InfoAut
Immagine di copertina per il post

Missione EuNavFor Med: una soluzione dal sapore di guerra

Questo è il risultato ottenuto finora dopo il naufragio del mese scorso in cui persero la vita oltre 700 migranti. Un massacro che ha attirato l’attenzione dei Paesi Europei e di vari soggetti politici che evidentemente si sentono in particolare dovere di intervenire, dopo decenni di politiche migratorie criminali. Il documento dell’Unione Europea vuole quindi ora dare un indirizzo per rispondere, o meglio contrastare, il flusso migratorio. Gli obiettivi tanto declamati dall’Unione Europea dovrebbero essere due: prevenire le morti in mare e combattere i trafficanti, prevenendo il flusso migratorio grazie ad una presenza massiccia dell’Ue nel mar Mediterraneo.

La missione navale approvata ieri non è un fulmine a ciel sereno. Nelle ultime settimane diverse informazioni sono trapelate a riguardo tra diversi proclami propagandistici. Il piano prevede quasi un triplicamento dei fondi destinati alla missione Triton dell’agenzia europea Frontex che ne è la coordinatrice. Un totale di 14 milioni di euro verranno spesi in questa ennesima quanto inutile missione il cui obiettivo, e questo è da tenere ben chiaro, non sarebbe neanche quello di soccorrere i barconi (obiettivo sicuramente più facile da difendere per l’ennesima missione porcheria) ma per raccogliere dati e contrastare i flussi migratori cosiddetti irregolari diretti in Europa. Flussi considerati tali nonostante la maggior parte delle persone che decidono di andare via dal proprio paese di origine fuggono da conflitti o da situazioni di disagio economico e sociale, e quindi uomini, donne e bambini aventi diritto all’accoglienza in altri paesi.

L’obiettivo dell’Unione Europea, che pensa di affrontare un problema umanitario con soluzioni militari, mira a contrastare il flusso di persone ma non la tratta in sè. Lo stesso piano approvato, che ora l’Onu dovrebbe considerare e su cui esprimere un avvallo, prevede infatti un attacco per via militare con “interventi mirati” via terra che dovrebbero raggiungere di nascosto i porti libici per affondare o danneggiare le barche utilizzate per il traffico di esseri umani. Se la strategia attuata dall’Unione Europea e dall’Onu è quella di bombardare e mandare forze di terra, certo è che una soluzione militare di questo tipo delinea una scarsa attenzione rispetto alle cause dei flussi migratori generate da anni e anni di conflitti e di instabilità nel proprio paese di origine, mentre dall’altra parte vi è molta attenzione a reprimere tali flussi con interventi armati che altro non possono fare che causare ulteriori conflitti, così come si può dedurre dalle dichiarazioni da parte della Libia all’indomani dell’approvazione del piano, dove si afferma che azioni di questo tipo sono considerate attacchi di guerra.

Uno dei nodi principali del piano riguarda il ricollocamento dei richiedenti asilo che attualmente è moderato dal Regolamento di Dublino che determina lo Stato membro dell’Unione europea competente a esaminare una domanda di asilo o riconoscimento dello status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra. Uno degli obiettivi principali è quello di ridurre il numero di richiedenti asilo “in orbita”, che sono trasportati da Stato membro a Stato membro. Attualmente, coloro che vengono trasferiti in virtù di Dublino non sempre sono in grado di accedere a una procedura di asilo. Questo mette a rischio le garanzie dei richiedenti asilo di ricevere un trattamento equo e di vedere le proprie richieste d’asilo prese in adeguata considerazione. Succede quindi che migliaia di migranti rimangano pertanto intrappolati all’interno del Paese, impossibilitati a raggiungere altri paesi. Le cosiddette “quote” che propone ora l’Ue non sono altro che quote virtuali di persone aventi diritto allo status di rifugiato che potranno essere assegnate ad uno Stato. Virtuali perchè sicuramente non adempirebbero al diritto di tutte le persone legittimate a richiederlo. Tali quote riguardano infatti circa 20mila persone, quello che l’Ue non tiene in considerazione è cosa ne sarà delle restanti che approderanno sulle nostre coste.

Intanto mentre Federica Mogherini si lascia andare a facili entusiasmi per il piano-truffa approvato, ora Renzi rilascia nei salotti televisivi dichiarazioni propagandistiche che mal celano il tentativo di far ingoiare una pillola magica al cui interno vi sono ulteriori prospettive inumane per migliaia di persone che decidono di lasciare il proprio paese di origine, senza considerare le conseguenze che il piano appena approvato potrebbe avere a livello internazionale.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

fortezza EuropaguerraLibiamigrantiue

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una di Meno: sciopero femminista e transfemminista dell’8 marzo. La diretta della giornata

Per l’ottavo anno consecutivo, l’8 marzo sarà sciopero femminista e transfemminista globale.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Trieste: in Via Gioia uno spazio di accoglienza negato a due passi dal Silos

A Trieste, città di frontiera che non si riconosce tale, vogliamo mostrare che trovare uno spazio dove accogliere le persone migranti è possibile.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Assemblea nazionale di Non Una di Meno a Bologna. Sabato la “passeggiata arrabbiata”

Sabato 3 e domenica 4 febbraio 2024 due giornate di Assemblea Nazionale organizzate dalla realtà transfemminista Non Una di Meno, presso le aule universitarie di Bologna.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Aborto: il convegno promosso dalla Lega a Montecitorio e’ “l’ennesimo tentativo di normalizzare l’antiabortismo nel nostro paese”

Martedì 23 gennaio, nella sala conferenze della Camera dei Deputati, si è tenuto il convegno antiabortista organizzato dal Centro Studi Politici e Strategici Machiavelli e promosso dalla Lega.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Mai più zitte, mai più sole!

Non una di Meno torna in piazza.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una Di Meno rilancia: mai più sole mai più zitte

Il 16 dicembre Non Una di Meno invita nuovamente a scendere in piazza contro la violenza sulle donne e di genere.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Firme false e assistenza inesistente per i reclusi: la Procura indaga sul Cpr di Milano

Il primo dicembre la Guardia di Finanza ha perquisito la struttura per acquisire documentazione. Il reato ipotizzato per l’ente gestore Martinina è frode in atto pubblico. Un’inchiesta di Altreconomia aveva svelato le “false promesse” della società alla prefettura di Milano

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Una marea in tutta Italia contro la violenza di genere.

Ieri, 25 novembre giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne, oltre ai due cortei nazionali indetti dalla rete di Non Una Di Meno a Roma e a Messina tantissime piazze della penisola si sono riempite di decine di migliaia di persone, come a Milano e Torino, iniziative e cortei anche a Genova, Parma, Perugia, […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

La marea transfemminista inonda Roma. Non Una Di Meno: “Siamo almeno 500 mila”

Con in testa un grande striscione “Transfemministe ingovernabili” è partito questo sabato pomeriggio dal Circo Massimo di Roma l’imponente corteo di Non Una Di Meno contro la violenza sulle donne e la violenza di genere, in occasione della giornata del 25 novembre.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Se domani non torno, distruggi tutto.

Anche a Torino appuntamento per una manifestazione contro la violenza patriarcale sabato 25 novembre alle ore 15 da piazza Carlo Felice.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Puntata speciale 25 aprile: resistenze di ieri e di oggi.

In questa puntata del 25 aprile dell’informazione di Blackout abbiamo voluto sottolineare il legame forte e prioritario che ha la resistenza palestinese oggi con le possibilità che si aprono anche alle nostre latitudini.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Tamburini di guerra

Mentre gli stati continuano ad ammassare armamenti il tentativo di condizionamento dell’opinione pubblica sull’inevitabilità della guerra raggiunge nuove vette, tra giornalisti che lodano i benefici per l’economia dell’industria delle armi, propaganda nelle scuole e proposte politiche scellerate.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

“Siamo dalla parte giusta della storia”. Luigi ci scrive dal carcere

Luigi ci scrive dal carcere. Pubblichiamo di seguito il testo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

GMO: l’esercito israeliano ha ucciso oltre 400 civili dentro e intorno all’ospedale di Al-Shifa.

Gaza. L’Ufficio Media governativo (GMO) di Gaza ha affermato che più di 400 persone – pazienti, civili sfollati di guerra e personale sanitario – sono state uccise negli attacchi israeliani durante 13 giorni di assedio militare all’ospedale Al-Shifa e ai quartieri vicini.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Italia stanno sbarcando molti mezzi militari americani

La denuncia dei portuali del Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP) di Genova

Immagine di copertina per il post
Confluenza

VOI SETTE, NOI 99%

Dentro la Reggia di Venaria dal 28 al 30 aprile ci saranno i ministri delle 7 potenze mondiali a parlare di transizione ecologica ed energetica. A Torino si sta costruendo un percorso di avvicinamento che vede coinvolti comitati, associazioni ambientaliste, collettivi studenteschi e giovanili, realtà ecologiste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Misure cautelari per tre militanti di Antudo per un sanzionamento alla Leonardo SPA. Repressione su chi fa luce sulle fabbriche di morte e le guerre in atto

Ieri mattina la Questura di Palermo ha eseguito tre misure cautelari, due obblighi di firma e una custodia cautelare in carcere per tre militanti di Antudo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libia: scioperi e blocchi negli impianti di gas che riforniscono l’Eni

Il 20 Febbraio 2024 i membri del gruppo libico Petroleum Facilities Guard (PFG) hanno bloccato i flussi di gas in un complesso facente capo alla “Mellitah Oil & Gas” nella città di Al-Zawiya.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi: verso il libero mercato?

L’intento è ben celato, ma evidente: smantellare la legge n. 185 del 1990, quella che introdusse in Italia “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”.