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Urla dal silenzio

Pubblichiamo questi scritti da urladalsilenzio.wordpress.com, blog dei condannati all’ergastolo ostativo. Gli scritti seguono la chiusura della Sezione Alta Sicurezza 1 di Spoleto avvenuta a fine luglio. 

 

Questi per me sono stati giorni strazianti.

Come già saprete la sezione degli AS1 di Spoleto è stata smantellata.

Qualche giorno fa hanno chiamato Ciro e Giuseppe: Preparate le vostre cose, siete stati trasferiti.

Abbracci e baci. Ci poteva stare, sono partiti due persone che per qualche motivo saranno rimpiazzati da altri due. Il giorno successivo però: Ivano, Lupo Alberto, Tizio e Caio, preparate la  roba, siete partenti. A quel punto abbiamo capito. Chiudono la sezione. Nel vedere Ivano apprestarsi a lasciare Spoleto, ho sentito una fitta al cuore. L’ho abbracciato a lungo con la consapevolezza che non l’avrei più rivisto chissà per quanto tempo.

Carmelo, ci dividono, è finita.

Il giorno successivo: –Carmelo, Tizio e Caio, preparate le vostre cose siete in partenza.

Io non sono ancora stato chiamato, ragion per cui forza maggiore vedrò i miei amici andare via uno per volta. Uno strazio senza fine. Stamattina Carmelo ha consegnato la sua roba, probabilmente partirà domani mattina. Sempre stamattina è venuta a trovarci Nadia,  con Giuseppe. Questi appresa la notizia dello smantellamento in corso, si sono precipitati a Spoleto. Per fortuna ci hanno trovati. Le cose che ci siamo detti con Nadia che ve li dico a fare. Sono riuscito a non  piangere quando ho visto andare via Ivano, sono riuscito a non  piangere quando ho visto Carmelo intento a preparare la sua roba perché anch’esso in partenza. Orbene sono riuscito a non piangere neanche davanti ai miei amici Nadia e Giuseppe. Una sola promessa: lotta dura senza paura. Il gruppo è stato sciolto,  ma ovunque andremo ognuno di noi si batterà con la veemenza che ci ha sempre contraddistinto dai cacasotto. Non ho pianto, occhi lucidi, ma niente lacrime: siamo uomini noi. Forti del fatto che potremo sempre contare sull’aiuto dell’amica Nadia, di Giuseppe e  dell’associazione fuori dall’ombra: Vivere o morire, il tempo è scaduto…

Questo mio scritto è l’ultimo che potrò inviare da Spoleto. Domani partirà Carmelo, dopodomani toccherà a me. Sono stato lasciato per ultimo, uno strazio. Avrei preferito andare via per primo.

Cazzo ci hanno divisi, nessuno di noi sarà trasferito nello stesso carcere… Fatalità?

Nadia: Ho qui alcuni commenti lasciati sul blog, li vuoi?

– Certo che sì, li voglio eccome. Alessandra, Celeste, Francy, Salvatore, Dresda Annamaria, Roxana e Penelope.

Ecco questi sono i nomi delle persone che hanno lasciato scritti e commenti. Vi amo.

Premesso che non appena arriverò nella nuova destinazione risponderò in modo più esaustivo, intanto voglio dire qualcosa a tutti voi.

ALESSANDRA, questa partenza non inficerà il lavoro che sono riuscito a fare durante la mia permanenza a Spoleto… il ricorso vinto è mio. Certo arriverò nel prossimo carcere da illustre sconosciuto, ma saprò farmi conoscere in breve tempo. Uscirò presto. Promesso. Baci. Gino.

CELESTE, non stare in pena per me, ho vinto un ricorso importante che nessun tribunale d’Italia potrà ignorare. Baci. Un abbraccio ai tuoi genitori.

FRANCY, ciao Francy, la tua ricetta è molto carina, ma al momento non ho appetito, tuttavia ti prometto che al più presto ci proverò. Io giravo con macchine molto potenti, ma ho sempre avuto rispetto per la Panda… sapevo già che sei nell’elenco della petizione. Cara la mia Francesca D’Amico. Il lavoro al supermercato come va?

E la danza?… Più avanti ti scriverò ancora. Ti voglio bene. Baci Gino.

SALVATORE, non stare in pena, ovunque andrò, io sono sempre io. Anche se lontani resteremo sempre uniti con tutte le persone di buona volontà. Sono fiero di te. Forza Catania, Prato, Priolo, etc.. Le adesioni si sono estese anche ai quartieri confinanti. Siamo forti. Ho scritto ai parenti di Roma e Milano. Dì all’amico Silvestro che ricordo benissimo. Non ho toccato il culo a quella ragazza, gli ho dato una “sberla” perché sculettava troppo. Per quanto riguarda Isidoro digli che mi ricordo della stalla di don Mastiano e anche dell’asino… Baci tuo Gino.

MAURO e MARIA: unico commento, abolire l’ergastolo. Mi associo.

DRESDA ANNAMARIA: È un sopruso fine pena mai, abolizione dell’ergastolo… Esattamente!

ROXANA,scrivi: Sei una persona di gran lunga migliore di tanti altri. Lo so, e questo mi fa tanto male. La buona notizia consiste nel fatto d’aver fatto un grosso passo avanti verso la libertà. Spero di non morire di crepacuore… se sono il diario di Salvatore questo non può che farmi piacere… a presto, baci Gino.

Avevo detto che nonostante la “perdita” di tanti amici non ho pianto. Infatti è stato così. Domani partirà Carmelo, niente lacrime, solo un grido di battaglia: vivere o morire. Lotta dura senza un cazzo di paura. Ma dopo aver letto un commento che una mia FANS ha scritto, beh, è scappata, una lacrima è scappata.

