InfoAut
Immagine di copertina per il post

Diario di Pasquale De Feo

La drammatica vicenda dell’amico David Emmanuello:

“L’amico Davide Emmanuello mi spiegava che ha dovuto scrivere una lunga lettera alla madre, molto anziana e malata di tumore, per spiegarle che se, dal mese prossimo nel telefona, il suo amore per lei  è sempre intatto. La madre, preparata dai familiari all’eventualità che lui non potrà più telefonare, gli ha detto al telefono che lei ha solo questa telefonata con lui, essendo che gli altri due fratelli, nel regime di tortura del 41 bis, non li vede e non possono telefonare. Mi chiedo.. ma tutti questi carnefici Savonarola, quando vanno a ruota libera, presi dal furore feroce, nel chiedere carcere, pene sempre più dure e la tortura del 41 bis, lo sanno quante sofferenze infliggono a interi nuclei familiari” (3 novembre)

Fiele poi è quello che senti in bocca quando leggi ciò che dice del 41 bis:

“Mi passano un quotidiano calabrese, “Calabria Ora”, del 4 novembre, per farmi leggere un articolo. In prima pagina c’è la fotografia di Alessandro Marciano, con la scritta “ero innocente, mi hanno torturato”; si riferisce al 41 bis. L’avevano arrestato per il delitto del politico Fortugno, lo portarono al 41 bis, dove c’è stato per 6 anni. Nella cronaca, dove occupa una pagina intera, l’intestazione è “al 41 bis l’uomo diventa animale”. E’ stato nei lager di tortura di Novara e Cuneo (i nuovi lager sulle Alpi, di memoria savoiarda, insieme a Tolmezzo in provincia di Udine). Descrive l’inferno della tortura del 41 bis. Erano murati vivi e, in quelle condizioni, è la pena di morte. Era lui, la cella e niente intorno per 23 ore su 24. Racconta che a Cuneo  faceva un freddo cane, la cella era una ghiacciaia, e alla finestra sbarrata poteva scorgere solo il cielo. Dopo la condanna in primo grado, gli hanno negato anche il giornale. Vengono trattati come bestie e questo gli ha lasciato ferite profonde nell’animo, che si porterà per tutta la vita; conosco bene a cosa si riferisce. Ho l’impressione, dai racconti che la tortura del 41 bis sia diventata molto sofisticata scientificamente” (15 novembre)

E voglio concludere con un momento straordinari per Pasquale. Dopo una lunga sfilza di anni, ha ricevuto finalmente un permesso, 3 ore, per incontrare il padre. Ne esce un momento intensissimo:

“Stamane mi hanno portato  da mio padre per le tre ore di permesso. Tanti pensieri affollavano la mia mente, ma non riuscivo a soffermarmi su nessuno. Cercavo di organizzare il tempo da trascorrere con mio padre, ma come blob di Rai Tre, passavo da un argomento all’altro, senza riuscire a soffermarmi su un solo punto. Siamo arrivati al carcere di Salerno, dovevano depositare un detenuto che ha fatto il viaggio con me. Quando ci siamo fermati all’interno dell’istituto, ho avuto l’impressione che il tempo si fosse fermato. Ho rivisto la mia entrata di tanti anni fa. Un ragazzo spavaldo, convinto che nessun traguardo gli era precluso, sentendosi padrone del mondo. Una pia illusione dettata dal potere della gioventù, dall’ottusa ignoranza e da una errata cultura. Oggi ho passato i cinquant’anni, vedo il mondo sotto altri aspetti, comprendo di avere sprecato la mia esistenza e i trent’anni migliori della mia vita. Nel tragitto da Salerno per arrivare da mio padre, dal finestrino del furgone, non riuscivo a trovare punti di riferimento, e quando sembrava di riconoscere qualcosa, sentivo un tuffo nel cuore. Se avessi dovuto andare da solo, mi sarei smarrito. Tutto è cambiato. Dove c’era solo tera, sono diventati paesi. Il furgone sbuffava un po’ ad arrampicarsi sulla strada in salita per arrivare al Paese. Quello che vedevo era tanto verde. Quando siamo arrivati anche la piccola frazione era molto cambiata. Siamo arrivati e mi hanno fatto scendere. Ho visto mio padre davanti casa, l’ho riconosciuto  subito. Non era cambiato molto di viso. L’ho abbracciato e ci siamo seduti a tavola. L’amarezza, subito svanita, e che non mi aveva riconosciuto, un pensiero flash “morbo di Parkinson”. Gli ho detto “Papà sono Pasquale”. Si è portato la mano alla fronte e mi ha abbracciato. Telefono tutte le settimane e parlo solo con lui. Non ha problemi di nessun genere, a parte gli acciacchi dell’età e qualche patologia. Ho pensato che era veramente cambiata la mia fisionomia. Ricordo tanti anni fa, tutti dicevano che insieme ai miei fratelli avevamo un solo viso. Mio padre di viso non è cambiato, si è solo affinato, e ciò gli ha dato una rassomiglianza in modo impressionante a mio nonno (suo padre che tra l’altro si chiamava come me, Pasquale), ha tutti i capelli, lo stesso spirito e la sua caratteristica che lo contraddistingue, l’ingegno. Dopo la morte di mia madre, mio padre si è ritirato nella casa paterna, dove è nato, l’ha ricevuta in eredità dai genitori; il suo sogno era di ritornare in quella casa da pensionato; con i soldi  del fine rapporto, l’ha rimessa a nuovo, anche se piccola somiglia a una reggia secondo i suoi gusti. Ho visitato la casa. Il mio stupore è stato sul terrazzino, un panorama incantevole, anche gli agenti sono rimasti a bocca aperta, magnificando il paesaggio. Gli agenti si sono comportati in modo impeccabile, e credo che siano rimasti contenti del comportamento mio e di mio padre. Mio padre ha messo tavola e mi sono deliziato nel mangiare, ha cotto le caldarroste nel camino, e mangiando e chiacchierando, le tre ore sono volate. Dopo averlo salutato, mi sono girato  e l’ho salutato di nuovo, mi ha  abbracciato stringendomi forte. Sono subito scappato perché la commozione stavo prendendo il sopravvento facendo venire giù la diga. Nel furgone per un’ora ho dovuto trattenermi con forza, mi si straziava il cuore, come se l’animo si fosse aperto come il vaso di Pandora, fuoriusciva tutto ciò che avevo represso in tutti questi anni. La lontananza o ciò che non permette di vivere gli affetti familiari, con il tempo il sistema totalizzante del carcere, anestetizza la normale vita sentimentale, familiare e la normale esistenza. Questa è la tortura, più tortura della privazione della libertà stessa. Mi auguro che sia l’inizio della fine, di questo lungo calvario, che mente mi ha risparmiato.” (20 novembre)

