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Torino, università: il FUAN provoca, la polizia sequestra e minaccia gli studenti

Quando i fascisti erano ormai lontani, agenti in tenuta antisommossa e della Digos sono arrivati correndo verso l’aula autogestita dagli studenti “Campus Invaders”, ribaltando i tavoli che c’erano all’esterno e cercando di sfondare la porta d’ingresso in una sorta di vergognosa rappresaglia. All’interno dell’aula studio autogestita c’erano una trentina di studenti che sono rimasti per quasi due ore barricati dentro, con la celere che circondava lo spazio da ogni lato impedendogli di uscire e minacciando di sgomberare. Solo l’arrivo tempestivo di decine di solidali, avvocati e di alcuni docenti ha permesso infine che la polizia lasciasse il Campus dopo aver identificato tutti gli studenti che erano nell’aula Campus Invaders.

Quanto accaduto questo pomeriggio con questo folle atteggiamento della Questura è inaccettabile: per domani, giovedì 26 novembre, gli studenti hanno lanciato un appuntamento alle 12 nella Main Hall del Campus Luigi Einaudi.

Di seguito il comunicato degli studenti e alcune immagini e testimonianze sull’accaduto:

Quella di oggi è stata una giornata ricca di sviluppi e per questo motivo riteniamo doveroso dare spiegazioni di quanto accaduto.

Iniziamo facendo un rapidissimo excursus: nella mattinata di oggi al campus Luigi Einaudi si è tenuta una colazione antifascista, indetta nei giorni scorsi dagli studenti e dalle studentesse del campus, che hanno ritenuto necessario creare un momento di condivisione a seguito di alcuni volantinaggi del FUAN, che ogni volta determinano una vergognosa ed imponente militarizzazione dell’università.

Come già riportato nel comunicato precedente, gli studenti hanno convenuto fosse importante dare un chiaro segnale contro questi loschi figuri che di tanto in tanto si palesano in università, accompagnati dal solito esercito di caschi blu e digos.

A seguito di un corteo interno al campus, decine di studenti hanno deciso di aprire e riprendersi l’auletta Borsellino, uno spazio perennemente chiuso e sottratto a chi l’università la vive ogni giorno e a chi quotidianamente fa i conti con la mancanza di luoghi in cui studiare, ripetere, mangiare o stare insieme.

Nel pomeriggio alcuni attivisti del Fuan, accompagnati dal consigliere comunale Maurizio Marrone, si sono ripresentati davanti alla “loro” auletta. La reazione studentesca è stata immediata e decine di studenti hanno deciso di contestare i quattro spavaldi che, dopo aver ricevuto insulti ed essere stati invitati ad andarsene da un’università in cui non c’è spazio per la diffusione di idee razziste e xenofobe, hanno aggredito uno studente che tentava di raggiungere il gruppo.

A contestazione finita, dopo che studenti e studentesse avevano raggiunto l’aula studio c1 per tornare a studiare con altri che già lo stavano facendo, la digos ha tentato di fare irruzione all’interno dell’aula. Chi era dentro in quel momento, dopo aver difeso istintivamente le entrate impedendo alla polizia di entrare, ha visto arrivare sul posto nell’arco di pochi minuti decine di celerini in assetto antisommossa, pronti a fare irruzione.

Mentre gli studenti ricevevano diverse minacce da parte dei dirigenti della digos e venivano circondati da un ingente numero di poliziotti, all’esterno dell’aula si è venuto a creare spontaneamente un presidio composto di giovani universitari, professori e solidali, a denunciare la gravità di una situazione di questo tipo e a chiedere che tutti venissero rilasciati.

Dopo più di un’ora, dopo essere stati identificati, gli studenti rilasciati uno ad uno sono stati accolti dai tanti solidali che non hanno abbandonato l’università prima che la polizia se ne andasse.

Crediamo che fatti come quelli di oggi siano gravissimi. E’ gravissimo che decine di studenti siano costrette a chiudersi all’interno di un’aula per difendersi da orde di poliziotti pronti a menare ed arrestare senza criterio!

Denunciamo la responsabilità politica del rettore, dei responsabili delle strutture del Campus, del questore, del prefetto e del sindaco che hanno autorizzato che un tale scempio avesse luogo all’interno dell’Università.

Vergognatevi, per permettere a quattro fascisti di presentarsi senza la minima legittimità in università siete disposti a creare situazioni di tensione spropositate ed ingiustificate!

A fronte di quanto detto e successo, convochiamo un’assemblea pubblica domani alle ore 12 nella Main Hall del Campus.

E ancora una volta gridiamo a gran voce, no alla militarizzazione dell’università, no alla presenza di fascisti e xenofobi.

Il campus è degli studenti, ma di quegli studenti che oggi hanno saputo portare con orgoglio i valori dell’antifascismo, uno spazio che nasce libero per tutti e tutte, qualunque sia l’orientamento sessuale e religioso. No, il fascismo invece è soltanto un cancro. Ci vediamo domani.

Studenti e studentesse antifascisti/e


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pubblicato il in Formazionedi redazioneTag correlati:

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