InfoAut
Immagine di copertina per il post

Nuove perquisizioni contro il movimento no tav

Da questa mattina quattro militanti notav stanno subendo accuratissime perquisizioni nell’ambito di una  nuova inchiesta intesa ad indebolire il movimento in questa delicata fase di passaggio, con un’estate di lotta alle porte e la volontà di accelerare i lavori espressa dal governo di “larghe intese”.

Titolari dell’inchiesta, i soliti Pm Rinaudo e Padalino (quest’ultimo agli onori delle cronache in questi giorni per l’accanimento contro il csa Murazzi, nonché sempre in attesa di entrare nella politica istituzionale nei paraggi della Lega Nord).

Come si può leggere qui sotto (estratto dai fogli di uno degli indagati) questi quattro compagni sono acusati di aver effettuato minacce contro un operaio di una delle ditte che lavorano al cantiere di Chiomonte.

Inutile dire che questi compagni, la citata vittima neanche la conoscono e che quindi “l’unitaria regia” atta a perseguitare il malcapitato è un’invenzione bell’è buona e che non si capisce quale sia la “frangia violenta del movimento no tav”, dal momento che esiste un solo ed unico movimento che si esprime e assume le proprie responsabilità nelle forme di lotta che mette in campo.

In molti/e sono andati/e in questi anni alle reti del cantiere per denuniarne l’illeggittimità, tentare di smontarlo e sabotarlo. In molti/è hanno anche richiamato questi lavoratoti (crumiri!) pronti a svendere il loro territorio per trenta denari alle loro responsabilità. Da qui a costruire un’inchiesta per “minacce” ce ne passa un bel po’…!

Del resto, in molti hanno ben presente la miseria e piccolezza umana di questo personaggio che si vota al vittimismo mediatico (un’intervista con sottofondo musicale strappalacrime ad un giornalista della Stampa). Basta poco per orchestrare un’inchiesta che non andrà da nessuna parte ma che subito permetterà di costruire la notizia dei “Notav che minacciano gli operai!”.

D’altronde, se si legge meglio nel foglio, si capisce meglio qual è il vero intento dell’operazione: sequestrare un po’ di materiale informatico, audiovisivo e magari un po’ di prove scomode… visto che alcuni sono militanti riconosciuti del movimento (Lele Rizzo, Alberto di Condove) ed uno di loro (Pier Paolo Pittavino) è anche consulente per gli avvocati del pool notav nel processo del 3 luglio…

 

Giù le mani dai notav: il movimento non si intimidisce!

 


Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

freedom4notavnotavperquisizionitorinovalsusa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’inutilità delle mega opere per i popoli

Quando si svolsero i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, nel 2016, lo stato intraprese la costruzione di varie grandi opere infrastrutturali, tra le quali spiccarono le funivie in alcune favelas, oltre all’ampliamento di aeroporti e autostrade, tutto con fondi pubblici.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Tav, I media e I voltagabbana

Nessun movimento di opposizione ha mai avuto in Italia la capacità di dare una continuità trentennale alle ragioni della propria lotta, e la recente e partecipata manifestazione dell’8 dicembre, ventennale dall’epico sgombero popolare nel 2005 del cantiere nella piana di Venaus, ne è la dimostrazione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 dicembre 2025: in migliaia in marcia a vent’anni dalla ripresa di Venaus

Ieri la Val Susa è tornata a riempire le strade con la marcia popolare No Tav da Venaus a San Giuliano, una giornata intensa che segna l’8 dicembre del ventennale del 2005

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio permanente di San Giuliano: dove abbattono case, noi costruiamo resistenza!

Martedì 2 dicembre, durante l’assemblea popolare, i/le giovani No Tav, hanno fatto un importante annuncio: casa Zuccotti, dopo essere stata espropriata da Telt, torna a nuova vita.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messina: migliaia in manifestazione contro il progetto del Ponte sullo Stretto

Migliaia di persone hanno partecipato nel pomeriggio del 29 novembre 2025 alla manifestazione contro il ponte sullo Stretto a Messina.  

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Transizioni armate: riflessioni sul rapporto tra guerra, riarmo, natura e territori

Il tema della transizione energetica ed ecologica si lega a doppio filo con la corsa al riarmo e la riconversione al contrario

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Extinction Rebellion scarica 30 tavoli davanti alla Regione Piemonte. “Tutte le occasioni mancate”

Nei giorni conclusivi della conferenza sui cambiamenti climatici che si tiene a Belém, il movimento denuncia gli impegni disattesi da Governo e Regione

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano: Telt prende possesso delle case, ma la valle non si arrende

Ieri mattina Telt è entrata ufficialmente in possesso delle abitazioni di San Giuliano di Susa che verranno abbattute per far spazio al cantiere della stazione internazionale del Tav Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sgombero di Askatasuna: chi fa i piani e chi fa la storia

Lo sgombero di Askatasuna non può essere trattato come un semplice atto di repressione da parte di un governo di ultradestra.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Askatasuna: uno sgombero contro la città

Negli anni, poi, Askatasunaè diventata, per l’attuale maggioranza politica (a livello locale e nazionale), una vera e propria ossessione

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lo sgombero di Askatasuna riguarda tutti noi

L’azione violenta del governo contro il centro sociale torinese è un attacco a tutte le forme di resistenza sociale e dissenso

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgombero Askatasuna. Giorgio Rossetto: “Rispondere logorando l’avversario come in Val Susa”

Bisogna accettare i terreni anche quando non si sono scelti, il terreno del conflitto, della lotta, a volte anche dello scontro e l’esercizio della forza da parte dei movimenti

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Aska non è sola – Solidarietà in tutta Italia contro lo sgombero

Dallo sgombero di questa mattina sono decine i comunicati di solidarietà e prese di posizione di collettivi e realtà in tutta Italia contro l’attacco verso lo storico centro sociale torinese.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Askatasuna: “È solo l’inizio. Per voi.”

Questa mattina è avvenuto lo sgombero di Askatasuna, storico centro sociale torinese attivo da quasi tre decadi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele