
Pavia: condanne senza processo per l’azione di Fridays 4 Future alla Raffineria di Sannazzaro
Riceviamo e pubblichiamo…
In queste settimane ci sono stati notificati 5 decreti penali di condanna in riferimento all’azione di Fridays For Future Pavia del 14 settembre 20231, quando 4 attivisti si sono incatenati all’ingresso principale della Raffineria di Sannazzaro de’ Burgondi, uno dei principali hub dell’azienda energetica italiana, per portare l’attenzione sugli effetti delle politiche energetiche di ENI e sul suo interesse per Pavia, ulteriormente provato oggi anche dal master universitario MEDEA2. Durante l’incatenamento, che ha interessato solo uno degli ingressi, sono state tracciate scritte sull’asfalto all’esterno dei cancelli anche per rilanciare la giornata mondiale di azione per la giustizia climatica che si è tenuta anche a Pavia alcune settimane dopo. Sono 3 i reati citati nella condanna pervenuta anche dopo querela da parte di ENI: imbrattamento, violenza privata (per 4 persone) e invasione di terreni (per tutti). Si tratta di reati che il movimento respinge come pretestuosi.
Le condanne, trattandosi di decreto penale di condanna, sono giunte sotto forma di multe per un totale di quasi 4000€: uno dei decreti riguarda una persona che era sul posto unicamente per documentare l’azione, senza partecipare attivamente all’incatenamento.
Considerando il precedente creatosi e l’utilizzo pretestuoso sia dei reati considerati che della forma del decreto penale, in 4 imputati abbiamo deciso di fare opposizione chiedendo la giustizia riparativa, richiesta che verrà valutata alla prima udienza.
Una nota a margine deve avere l’utilizzo sempre più normalizzato della repressione di ogni forma di protesta. Il caso più eclatante di queste settimane è sicuramente il Decreto Legge Sicurezza in vigore dal 12 aprile (ex DDL 1660): un uso pericolosissimo del concetto di emergenza che scavalca il Parlamento su una materia che ha preoccupato perfino le Nazioni Unite3, oltre che associazioni e gruppi di giuristi. L’utilizzo del decreto penale di condanna vuole trasferire sul piano burocratico e tecnico una questione prettamente politica e che come tale va considerata.
Abbiamo visto come l’azione del settembre 2023 abbia avuto una risposta repressiva: fogli di via, prescrizioni e zone rosse per mesi per tutto il movimento, assieme, ora, a una condanna penale senza processo. Non è un caso che tutto questo avvenga in anni di grande repressione e in cui le istituzioni hanno tutto l’interesse per cancellare l’interesse per la transizione ecologica e i suoi benefici sanitari, economici, occupazionali e sociali.
Siamo un movimento climatico non violento: già nel novembre 2019 avevamo organizzato una manifestazione proprio di fronte ai cancelli della raffineria con centinaia di persone4. Dopo anni in cui per ogni euro investito in fossili solo 7 centesimi vanno alle rinnovabili5, pensiamo sia fondamentale riportare al centro dell’attenzione mediatica un’azienda che nel nuovo piano di investimenti mostra di non avere la minima intenzione di cambiare rotta. Se però realmente ENI ha intenzione di modificare le proprie politiche, come afferma continuamente attraverso pubblicità e comunicati, pensiamo che lo strumento della giustizia riparativa possa essere utile per presentare le strategie per affrontare la crisi climatica e gli effetti dei cambiamenti climatici che l’azienda, in studi degli anni ‘70 e ‘80, affermava di conoscere6.
Proprio mentre scriviamo questo comunicato, in varie aree del nord Italia vediamo in atto alluvioni (fenomeni resi più frequenti e probabili dai cambiamenti climatici e dalla gestione del territorio) che hanno già provocato vittime e danni mentre la recente pubblicazione del report di Copernicus7 afferma nuovamente come il 2024 sia stato un anno catastrofico per il futuro del clima europeo e mondiale. Eppure sempre in questi giorni giunge la notizia che ENI ha un nuovo accordo con l’Argentina per sfruttare il gas estratto in Patagonia8: come può un gas serra che in combustione genera CO2 far parte di una strategia per la transizione ecologica, oltretutto estratto in aree ambientalmente fragili?
Come abbiamo sempre affermato, consci dei rischi legali a cui andavamo incontro, la disobbedienza civile non è un martirio: si tratta invece della consapevolezza, come cittadine e cittadini, che il tempo è già scaduto e viviamo già nel collasso climatico, ma proprio per questo è ancora più importante difendere il diritto a opporsi in modo non violento alle cause della crisi che stiamo vivendo, specialmente quando le scelte vengono prese qui. Invitando alla diffusione, seguiranno aggiornamenti su eventuali appuntamenti.
Per altre informazioni, è possibile contattarci via mail o tramite pagine social.
Le imputate e gli imputati.
Note:
- https://www.ansa.it//lombardia/notizie/2023/09/14/blitz-di-fridays-for-future-in-una-raffineria-nel-pavese_b298 d8d4-2d04-4500-bc9b-366a2a27a2c7.html ↩︎
- https://www.eni.com/it-IT/carriere/percorsi-formativi/master/medea.html ↩︎
- https://onuitalia.com/2025/04/16/sicurezza-4/ ↩︎
- https://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2019/11/30/news/fridays-for-future-la-protesta-a-sannazzar o-davanti-all-eni-1.38333819 ↩︎
- https://www.ansa.it//ansa2030/notizie/energia_energie/2024/03/14/ong-1-euro-di-eni-in-fossili-7-centesimi-in rinnovabili_91f292ad-5f1a-4662-97ec-ea2d0e8590a0.html ↩︎
- https://www.greenpeace.org/italy/rapporto/18843/eni-sapeva/ ↩︎
- https://www.copernicus.eu/en/news/news/copernicus-global-climate-report-2024-confirms-last-year-warmest record-first-ever-above ↩︎
- https://www.eni.com/it-IT/media/comunicati-stampa/2025/04/eni-ypf-firmano-memorandum-valutazione-argen tina-lng.html ↩︎
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