 

da urladelsilenzio

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

ergastolopasquale de feo

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Blackout Fest 2025!

Dal 13 al 15 Giugno a Manituana (Torino)
Torna la festa dell’unica radio libera dell’etere torinese, qui il programma da Radio Blackout.

Immagine di copertina per il post
Culture

L’Eternauta: neve letale su Javier Milei

C’era molta attesa per l’uscita della serie Netflix tratta da L’Eternauta, il capolavoro del fumetto di fantascienza scritto da Héctor Oesterheld, disegnato da Francisco Solano López, e pubblicato sul periodico argentino Hora Cero Suplemento Semanal dal 1957 al 1959, poi ristampato nel 1961 su testata omonima.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alcune riflessioni sulla natura e sulla guerra dei contadini tedeschi

Nel 1525 gran parte dell’Europa centrale è stata infiammata da una rivolta sociale: i contadini si sollevarono contro coloro che governavano le loro vite.

Immagine di copertina per il post
Culture

Il nuovo Papa: perché chiamarsi Leone?

Son stati scritti fiumi di parole sull’esito inatteso del conclave e anche sulla ripresa di un nome desueto da oltre un secolo Leone, dicendo troppe banalità.

Immagine di copertina per il post
Culture

L’Eternauta

Fu durante le feste di Natale del ’77 che mio padre, due miei zii e un loro amico si misero d’accordo per vedersi tutti i sabati di gennaio, dopo cena, per giocare a poker.

Immagine di copertina per il post
Culture

Il gruppo rap nordirlandese Kneecap è indagato dall’antiterrorismo inglese per il sostegno alla Palestina

In Irlanda del Nord i Kneecap, gruppo rap di Belfast, sono indagati dall’antiterrorismo britannico per il loro sostegno alla Palestina. Tutto è iniziato quando il trio hip-hop nordirlandese si è esibito sul palco del Coachella, festival annuale seguitissimo negli Stati Uniti. “Israel is committing genocide against the Palestinian people… It is being enabled by the […]

Immagine di copertina per il post
Culture

György Lukács, un’eresia ortodossa / 4 – Il partito e la dialettica marxiana

Il terzo paragrafo del breve saggio è dedicato alla questione del partito e alla sua funzione direttiva nel processo rivoluzionario, qui Lukács offre la più chiara e nitida esposizione della teoria leniniana del partito che il movimento comunista abbia mai elaborato. di Emilio Quadrelli, da Carmilla Ma proprio detta esposizione sarà oggetto di non poche […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Tonino Miccichè, crucifissu cumu a Cristu!

