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Per l’8 marzo Cecca ci scrive dal carcere di Torino.

..sempre con la consapevolezza che un camminare collettivo è l’unica strada da seguire.

Pubblichiamo questa lettera inviata da Cecca, compagna che si trova nel carcere di Torino per aver espresso solidarietà a una donna, compagna molestata e picchiata dalle forze dell’ordine durante un fermo al cantiere di Chiomonte. La solidarietà e il sostegno di queste prime settimane di detenzione ingiusta e punitiva sono arrivate dentro le mura del carcere, sta a noi tenere alta l’attenzione perché questa vicenda di pura violenza statale e giuridica non passi inosservata. Con Cecca, con tutte le donne che lottano a testa alta.

Saluti a tutti e tutte,

con queste righe vorrei ringraziare tutte le persone che in queste settimane mi hanno scritto, fatto arrivare il loro pensiero di solidarietà e sostegno.. è un dono prezioso da ricevere dentro queste mura. Un affetto che ho condiviso con tutte le altre detenute del carcere. Il presidio all’esterno si è sentito e ha fatto ballare e sorridere, portando un po’ di calore tra tutto questo grigio. Non ho mai dubitato della nostra forza e questa esperienza conferma solo questo mio pensiero.

Nei primi giorni le altre detenute erano pensierose rispetto alla mia presenza qua dentro.. anche a loro sembrava un’ingiustizia. Dopo il presidio in molte mi hanno chiesto di spiegare “chi ero” e sono stata felice di poter raccontare tutto quello che insieme abbiamo fatto in anni di lotta, a testa alta senza mai perdere lucidità e determinazione! Dalle lotte notav ai cortei a Torino e non solo, sempre a fianco di chi combatte per un mondo migliore. Della bellezza dei presidi e di tutte le iniziative che ci hanno visto passare giorni e nottate fianco a fianco sempre presenti l’uno per l’altra. Questi giorni qui dentro hanno solo rafforzato il pensiero che tutto quello che facciamo merita il nostro impegno, il nostro sforzo e a volte anche qualche sacrificio ma sempre con la consapevolezza che un camminare collettivo è l’unica strada da seguire.

Voglio mandare un saluto agli studenti e studentesse, a tutti i giovani che sono scesi in piazza per fare sentire la loro voce contro chi continua a sfruttare la terra per arricchirsi ignorando il grido di rabbia che sale dalle piazze italiane.. sono con voi e vi auguro altre giornate di lotta, di non perdere l’entusiasmo e la voglia di essere protagonisti in tutte le lotte per il clima ma anche per una scuola libera da ogni nuovo e vecchio fascismo.

Un pensiero va anche a tutte le compagne e donne che scenderanno in piazza l’8 marzo e che riempiranno lo spezzone di NUDM, vi mando il mio abbraccio. Anche da tutte voi ho ricevuto immensa solidarietà e anche se quest’anno non potrò esserci sarò lì con il pensiero a gridare una volta in più “Se toccano una toccano tutte”. E’ ovvio dirvi che molte delle donne con cui condivido il carcere si trovano qui per colpa di un sistema patriarcale che le isola e le rinchiude nel ruolo di mogli sottomesse al volere di un uomo padrone, e qui si vede solo un pezzo di questa società che va cambiata tutte insieme. Buon corteo e l’8 marzo sempre!

Vi abbraccio compagne e compagni che ogni giorno continuate a portare avanti le nostre giuste istanze, con la giusta rabbia senza fare passi indietro. Aspetto di uscire per ritornare al mio posto, al vostro fianco, nelle montagne della mia amata Val di Susa e nelle strade e piazze che aspettano di essere scaldate da tutte e tutti quelli che non smettono di sognare un mondo nuovo.

Tutte e tutti liberi!

Al vostro fianco, Cecca.

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pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

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