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Presidio antirazzista al Cara di Rogliano (RC)

Di seguito il volantino girato al presidio:

STOP ALLE EMERGENZE, DIRITTI PER TUTTI!

La “RETE ANTIRAZZISTA” ritiene inaccettabile la coltre di silenzio che nasconde le malefatte della protezione civile e le connivenze con la politica nazionale e regionale. In Italia ogni situazione diviene emergenza e stato di eccezione dove proliferano speculatori e affaristi in deroga a qualsiasi legge e diritto, tra questi primeggia la Protezione Civile. Dai rifiuti all’economia, dai terremoti ai migranti! La protezione civile si occupa di tutte queste emergenze, speculando sui disagi e sugli sfaceli della cattiva politica. La chiamano “accoglienza ai migranti” ma l’apertura di quelli che vengono definiti C.A.R.A per l’emergenza nord africa è frutto di una politica nazionale in cui il migrante è considerato un pericolo sociale da segregare in questi centri per poi espellerli respingendoli nei loro paesi di origine una volta esauriti i fondi dell’emergenza stessa! Sballottati da una parte all’altra dell’Italia, senza nessuna informazione sulla propria condizione giuridica ed esistenziale, in attesa del verdetto di una “commissione” che espelle circa7 migranti su 10, uomini e donne in fuga dalle guerre che hanno insanguinato il nord africa,vengono trattenuti in questi centri, fruttando in media 50 euro al giorno a chi li gestisce. Una gallina d’oro costruita sulle loro teste, sulle loro speranze e sulle loro vite. E troppo spesso questi centri, luoghi senza legge ne diritti, diventano dei veri e proprio lager dove i migranti entrano per non uscirne mai più. La provincia di Cosenza vede fiorire C.A.R.A sul tutto il territorio nell’assordante silenzio dalla politica Calabrese. Rogliano, dopo Amantea e Cetraro, ha visto l’arrivo di circa 120 richiedenti asilo ammassati nell’hotel “La Calavrisella” in cui l’esperimento del C.A.R.A libero si è concluso in tempi brevissimi con l’identificazione degli attivisti che riaccompagnavano i migranti al centro dopo le attività svolte presso La casa delle culture, da parte delle forze dell’ordine allertate dal “responsabile” della cooperativa. Probabilmente la loro colpa è stata quella di aver informato i migranti sui loro diritti e su cosa sia il pocket money, erogato attraverso inaccettabili “Buoni lavoro”. In tutto questo non c’è posto per la volontà dei migranti che chiedono solo di essere LIBERI di viaggiare, di cercare un lavoro e di perseguire le loro speranze. Prima li bombardiamo, poi li segreghiamo! Come Rete Antirazzista, siamo oggiAggiungi un appuntamento per oggi al fianco dei nostri fratelli migranti per chiedere: l’abrogazione immediata della legge Bossi-Fini; il superamento della gestione emergenziale e clientelare dei centri dove vengono reclusi i migranti; un piano di accoglienza reale e dignitosa, sull’esempio di comuni virtuosi come Riace ed Acquaformosa che garantiscono a queste persone una opportunità di vita dignitosa e soprattutto chiediamo libertà di movimento e diritti di cittadinanza per tutti gli esseri umani, senza differenziazioni fra rifugiati, migranti economici o altre fantasiose categorie, buone solo ad alimentare ulteriori guerre inter-etniche, rimpatri frettolosi e nuove sacche di clandestinità!
Rogliano, 24 Settembre 2011
Rete Antirazzista Calabrese

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pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

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