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Rapcore – Casinò 23

Casinò 23 è il secondo disco firmato Rapcore. 80 minuti, 23 tracce e solo 2 mesi di lavoro. Una produttività figlia di quell’istinto di rivalsa conosciuto con il primo disco Intifada. Il dream team capitolino torna alla ribalta e rischia tutto con questo disco. Il casinò è paradigma di vita, il tavolo da gioco è il palco dove mettere a verifica le abilità. La musica è la carta buona dei Rapcore, la loro battaglia personale per uscire dalla precarietà del presente (“…questa musica c’ha messo in crisi / siamo ancora poveri incalliti con i soliti vestiti / quindi punto tutte quante le fiches / che per fare questi soldi non mi basta una vita…” Truth).

L’apertura “Campo Minato” suona come dichiarazione di guerra agli haters e ai rapper mainstream. “Salvami” e la title track, sono il manifesto programmatico del disco. Nella canzone “Il Mio Peggior Nemico” viene rappresentata la lotta interiore contro l’immagine di se stessi, contro quel Tyler Durden (Fight Club) che vive in ognuno di noi. “Contaminati” è il pezzo di denuncia sociale. Solida e riflessiva “Quello Che Ho Perso”, dove un ritornello magistrale di Ed Ward accompagna lontano la mente dell’ascoltatore. E’ il crollo dei miti, la fine degli eroi e delle illusioni (“…non rispetto più i giganti del micro che stimavo da bambino, idoli, microbi da vicino / ridicolizzati su canali vari, copertine, spot pubblicitari / a 15 anni sognavi che cambiavano il mondo con i loro versi rivoluzionari” Rasty Kilo). La ruggente “L’Odore Della Notte” è il racconto di un sabato sera passato saltando da un bar all’altro. Il terzo singolo “Solo Un Ricordo” è la raccolta delle vecche foto che scorrono come una cavalcata verso un presente migliore (“…sognando il giorno quando staremo decollando e / tutti i problemi che abbiamo spariranno / scrivo ‘ste canzoni in preda alle disperazioni / mentre cerco soluzioni e non sò dove stanno…” Deal Pacino).

Due canzoni in solitaria a testa: “Borderline” e “Rumble” che esaltano la metrica e la fase compositiva di Deal Pacino; “Un Viaggio Nel Mio Mondo” e “Medley” fanno prevalere l’amara capacità introspettiva di Truth; “Un Giorno In Più” e “Jurassic Park” inquadrano la rabbia del ragazzo cresciuto nei lotti di Ostia, un Rasty Kilo in grande spolvero.

Produzioni affidate nella quasi totalità a Dr.Cream. Non è più il clima oscuro del primo disco, c’è più spazio ai momenti di luce, senza perdere la complessiva attitudine hardcore. Il dottore affina e migliora la tecnica compositiva, facendo un ottimo lavoro in fase di campionatura. Tre brani sono affidifati al talento calabro JT. Beat freschi e suoni che strizzano gli occhi all’elettronica. Una validissimi base a testa per Anno Domini e Screwaholic.

Diverse sono le collaborazioni: Faze Lucciano dagli Stati Uniti, Ed Ward per due ritornelli dal sapore rock, Dinamite dalla Calabria, Rak patto d’acciaio Barracruda Barracore, Er Costa e Suarez + Il Turco direttamente da GenteDeBorgata, Gdb Famija, Nacapito Crew.

Un disco scorrevole che conferma le qualità dei Rapcore. Se Intifada raccontava le sofferenze sociali per arrivare alla liberazione personale, Casinò 23 è una dichiarazione compiuta d’indipendenza. Salda e contingua in entrambi i lavori è quell’ansia di futuro che attanaglia questa generazione. Casinò 23 è vita che scorre e che tocca il nostro essere politico, senza diventare “la politica”. E’ la carta che calano i Rapcore per vincere il piatto. Come direbbero loro… un tornado che travolge tutti quanti!

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