InfoAut
Immagine di copertina per il post

Palestina. Morto Monsignor Capucci, vescovo “combattente”

Il religioso siriano si è spento il 1 gennaio a Roma. Imprigionato dagli israeliani nel 1974 con l’accusa di traffico di armi, fu liberato dopo l’intervento di papa Paolo VI. Ha continuato fino all’ultimo a sostenere la causa palestinese

Gerusalemme, 3 gennaio 2017, Nena News – L’arcivescovo cattolico- melchita Hilarion Capucci si è spento a Roma il primo gennaio. Proprio nel giorno del 52esimo anniversario della fondazione del movimento Fatah al quale si era legato, in particolare al suo leader storico Yasser Arafat, mantenendo allo stesso tempo buoni rapporti con le altre forze politiche palestinesi, incluso il movimento islamista Hamas.

Tutti i leader palestinesi perciò hanno ricordato e reso omaggio alla sua figura di “combattente”. Nel 2013 a Roma il presidente dell’Anp Abu Mazen gli aveva conferito la medaglia d’onore, la più alta delle onorificenze palestinesi, e ieri attraverso l’agenzia di stampa Wafa lo ha ricordato come un amico sincero del popolo di Palestina. Simili le parole di Hamas: «Siamo afflitti per la morte di un grande rivoluzionario arabo che ha dedicato la maggior parte della sua vita alla difesa del popolo palestinese e della sua giusta causa». La sua figura è stata rievocata anche dai media palestinesi. Per Israele al contrario mons. Capucci era un nemico alleato di “terroristi” che avrebbe cercato di aiutare in ogni modo, anche con forniture di armi.

Nato nel 1922 ad Aleppo, Capucci ha legato la sua vicenda umana e politica al popolo palestinese. Balzò agli onori delle cronache nell’estate del 1974, quando era patriarca vicario di Gerusalemme per la comunità melchita. Fu arrestato dagli israeliani. Nella sua auto, una Mercedes che godeva di immunità diplomatica, i soldati israeliani, durante un controllo, sostennero di aver trovato armi e esplosivo destinati all’Esercito di liberazione della Palestina, l’ala militare dell’Olp.

L’accaduto fece scalpore: mai prima un religioso cristiano di così alto rango era finito in carcere in Israele. Capucci si proclamò innocente e vittima di una trappola. La corte lo condannò ugualmente a 12 anni di detenzione. In prigione rimase quattro anni, fino a quando papa Paolo VI intervenne direttamente per la sua scarcerazione, quindi venne espulso e riportato in Vaticano. Del religioso melchita in precedenza aveva chiesto la liberazione anche il commando protagonista del dirottamento aereo di Entebbe. Tornato a Roma non smise mai di battersi per la causa palestinese e divenne amico di Arafat che lo accolse a braccia aperte nel settembre del 1982 a Roma, dove il leader dell’Olp era stato invitato a parlare a Montecitorio da Giulio Andreotti.

L’avanzare degli anni non ha impedito a Capucci di prendere parte ad iniziative a sostegno della causa palestinese che da ultraottantenne si è imbarcato sulle flottiglie che a partire dal 2008 hanno cercato di rompere il blocco navale israeliano della Striscia di Gaza. Un paio d’anni fa, in una delle sue ultime uscite pubbliche a Roma, salutò i presenti con l’auspicio: «Arrivederci a Gerusalemme, capitale dello Stato palestinese«». Nel 2011 mons. Capucci volle essere tra i partecipanti dei funerali di Vittorio Arrigoni, il giovane scrittore e attivista per i diritti dei palestinesi assassinato a Gaza da un sedicente gruppo salafita. Il suo impegno politico è stato tanto apprezzato nel mondo arabo che cinque Paesi – Iraq, Egitto, Libia, Sudan e Siria – oltre ai palestinesi, hanno emesso francobolli con la sua immagine.

La scomparsa del religioso cattolico giunge in nuovo momento delicato per le sorti del popolo che Capucci tanto ha cercato di aiutare. Dopo la recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che, grazie all’astensione gli Stati Uniti, ha condannato la costruzione di colonie israeliane e riaffermato lo status di territori occupati per Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est, i palestinesi, o almeno l’Anp di Abu Mazen, guardano alla conferenza internazionale di Parigi del 15 gennaio con la speranza che si concluda con l’approvazione di scadenze precise per la nascita dello Stato di Palestina da portare al voto al CdS.

