InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il marketing politico e i media sugli incidenti di Roma-Feyenoord

Appena due giorni fa scrivevamo un po’ di cronache del calcio renziano, tra fallimenti di società e dichiarazioni improbabili di dirigenti e presidenti. Parlavamo di uno sport in declino, in mezzo alle dichiarazioni roboanti del presidente del consiglio sulla “ripresa”, in senso economico s’intende, del paese. Oggi vale la pena di commentare le cronache del pre-partita di Roma-Feyenoord (l’incontro come al solito ha regalato uno stadio Olimpico semideserto). Cronache nelle quali gli incidenti che possono accadere quando in trasferta, all’estero, vanno più di 30 persone sono state rappresentate come battaglia di epocale memoria. Elevate in modo, oltre che attirare un po’ di afflusso sui siti e preparare il cartaceo del giorno dopo, da permettere al povero sindaco Marino di soddisfare qualche bisogno di marketing politico dopo la vicenda di Roma capitale. Già perchè oggi, come ieri quando questo concetto era sconosciuto, il marketing politico positivo lo si ottiene se si invocano misure draconiane contro i teppisti, gonfiare un po’ di movimento concitato, elevando gli incidenti a battaglia epocale, e, solo allora, si riesce a fare marketing forcaiolo. Dove il sindaco convoca, a leggere le agenzie di stampa, l’ambasciatore olandese nemmeno fosse un capo di stato per una serie di incidenti tra tifosi e polizia.

Abbiamo letto di città “messa a ferro e fuoco” e poi visto una fontana scheggiata che, per quanto affare grave, non è sintomo di una guerra civile. Abbiamo sentito, sui media, parole come “devastazione” ma tra le bottiglie viste per terra e le rovine fumanti di una capitale c’è, oggettivamente differenza. Non per il sindaco Marino, convinto di capitalizzare consenso parlando come se dovesse sovraintendere la riedizione del D-Day. Ci sono state “falle nella sicurezza” ha dichiarato pubblicamente il primo cittadino di Roma come se dovesse controllare gli aereoporti da Isis. E’ evidente che una qualche birra di troppo genera sempre qualcosa, in una piazza piena di poliziotti. Ma, visti anche i filmati, questo qualcosa, ed è un problema di credibilità dell’informazione, non può essere ingigantito come se fosse un corpo a corpo di dimensioni epocali. Abbiamo visto un filmato dove un tifoso olandese, evidentemente non convinto dei mezzi usati dalla polizia in tutta la vicenda, era andato a protestare contro le forze dell’ordine ed è stato fermato dai tifosi olandesi. Tutti a volto scoperto, senza oggetti contundenti nè personali nè ricavati dalla piazza. Per essere black bloc, come il sensazionalismo della stampa italiana ha detto riprendendo quello della stampa olandese, questi tifosi ci sembrano perlomeno di quelli che hanno lasciato le tattiche di guerriglia a Rotterdam. Se qualsiasi incidente deve essere trasformato in catastrofe, specie quando c’è il calcio di mezzo (sport in declino ma sempre carne pregiata quando si tratta di usarlo come strumento di consenso per le politiche di polizia), figuriamoci poi se tutti non si buttano dietro ai brandelli di marketing politico magari sfuggiti al sindaco Marino.

Un dirigente del Pd ha definito i tifosi olandesi “animali”, evidentemente si è sentito libero di cercare quel consenso pulsionale e forcaiolo che, in altre occasioni, non può essere evocato così facilmente. Il ministro Franceschini ha parlato di “pene esemplari” giusto prima di tornare alla discussione sulla depenalizzazione del falso in bilancio, un unicum europeo. Sono fioccate le richieste di dimissioni del ministro Alfano e c’è solo da stupirsi che il ministro della difesa non sia stato chiamato in causa.

Infine ecco lui, “il bomba” in persona, Matteo Renzi. Ovviamente ha detto che, per le partite in trasferta, gli italiani “queste cose non le fanno”. Giusto per solleticare l’immaginario degli “italiani brava gente” che solletica l’orgoglio nazionale. Beh, poco più di un anno fa sono stati arrestati 149 laziali a Varsavia. Teppisti che hanno messo a ferro e fuoco la capitale della Polonia? No, secondo buona parte della stampa italiana, specie quella geograficamente più vicina alla squadra, si è trattato di forzature della polizia polacca e di violazione dei diritti civili dei tifosi laziali in trasferta. Con un partito “Fratelli d’Italia”, che sa tanto di nazionale che scende in campo, che si è schierato in prima linea in difesa dei tifosi laziali. Con toni e accenti simili, se non identici, a quelli che la stampa olandese, quella più vicina al Feyenoord che non può usare toni sensazionalistici, sta utilizzando in queste ore parlando dei propri tifosi. Scherzi del marketing politico: a seconda di dove siano spazialmente collocati i tifosi, e in quale tipo di trasferta, gli stessi soggetti e gli stessi atti passa da essere affare di “animali” a questione di “diritti civili violati”. Se oggi il ds del Feyenoord dicesse, come ha fatto quello della Lazio a Varsavia poco pià di un anno fa, “la polizia ha preso tanta gente che non c’entrava niente”, come sarebbe accolto dal sindaco Marino? Ci sarebbe da aspettarsi la severa interrogazione all’ambasciatore olandese, minimo, per una frase del genere.

