InfoAut

Inizia la calda estate di Renzi

Il 1 maggio torinese diventa ogni tanto cartina di tornasole delle contraddizioni che attraversano la città e in senso più lato il territorio del nord-ovest. E’ stato così anche quest’anno: migliaia di persone hanno sfilato nello spezzone sociale e dell’autorganizzazione: fuori dai partiti, dai sindacati e dalle congreghe del sistema-Torino.

L’avevamo detto in anticipo che si sarebbero viste due piazze differenti oggi: da un lato i “garantiti” dei partiti e della burocrazia sindacale, quanti hanno mangiato e vogliono continuare a campare di questo sistema fatto di indebitamento sulle spalle della maggioranza e riproduzione della casta; dall’altra i non-garantiti, che oggi erano presenti in massa in tutte le loro articolazioni: studenti, giovani, precari, occupanti di case, notav, centri sociali, pezzi di quella composizione già scesa in piazza il 9 dicembre.

Nelle cronache del media mainstream erano “un gruppo di antagonisti” che hanno provato a “sfondare il corteo” e che “qualche carica di aggiornamento” avrebbe ridotto a più miti consigli. Chi c’era ha visto! Chi c’era sa come sono andate le cose! Una parte di quella Torino che sta pagando la crisi ha gridato in faccia ai bonzi della politica e delle istituzioni che in piazza oggi non erano graditi.

Quella che si è manifestata è stata una contestazione di massa al mondo del Pd: una contestazione di cui si son resi protagonisti uomini e donne di ogni generazione, non solo giovani e studenti ma anche pensionati, lavoratori, orfani di una sinistra che non c’è più. Ne sia testimonianza la piazza San Carlo piena che a fine mattinata ha accompagnato e partecipato al comizio finale dei non-garantiti che hanno interrotto il concertino di PD-cgil-cisl-uil. Abbiamo visto anziani tirare sedie contro la polizia dopo le prime cariche partite per proteggere l’impresentabile Esposito da delle semplici contestazioni (in sua compagnia Antonio Ferrentino, il traditore della Val Susa, l’uomo del come-nì-Tav). Uomini e donne inveire contro poliziotti e digos dopo ogni nuovo pestaggio.

Le cariche sono partite subito, forse indispettiti dai tanti cartelli che denunciavano l’infami a del Sindacato Autonomo di Polizia, che ricordavano Federico Aldrovandi e la dignità della mamma, Patrizia Moretti, contro chi non trova niente di meglio che applaudire per 5 minuti degli assassini in divisa (un segnale di una certa polizia al nuovo governo?). Un messaggio giunge in piazza da Patrizia e ringrazia i presenti per il ricordo commosso del figlio.

Tutte le componenti dell’autorganizzazione oggi erano presenti e hanno resistito, carica dopo carica ad una polizia presente in gran quantità. Uno schieramento pesante, già annunciato ieri da un articolo di Massimo Numa. Devono giustificare i soldi investiti in “ordine pubblico” e preparare un clima di allarme per le prossime scadenze di lotta importanti che attraverseranno questa città nei prossimi mesi: il 10 maggio, quando scenderemmo in piazza per la liberazione di Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia contro l’assurda accusa di “terrorismo”; e il prossimo 11 luglio, quando contesteremo con tutte le reti e i movimenti sociali il vertice dei primi ministri dell’Unione Europea sull’occupazione giovanile.

Nessuno oggi si è fatto intimorire, se ne facciano una ragione! Non basta solo militarizzare i territori se non ci sono anche altre proposte. Continuiamo a non vederle… e continuiamo, per parte nostra, ad organizzare la rabbia e ad assecondare tutti quei fermenti sociali che esprimono incompatibilità. Non ci sono altre strade che non partano dall’autorganizzazione e dalla composizione di quei settori che la crisi la stanno pagando.

Renzi e il suo partito inaugurano la loro estate, noi iniziamo a preparare la nostra!

 

#civediamolundici

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

1 maggiocrisirenzitorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Tamburini di guerra

Mentre gli stati continuano ad ammassare armamenti il tentativo di condizionamento dell’opinione pubblica sull’inevitabilità della guerra raggiunge nuove vette, tra giornalisti che lodano i benefici per l’economia dell’industria delle armi, propaganda nelle scuole e proposte politiche scellerate.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Cosa vuol dire un’università libera?

In TV e sui giornali si è scatenata la canea mediatica nei confronti degli studenti e delle studentesse universitarie che richiedono la fine degli accordi di ricerca militari o di dual use con le università israeliane.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Macron, à la guerre!