Il secco rifiuto di Israele tuttavia pone un grosso punto interrogativo sui risultati concreti della conferenza e, nonostante i timori del premier Netanyahu, è improbabile che l’Amministrazione Obama, a pochi giorni dalla fine del suo mandato, decisa per secondo e ancora più clamoroso colpo di coda contro la politica di Israele.

di Michele Giorgio

da: nenanews.it

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Emilio Quadrelli, un comunista eretico contro la guerra

Non vi può essere alcun dubbio che tutto il percorso intellettuale e politico di Emilio Quadrelli, scomparso nel 2024, si situi interamente nella scia dell’eresia.

Immagine di copertina per il post
Culture

Le guerre del Nord e il futuro degli equilibri geopolitici ed economici mondiali

A ben guardare, però, lo scontro apertosi ormai da anni, per il controllo delle rotte artiche e delle materie prime custodite dal mare di ghiaccio che corrisponde al nome di Artico ricorda per più di un motivo la saga della corsa all’oro del Grande Nord che l’autore americano narrò oppure utilizzò come sfondo in molti dei suoi romanzi e racconti.

Immagine di copertina per il post
Culture

Imparare a lottare: la mia storia tra operaismo e femminismo

Torna disponibile in una nuova edizione ampliata, nella collana Femminismi di ombre corte,  L’arcano della riproduzione di Leopoldina Fortunati, uno dei testi di riferimento nella teoria femminista marxista italiana — e non solo.

Immagine di copertina per il post
Culture

Un’Anabasi post-sovietica. Storia del Gruppo Wagner

Gli uomini in mimetica camminano soli o a coppie dentro fitti banchi di nebbia, a malapena si intravedono i campi desolati attorno alla lingua di cemento.

Immagine di copertina per il post
Culture

Il primo vertice antiterrorismo internazionale – Roma 1898

Un evento spesso trascurato dalla storiografia italiana, anche da quella che si è occupata del movimento operaio e delle sue lotte, ma che obbliga a riflettere su una serie di nodi ancora tutti da sciogliere

Immagine di copertina per il post
Culture

Frankenstein, quel mostro nato dalle ombre oscure della guerra

Al mostro viene negato un nome e una individualità, esattamente come al proletariato

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287

Immagine di copertina per il post
Culture

Se la Cina ha vinto

Se l’obiettivo di un titolo apodittico come “La Cina ha vinto” è convincere il lettore della validità della propria tesi, Alessandro Aresu vi riesce pienamente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Mala tempora currunt

Don’t let this shakes go on,It’s time we have a break from itIt’s time we had some leaveWe’ve been livin’ in the flames,We’ve been eatin’ out our brainsOh, please, don’t let these shakes go on(Veteran of the Psychic Wars, 1981 –Testo: Michael Moorcock. Musica: Blue Oyster Cult) di Sandro Moiso, da Carmilla Che per l’Occidente […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Viva Askatasuna! Torino e la deindustrializzazione

Una volta chiamavano Torino la città dell’automobile.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Aska è di chi arriva. Chiedi del 47

In questo momento più del solito, ma non è un fenomeno specifico di questi giorni, sembra esserci una gara a mettere etichette su Aska e sulle persone che fanno parte di quella proposta organizzativa.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sanzioni per lo sciopero generale del 3 ottobre: il governo Meloni prova a vendicarsi

La Commissione di Garanzia sulla legge 146 ha emesso la sua prima sentenza contro gli scioperi dello scorso autunno, facendo partire una prima pesante raffica di sanzioni contro l’agitazione che è stata proclamata senza rispettare i termini di preavviso a causa dell’attacco che stava subendo la Flotilla.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Allevatori ed agricoltori di nuovo in protesta in Belgio e Francia.

Di seguito ripotiamo due articoli che analizzano le proteste degli agricoltori che in questi giorni sono tornate ad attraversare la Francia ed il Belgio.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: “difendere l’Askatasuna per non far spegenere la scintilla di ribellione che Torino ha dentro”

“La grandissima manifestazione di risposta allo sgombero è stata la reazione di Torino che si è riversata nelle strade per difendere quella sua radice ribelle che non si vuole che venga cancellata.”

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La violenza che non fa notizia

La violenza dello Stato: sgomberi, gas CS, idranti ad altezza persona e una narrazione mediatica che assolve chi colpisce e criminalizza chi resiste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ha vinto Kast e il Cile si aggiunge all’ondata di ultradestra

È il primo pinochetista a giungere a La Moneda in democrazia.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

È solo imperdonabile ignoranza?

Ecco che afferra l’immagine, la tira, la strappa, se ne impadronisce e con violenza la butta via, in modo che chi è fuori veda che si cancella tutto.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino città partigiana: Que viva Askatasuna! 

Ripubblichiamo il comunicato uscito dal centro sociale Askatasuna in merito alla giornata di lotta di ieri. Alleghiamo anche un video racconto della giornata.