Il marketing securitario, che si basa sulla richiesta pubblica di “’più polizia efficiente” qualsiasi cosa accada poi, come si vede, non ha bisogno che gli episodi accadano. Ha bisogno invece di accanirsi su dettagli, ingrandire gli effetti, creare un eco mediale di panico. Eco reso possibile dagli innumerevoli argomenti in cui i media trasmettono contenuti a reti unificate (militare, finanza, Papa Francesco e, appunto, calcio). Accaduto questo al marketing securitario non resta poi che precipitarsi a dichiarare la miglior misura forcaiola del momento, per le agenzie di stampa, e vinca il più creativo. Così funziona il governo del tifo nel calcio renziano. A cosa sia accaduto veramente ci si penserà un’altra volta, se tornerà comodo. A seconda di chi va in trasferta e dove, naturalmente. Nell’epoca del calcio del “bomba” tutto questo altro non è che normalità spicciola. Intanto non un atto del governo, Del Rio ha la delega allo sport, sul caso Parma. Perchè la regolarità del campionato non è minacciata dalle bottigliate dei tifosi olandesi. Ma dal rischio, per dirne solo una, che il Tardini non apra per lo sciopero degli steward che non riscuotono da mesi. Per adesso gli addetti allo stadio di Parma sembra abbiano promesso pazienza. Il calcio di Renzi è questo.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Se la Cina ha vinto

Se l’obiettivo di un titolo apodittico come “La Cina ha vinto” è convincere il lettore della validità della propria tesi, Alessandro Aresu vi riesce pienamente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Mala tempora currunt

Don’t let this shakes go on,It’s time we have a break from itIt’s time we had some leaveWe’ve been livin’ in the flames,We’ve been eatin’ out our brainsOh, please, don’t let these shakes go on(Veteran of the Psychic Wars, 1981 –Testo: Michael Moorcock. Musica: Blue Oyster Cult) di Sandro Moiso, da Carmilla Che per l’Occidente […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Bolivia in fiamme: dentro un ecocidio latinoamericano

Bolivia Burning: Inside a Latin American Ecocide è un documentario di 52 minuti di The Gecko Project che porta gli spettatori all’interno di una delle crisi ambientali più sottovalutate al mondo: la rapida distruzione delle foreste in Bolivia.

Immagine di copertina per il post
Culture

Scolpire il tempo, seminare il vento, creare antagonismo

Siamo la natura che si ribella!, ammonisce con efficace sintesi uno striscione no-tav esprimendo un radicale antagonismo nei confronti del mortifero sfruttamento capitalista patito dall’essere umano e dalla natura, di cui è parte.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sport e dintorni – A proposito di Italia-Israele di calcio e della neutralità dello sport

La retorica dello sport come ambito da mantenersi separato dal resto della realtà presuppone che quanti lo praticano o lo seguono operino una sorta di momentanea sospensione dal mondo a cui pure appartengono, sospensione che riappacifica, durante le gare, le conflittualità e le brutalità quotidiane.

Immagine di copertina per il post
Culture

Palestina, dove si uccide anche la cultura

Come archeologi impegnati nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese, sentiamo l’esigenza e il dovere di esprimerci su quanto accade nella Striscia di Gaza e nel resto della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Culture

Lo schianto di un imperialismo straccione

Una rivoluzione che, se aveva fatto scrivere ad una importate testata giornalistica britannica che: «Il capitalismo è morto in Portogallo», aveva avuto però i suoi effetti più sconvolgenti e duraturi in Africa, nei territori un tempo facenti parte dell’”impero” portoghese: Angola, Mozambico, Guinea Bissau e Capo Verde.

Immagine di copertina per il post
Culture

Respirando Gaza

Respiro i miei pensieri, non sono io, è un verso di Blessing Calciati, l’ho letto ieri sera ed è perciò che stanotte mi sono svegliato respirando male.

Immagine di copertina per il post
Culture

“Questo libro è illegale”

Come i testi clandestini nei sistemi autoritari, questo glossario serve per resistere alla repressione e per non piegarsi a una logica da Stato di polizia che criminalizza il dissenso e assoggetta i diritti alla paura.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Rompere la pace dentro territori, fabbrica e università della guerra

Partiamo da qui, da questa inquietudine mai risolta e sempre irriducibile che accompagna la forma di vita militante, l’unica postura da cui tentare di agguantare Kairòs, il tempo delle opportunità che possiamo cogliere solo se ci mettiamo in gioco. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Libertà vigilata

Un inedito maccartismo sta attraversando l’Occidente e, per quanto direttamente ci riguarda, l’Europa, sempre più protesa verso la guerra, irresponsabilmente evocata dalla presidente Ursula Von der Layen come “scudo per la democrazia”

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Teoria del partito

I prezzi sono più alti. Le estati sono più calde. Il vento è più forte, i salari più bassi, e gli incendi divampano più facilmente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Mineria responsable? Cuento miserable!

Con una compagna del Frente Nacional Antiminero parliamo di estrattivismo in Ecuador.