PENELOPE –Ciao mia fans, so chi sei, so anche quello che vuoi. Con molta franchezza hai scritto delle cose che mi hanno messo ko. Scrivi: non hai perso quel tuo modo di porti, arrogante e  a volte presuntuoso, ma anche dolce e sensibile, insomma sei sempre tu, in fondo sei un buono che gioca a  fare il “cattivo”, in fondo eri il meno peggio… Ero il meno peggio? Grazie, questa affermazione fatta da una grande Donna quale tu certamente sei, mi fa onore. Tuttavia non c’è peggio di un buono quando diventa “cattivo”. Grazie per avere scritto. Mi piaci, mi sei sempre piaciuta. Baci Gino.

NADIA, ciao pupa del mio cuore, questo è l’ultimo scritto che riceverai da qui, dal prossimo poi dovrò spolverare la penna. Quindi toccherà a te tradurre la mia calligrafia poi inserire nel blog. Ascolterò il tuo consiglio, ovunque andrò non litigherò per avere il computer. Ci proverò…

Bene, nell’attesa di ricevere tue buone nuove… Ti abbraccio fortissimamente forte.

A presto, ti voglio un mondo di bene. Baci tuo Gino.

PAMELA,vorrei essere tradotto a Catanzaro Siano ma, è probabile invece che sarò scaraventato in un carcere del nord. Vedremo. Comunque in qualsiasi posto andrò mi batterò per uscire quanto prima. E poi ancora in qualsiasi posto andrò, rimarrò a disposizione per ogni iniziativa che dovesse arrivare dall’associazione Fuori dall’ombra. Ascolta, il quartiere che io ebbi e definire il più bello del mondo, si chiama Lineri. Hai visto quante adesioni?

Catania e i suoi quartieri, ed in particolar modo il mio, daranno un forte contributo affinché la petizione possa crescere sempre di più. Mi chiedo: ma sono più amato o temuto?

Adesso si allargherà ai quartieri confinanti… Stai forse pensando che sono vanitoso?.. Lo sono. Io ti voglio bene, e tu?

Baci Gino.

Spoleto. 28 luglio.

FINE

 

Da Spoleto all’inferno di Badu e Carros

Sono Domenico Papalia, uno degli ergastolani mandati via da Spoleto e finito a Nuoro in una cella di 6 persone senza la minima possibilità di movimento. Dopo 35 anni di detenzione sono ritornato indietro con una forte regressione trattamentale.

Le sarò grato  se può segnalare a qualche parlamentare che è in contatto con lei, e sensibile alla situazione carceraria,se vorrà venire a visitare la sezione AS1 di Nuoro, che è proprio scandaloso che ergastolani detenuti da 20/30 siano tenuti in queste condizioni.

La prego di scusarmi per il disturbo e la ringrazio per il suo intento e sensibilità e che Dio la benedica sempre.

Cordialità

Domenico Papalia

 

Un’altra lettera di Giovanni Mafrica

Caro Alfredo,

come credo già saprai, da Spoleto ci hanno trasferiti a tutti, causa chiusura del circuito A.S.1.

A mi è toccato Parma. Non mi dilungo a scriverti tutte le storture e assurdità di questo reclusorio. Poiché sono talmente  demenziali che rischierei di non essere creduto. SIC!

Mi chiedo solo come faccia il Ministro della Giustizia a tutelare questo agire di non stato di diritto. Sì, perché ritegno sia praticamente impossibile che senza una copertura dall’alto, questa Direzione, nel suo insieme, potrebbe amministrare un luogo -ci tengo a precisare, non privato, ma di stato. Quindi di tutti- in maniera così irrispettosa dei precetti contenuti sulla carta costituzionale…

Forse accecati dal velo dell’ignoranza pensano che sulla Costituzione ci sia scritto che tendere alla risocializzazione vuol dire consistere in trattamenti contro i diritti primari propri della persona in stato di prigionia.

Ecco, bisogna spiegare loro che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità, perché tenere delle persone in stato di prigionia -avendo alle spalle più lustri di detenzione già scontata e per di più con prospettiva di fine pena mai- 20 ore su 24, senza che a questi gli si dia ciò che l’ordinamento penitenziario prevede, e cioè lavoro, studio, insomma tutte quelle offerte tese alla risocializzazione e all’affermazione di una dimensione da cittadino.

Significa tradire i precetti  a cui loro stessi giurano di essere fedeli e di rispettare. Ma ripeto, questo agire li relega in una dimensione vergognosa e mi colpisce il fatto di come sia radicato, nella stragrande maggioranza di costoro, il concetto di afflizione, di esclusione sociale. Comportamenti caratteristici dell’indifferenza che risultano irrispettosi in una società che basa la propria visione democratica e civile proprio sulla carta costituzionale. Questo per farti un quadro della situazione.

Qui purtroppo non c’è alcun corso scolastico motivo, per cui ho subito inoltrato richiesta di trasferimento in altra sede. Le disposizioni relative ai trasferimenti in questo caso statuiscono che, per coloro che sono iscritti a scuola, nel caso in cui dovessero essere trasferiti, comunque gli deve essere garantito il prosieguo della frequenza a scuola.

Tutto ciò, una volta  che sono stato portato in questo girone carcerario, non mi è garantito. Ma io continuerò a cercare una soluzione che sia vantaggiosa per il proseguimento del mio percorso scolastico.

In questo senso, vorrei se ti fosse possibile mettermi in contatto con qualche associazione del tessuto sociale di Parma o indirizzarmi, a cui possa rivolgermi per fare valere le mie ragioni.

Parlane anche con Antigone..

Insomma, fatemi sapere.

Un abbraccio, e a presto



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