InfoAut
Immagine di copertina per il post

Guerra in Ucraina: tra sonnambulismo e spy-stories

Negli ultimi giorni l’opinione pubblica occidentale è venuta a conoscenza di una fuga di documenti segreti della NATO che contenevano alcuni elementi di valutazione sullo stato dell’arte del conflitto in Ucraina. A questo primo leak ne stanno seguendo molti altri che, al netto della confusione mediatica, disegnano un quadro piuttosto nitido.

La fuga di documenti è stata confermata parzialmente da alcuni funzionari dell’intelligence USA, anche se a loro parere vi sarebbero delle manipolazioni su alcune questioni, come il numero reale delle vittime dei due schieramenti. Ma sebbene le spy-stories vanno sempre prese con le dovute precauzioni, ci sono due elementi fondamentali a cui i media nostrani sembrano non aver voluto dare troppa attenzione.

In primo luogo i documenti chiariscono che la NATO ha già il “boot on the ground”. A quanto pare sarebbero 97 i soldati “fantasma” della NATO impiegati in Ucraina: 50 britannici tra membri del Sas e del Sbs, 17 lettoni, 15 francesi, 14 americani e un olandese. Questi soldati non avrebbero compiti di addestramento, ma di sostegno diretto all’azione bellica, con ruoli quali la designazione di bersagli per raid aerei e missilistici o la gestione del parco droni per ricognizioni tattiche. Sarebbe lecito chiedersi a che titolo questi soldati partecipino al conflitto e con quale mandato, ma a nessun giornalista sembra interessare particolarmente la questione. Oltre a ciò agli ordini del Comando per l’Europa della NATO ci sarebbe uno schieramento di 92 mila militari con 17 navi e cinque sottomarini nucleari a scopo di deterrenza. La forza aerea conta su 4 bombardieri B-52 e sette squadriglie di caccia, due di generazione F-35.

Il secondo aspetto importante che emerge nuovamente riguarda l’abitudine Usa a spiare i propri alleati. Infatti la seconda fuga di documenti ha rivelato che ad essere spiati non sono solo i russi, ma anche la Corea del Sud in merito alla fornitura di armamenti a Kiev e addirittura lo stesso Zelensky. Chissà se altrettanto sta avvenendo nuovamente per quanto riguarda i leaders europei…

Il quadro che forniscono questi leaks, quasi sterile dirlo, è quello di una guerra globale per pezzi in cui l’Alleanza Atlantica gioca un ruolo da regista. I documenti infatti non riguardano unicamente l’Ucraina ma anche la Cina ed il Medio Oriente.

Mentre accade tutto ciò sembra aprirsi una faglia nel sonnambulismo dell’elite europea. Le ripetute visite in Cina delle ultime settimane culminano con un Macron che dichiara che “L’Europa deve resistere alle pressioni per farla diventare “vassallo dell’America”. Queste dichiarazioni sono circoscritte al contesto delle tensioni su Taiwan, che hanno visto nuove esercitazioni cinesi in risposta all’incontro tra il presidente dell’isola e lo speaker della camera degli Stati Uniti in California. E anche se il tiro viene corretto subito le implicazioni sono abbastanza chiare. Che la rivolta contro la riforma delle pensioni che da mesi sta tormentando i sonni dell’inquilino dell’Eliseo sia stato un buon segnale di allarme? Un antipasto di quanto potrebbe succedere in maniera più ampia e generalizzata se le condizioni di vita determinate dell’economia di guerra dovessero ulteriormente aggravarsi. D’altronde anche negli USA si inizia a parlare di una certa “stanchezza” nell’opinione pubblica nei confronti della guerra. E’ presto per vedere nella sparata del grandeur francese un vero cambio di linea della politica europea, ciò che è certo è che le piazze giocano un ruolo fondamentale nella possibilità di fermare l’escalation globale, anche quando rimangono sullo sfondo.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

cinaguerramacronrussiaucrainaUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Caselle: la propaganda di guerra uccide

Lo schianto della Freccia Tricolore che ha ucciso una bambina di cinque anni ha scosso il paese. Quanto avvenuto però merita una riflessione più profonda sulla militarizzazione della società e sul concetto di sicurezza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Quale futuro ci aspettiamo?