Il presidente francese si lancia in dichiarazioni apparentemente scomposte sulla guerra russo-ucraina, palesando lo “spirito dei tempi” di una parte delle elites europee. Il tronfio militarismo da prima guerra mondiale ci avvicina al disastro.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Agricoltura: la fabbrica impossibile

Non possiamo comprendere queste mobilitazioni senza cercare un nuovo modo di vedere le cose.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

“Difendiamo la nostra terra!” Reportage dalle proteste degli agricoltori Piemontesi

Si tratta di un racconto situato e parziale, a metà strada tra la cronaca e l’analisi, che speriamo possa servire da spunto tanto per una riflessione più ampia quanto per la scrittura di altre analisi situate.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Costante trumpista: la guerra civile latente negli Stati Uniti

In molti avevano creduto che dopo i fatti di Capitol Hill il trumpismo come fenomeno politico sarebbe stato archiviato, presentandosi al limite nelle forme di un estremismo suprematista tanto più radicale quanto residuale.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Palestina, il “senso storico” e noi

Quanto sta accadendo in Palestina crediamo sia un elemento chiarificatore. Lo è sicuramente per le masse che si sono messe in movimento per sostenere la popolazione di Gaza non solo nel mondo arabo, ma anche in tutto l’Occidente.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Salvini: una vita al servizio dei potenti

La nuova trovata di Salvini: una campagna d’odio verso l’islam per distrarre l’opinione pubblica dal genocidio in corso a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Caselle: la propaganda di guerra uccide

Lo schianto della Freccia Tricolore che ha ucciso una bambina di cinque anni ha scosso il paese. Quanto avvenuto però merita una riflessione più profonda sulla militarizzazione della società e sul concetto di sicurezza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Quale futuro ci aspettiamo?

Come incidere in questo scenario? Come porre una rigidità nei confronti delle dirigenze occidentali, a partire dal nostro governo, per frenare l’escalation bellica alla quale stiamo assistendo? Assumendosi il compito di non voler fare parte di chi può essere sacrificabile e, con noi, la nostra parte.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Contro fascismo, sessismo, razzismo e guerra. Ora e sempre resistenza! Siamo sempre qua.

La facciata del centro sociale Askatasuna assume una nuova veste. In un presente senza storia rimettiamo al centro la Storia di ieri per guardare in avanti, in una prospettiva in cui c’è bisogno di tutta la capacità, le forze, le intelligenze di ognuno e ognuna per produrre trasformazioni .

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Formazione

Torino: 23 aprile corteo contro il convegno vergognoso del Politecnico

Condividiamo di seguito l’appello degli studenti e delle studentesse universitarie torinesi mobilitati in sostegno al popolo palestinese in vista del convegno che si terrà il 23 aprile al Politecnico alla presenza del Ministro Tajani, di Eni e MAECI.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Chi ha paura dei cittadini attivi ?

In molte città italiane le motoseghe che abbattono alberate al riparo di barriere e di schieramenti di forze dell’ordine stanno producendo anche lacerazioni tra popolazioni e amministratori. A cosa porteranno queste fratture? E quali saranno gli effetti del rifiuto dei tecnici comunali di confrontarsi con gli agronomi che sostengono le istanze dei cittadini?

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La crisi nel centro: la Germania nell’epoca dei torbidi. Intervista a Lorenzo Monfregola

La Germania, perno geopolitico d’Europa, epicentro industriale e capitalistico del continente, sta attraversando senza dubbio un passaggio di crisi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: siamo ancora qua… eh già!!

Prendiamo parola a seguito dell’inizio del percorso di co-progettazione che porterà il pian terreno e il giardino del centro sociale a diventare bene comune.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Le ragazze di Torino in sciopero della fame

Da martedì 6 febbraio al carcere di Torino nella sezione femminile è iniziato un nuovo sciopero della fame.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: contestazione alla RAI, cariche sui manifestanti

Hanno fatto molto scalpore in questi giorni le parole pronunciate dall’Amministratore Delegato RAI, Roberto Sergio, in sostegno al governo israeliano.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Protesta degli agricoltori a Torino Sud.

Da lunedì 5 febbraio alle porte di Torino Sud è iniziato uno dei tanti presidi della protesta dei trattori, che in queste ultime settimane ha preso piede in tutto il paese.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: “Così è, ci pare”

Abbiamo aspettato qualche giorno prima di prendere parola davanti alla delibera sull’Askatasuna emessa dal Comune di Torino. Fatecelo dire, le reazioni scomposte a cui abbiamo assistito ci hanno fatto ridere sotto e sopra i baffi.