte la Corrente del Golfo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Fukushima: “Il governo sta riscrivendo la storia dell’incidente”.

Tredici anni dopo il disastro di Fukushima, la ricercatrice Cécile Asanuma-Brice racconta a Reporterre le conseguenze del processo di decontaminazione della regione e i pochi ma difficili ritorni dei suoi abitanti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Guardiani della terra maremmana per una transizione ecologica giusta

Cresce nella Maremma ed in Tuscia la resistenza dal basso all’espansione incontrollata di megaimpianti di energia eolica, nuova frontiera del “landgrabbing”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

G7 energia, clima, ambiente a Venaria, prepariamoci insieme ad accoglierlo!

Durante il G7 si riuniranno le principali potenze economiche per discutere come disegnare i prossimi passi della cosiddetta transizione energetica ed ecologica.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Olimpiadi. Cominciato il taglio di 4.500 larici

Il bob è una delle discipline delle olimpiadi invernali. In Italia nessuno, o quasi, pratica questo sport. La pista costruita a Cesana per le Olimpiadi del 2006 è un monumento allo spreco, alla distruzione di risorse per l’interesse di pochi signori del cemento e del tondino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

2.9 Radura || Le catene agricole. Agroindustria e lavoro in Piemonte

In questa nuova puntata di Radura torniamo a parlare di agricoltura. Lo facciamo a partire da un approfondimento delle catene del valore in un territorio specifico che è quello del Piemonte.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

VOI SETTE, NOI 99%

Dentro la Reggia di Venaria dal 28 al 30 aprile ci saranno i ministri delle 7 potenze mondiali a parlare di transizione ecologica ed energetica. A Torino si sta costruendo un percorso di avvicinamento che vede coinvolti comitati, associazioni ambientaliste, collettivi studenteschi e giovanili, realtà ecologiste.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefanino Milanesi, una vita per la lotta

Uno dei più noti compagni e protagonisti delle lotte comprese tra gli anni Settanta e quelle odierne del popolo NoTav se n’è andato, improvvisamente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Ste, che la terra ti sia lieve

Se ne è andato Stefano, compagno, No Tav. Come redazione di InfoAut ci uniamo al ricordo del movimento No Tav ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ed affetto ad Ermelinda, ai compagni ed alle compagne che hanno condiviso le piazze, le strade ed i sentieri di montagna con Stefano.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di Via in Val Susa: fino a che punto è lecito tacciare di pericolosità sociale persino chi…non c’era?

Questa volta parto dalle conclusioni, tiro le somme senza scrivere gli addendi, arrivo subito alla sintesi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Tribunale di Torino: conferenza stampa sulla sorveglianza speciale di Giorgio

Questa mattina, alle ore 12.30 davanti al Tribunale di Torino, ci sarà una conferenza stampa sul tema della sorveglianza speciale. In particolare, riguardo l’accanimento giudiziario nei confronti di Giorgio Rossetto, militante di area automoma e No Tav della prima ora.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Lavori pericolosi in Valsusa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da notav.info

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV: il punto sui lavori preliminari

Dicembre 2023: già per i lavori preliminari continua l’accumulo di consistenti ritardi sui cronoprogrammi

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Salvini, Verdini e la marmellata di cemento

L’inchiesta emersa negli scorsi giorni sui giornali che ha portato all’arresto di Tommaso Verdini, figlio del più noto Denis e fratello della compagna del Capitone, ha tutti gli elementi di una classica storia all’italiana: familismo, cemento, appalti e politica.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Salvini: i ministri passano, i No Tav restano

Oggi, nel giorno previsto per la visita di Salvini al cantiere di Chiomonte, i No Tav si sono dati appuntamento per contestare la presenza del ministro all’inaugurazione del tunnel di base e il passaggio di testimone alle ditte appaltatrici.