Come incidere in questo scenario? Come porre una rigidità nei confronti delle dirigenze occidentali, a partire dal nostro governo, per frenare l’escalation bellica alla quale stiamo assistendo? Assumendosi il compito di non voler fare parte di chi può essere sacrificabile e, con noi, la nostra parte.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

SPECIALE BANLIEUE | Toute la symphonie ardente

Apriamo questa nuova pagina di approfondimento rispetto alla vicina Francia, per comprendere quanto sta accadendo e per trarne alcuni spunti interessanti da convogliare nella nostra riflessione in questa fase e nel nostro agire.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Cosa ci dicono le banlieue…

Quello che sta succedendo in Francia rende più esplicito il ruolo dello Stato e del suo apparato militare all’interno degli agglomerati urbani. Utilizziamo questi giorni di fuoco francesi e le analisi di chi li osserva da un punto di vista critico per andare più in profondità su alcune questioni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Le mezze verità di Lagarde

L’inflazione è colpa delle imprese, ma paghiamo sempre noi…

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Crollo del Ponte Morandi: sapevano tutto

I vertici di Atlantia (controllata dalla famiglia Benetton) erano a conoscenza da tempo dei rischi connessi al Ponte Morandi e delle condizioni dell’intera rete autostradale, definita vecchissima.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Per sempre un nemico, pur sempre un nemico

E’ vero che la sua scomparsa è in qualche modo un fatto storico, più che altro per il suo portato simbolico: la definitiva sanzione della fine di una stagione storica e politica, il cui tramonto è iniziato con la crisi finanziaria del 2008, guarda caso momento fatale che innescherà il suo declino, e sta consegnando i suoi ultimi lasciti oggi sull’orlo di una guerra totale.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La sinistra inesistente

La prendiamo alta. La crisi senza fine della sinistra ripete i suoi rituali, in Spagna come in Italia. Dopo l’ennesima sonora batosta si fa l’analisi della sconfitta, si dà la colpa al vento che spira forte e qualcuno viene preso dallo sconforto, qualcuno sorride amaramente.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alluvione in Emilia Romagna: adattamento o rivoluzione?

A poche settimane dalla scorsa, un’alluvione ancora più devastante ha colpito l’Emilia Romagna provocando 9 morti ed almeno 13mila sfollati. Le immagini sono impressionanti: intere città sommerse e devastate, territori feriti mortalmente.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Il governo Meloni e la guerra di classe dall’alto (con qualche eccezione)

Il governo Meloni continua la sua opera di restaurazione neo-liberale per quanto riguarda le politiche economiche e del lavoro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: qual e’ lo stato di salute dell’economia cinese?

Il punto sullo stato di salute dell’economia della Cina dopo l’estate e sulle traiettorie, interne ed esterne, verso la fine del 2023 e il 2024.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nagorno-Karabakh: disarmo totale e resa incondizionata della resistenza armena dopo l’offensiva azera. Rimane alta la tensione

La resa incondizionata, con la deposizione delle armi e il cessate il fuoco – messo in discussione dall’agguato, non rivendicato, contro i russi – giunge dopo l’attacco azero di ieri, con 32 vittime, tra cui 7 civili e oltre 200 feriti.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Le multinazionali sono al top

Il report annuale sulle principali multinazionali curato dal CNMS (Centro Nuovo Modello di Sviluppo)

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina-Russia: il fenomeno della renitenza alla leva è tutt’altro che marginale

Nel quadro della guerra Russo-Ucraina, la renitenza alla leva è un fenomeno di cui si parla ancora pochissimo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fermare l’escalation: appello per un 21 ottobre di lotta contro la guerra

Riprendiamo da Fermare l’escalation l’appello per un 21 ottobre di lotta contro le politiche di guerra e militarizzazione della società. Buona lettura!

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il gran bazar della guerra

Così come non sono stati i malumori dei contribuenti americani a chiudere una guerra di vent’anni in Afghanistan, così probabilmente non saranno le decine di miliardi già bruciati in diciotto mesi di guerra a riportare la pace in Ucraina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso il 21 ottobre in Sicilia: “costruiamo insieme l’opposizione alla guerra”

Domenica 10 settembre si terrà a Catania, presso la Palestra L.u.p.o. , l’assemblea generale verso il 21 ottobre in Sicilia, data di mobilitazione contro la militarizzazione dei territori.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Libro, moschetto e zainetto

L’azienda Giochi Preziosi, leader nella distribuzione di giochi in Italia che “probabilmente di marketing se ne intende e comprende la linea verso la quale i nostri governi spingono la scuola” l’ha presa forse un po’ troppo sul serio, lanciando una linea di prodotti per la scuola realizzata in collaborazione con l’Esercito