Senza il libro di Filippo Falcone, Morte di un militante siciliano (1999) probabilmente si sarebbe persa quasi del tutto la memoria. Con la necessità di ricordare viene orgganizzato il festival “Memoria e Utopia per Tonino Miccichè” a Pietraperzia, il 9, 10 e 11 maggio. di Angelo Maddalena, da La bottega del Barbieri Rocco D’Anna poco […]

Immagine di copertina per il post
Culture

“Carcere ai Ribell3”: Mamme in piazza per la libertà di dissenso

Presentiamo il libro “Carcere ai ribell3”, scritto dalle donne del gruppo Mamme in piazza per la libertà di dissenso. Con una delle “mamme” ripercorriamo alcune storie di compagn* e attivitst* che hanno incontrato il carcere nel loro percorso di lotta; raccontiamo delle pratiche di solidarietà portate avanti dalle “mamme” in sostegno dei/delle figli/e e delle […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Decolonizzare la scienza

Dalle spedizioni dell’Ottocento al divario nella geografia dei centri di ricerca, c’è ancora un problema di colonialismo?

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Morire di pena – Per l’abolizione di ergastolo e 41bis

Parte da Napoli una piattaforma per la sensibilizzazione della società civile e per l’eliminazione dei due istituti più inumani dell’ordinamento penitenziario italiano. Il documento vede la sottoscrizione come primi firmatari di oltre sessanta gruppi e associazioni, e centocinquanta tra artisti, intellettuali, docenti universitari, ricercatori, avvocati, attivisti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Condanna all’ergastolo per 7 persone che hanno partecipato alle proteste per Kobanê.

Sette persone sono state condannate all’ergastolo con la motivazione di aver partecipato alle proteste ad Antep durante la rivolta del 6-8 ottobre contro gli attacchi di invasione delle bande dell’ISIS contro Kobanê nel 2014.  Le proteste di Kobanê sono state innescate dall’allora primo ministro Recep Tayyip Erdoğan. Le proteste si sono svolte in decina di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Trump perdona gli assassini dei civili iracheni della Blackwater.

Il perdono di Trump per i mercenari della Blackwater che hanno ucciso 14 civili iracheni a Nisour Square mostra al mondo cosa significa giustizia in America.  Ali Kinani aveva nove anni quando i mercenari della Blackwater gli hanno sparato alla testa in una rotatoria a Baghdad il 16 settembre 2007. Era sul sedile posteriore del […]

Immagine di copertina per il post
Culture

USA: Mumia Abu-Jamal imprigionato da 34 anni

A seguito di un processo razzista, il giornalista vicino alle Black Panthers è stato condannato alla pena di morte per l’uccisione di un poliziotto bianco. Mumia ha poi trascorso gran parte della sua condanna nel braccio della morte prima che qualche anno fa la sua pena venisse convertita in ergastolo. Mumia ha 61 anni e […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Guardie su detenuto suicida: “Uno di meno: per fare ‘sto mestiere devi avere il core nero”

Gabriel Barbuta, condannato nel 2013 per un omicidio avvenuto nel 2007, stava scontando l’ergastolo e si è tolto la vita nel carcere di Opera, a Milano. Il sindacato di polizia Sappe ha allora rilasciato dichiarazioni alla stampa in merito, sostenendo che le guardie carcerarie italiane sono “attente alle difficoltà di tutti i detenuti, indipendentemente dalle […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Egitto, opposizione laica condannata a 230 ergastoli per gli scontri del 2011

Soltanto lunedì scorso, dopo la liberazione del giornalista di Al Jazeera Peter Greste (detenuto dal dicembre 2013 con l’accusa di avere simpatie islamiste), una corte egiziana aveva condannato a morte 183 sostenitori dei Fratelli Musulmani, accusati di aver ucciso 16 poliziotti nell’agosto 2013 durante scontri nella città di Kerdasa, vicino Il Cairo. La campagna anti-islamista […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Condannati a non sperare per migliaia di anni

Ho sempre pensato che in natura non c’è nessuna cosa che dura per sempre, se persino le stelle nell’universo alla fine muoiono e si spengono. E che solo gli uomini hanno creato una pena che non finisce mai, inventandosi l’ergastolo ostativo. Tempo fa uno studente, che aveva letto qualcosa di me in rete, mi ha […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Free Leonard Peltier: 70 anni di lotta, 38 anni di carcere

Gli ultimi 38 li ha trascorsi, da prigioniero politico, nelle “braccia” del sistema carcerario statunitense, che intende trattenerlo per altri 20. Fino a quando, cioè, avrà 90 anni. Ma chi è Leonard Peltier? Di seguito un testo di Andrea De Lotto, nostro collaboratore dalla Catalunya e attivista del Comitato europeo “Libertà per Leonard Peltier” Leonard […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gezi Park, chiesto l’ergastolo per 35 tifosi del Besiktas

La procura di Istanbul ha chiesto l’ergastolo per trentacinque tifosi del Besiktas, titolato club di calcio dei “Carsi”. Gli ultras sono accusati di aver “tentato di rovesciare il governo” partecipando, l’anno scorso, alle manifestazioni che scombussolarono e animarono la capitale. I tifosi dei tre più importanti club di Istanbul, Besiktas, Galatasaray e Fenerbahce, avevano aderito […]