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“Campeggio di disturbo”. Parla un’ attivista di Bussoleno

«Continueremo a disturbare i lavori, nonostante i militari. Ma discuteremo anche al nostro interno»
Bussoleno
«In vacanza voi non ci andate». Lo slogan dell’estate di resistenza che la val Susa ha già cominciato non potrebbe essere più esplicito. L’assemblea dei comitati di lotta popolare ha le idee chiare, a partire dalle azioni di solidarietà con gli uomini e le donne che dal 6 luglio saranno sotto processo dopo gli arresti del 26 gennaio.
«Dopo la decisione di tenere aperto il palazzo di giustizia di Torino a luglio per i processi – dice Ermelinda del comitato popolare di lotta di Bussoleno – ci stiamo attrezzando per garantire la massima presenza alle udienze».
Nel frattempo è partito il campeggio. Sarà una lunga estate.
Assolutamente. Ma siamo pronti. Questo sarà un campeggio di resistenza e di lotta. Per noi è importantissimo perché l’obiettivo è quello di continuare con le azioni di disturbo di un cantiere protetto da centinaia di militari e poliziotti. Un cantiere fermo, che la popolazione della val Susa non vuole. Un’opera che come ormai sanno anche le pietre non serve, se non a chi vuole mettersi in tasca un sacco di soldi devastando un territorio. L’abbiamo detto e lo ripetiamo, la valle non lascerà che chi pensa ancora di fare il Tav dorma sonni tranquilli.
Il campeggio quest’anno sarà articolato in vari momenti e sarà anche gestito in maniera inedita.
Sì, quest’anno siamo partiti con il campeggio gestito dagli studenti medi, dopo di che sarà la volta dei vari comitati di lotta che si sono presi l’impegno di gestire a turno il campeggio in modo da garantire una presenza costante e rumorosa. La valle anche quest’anno sarà un luogo di incontro e confronto politico per i tanti che verranno a trovarci. Vogliamo confrontarci con chi già ci conosce e con chi è curioso e vuole venire a vedere di persona che cosa succede in questa valle.
La val Susa è diventata un luogo di confronto politico importante, come dici tu. Qui si sperimentano anche pratiche di un vivere insieme diverse.
È vero. Negli anni questa comunità ha svolto un lavoro incredibile, non solo nella lotta contro il progetto del Tav ma anche al suo interno. Si sono confrontate e continuano a confrontarsi tra loro realtà diversissime. Abbiamo trovato, nelle nostre differenze, un modo di convivenza possibile. Credo che chi venga dall’esterno colga subito questo aspetto. La comunità della valle è cambiata, si è informata e non soltanto sul Tav. La lotta contro la Torino-Lyon ha fatto sì che questa valle cominciasse a ragionare anche di altro. Oggi vediamo questi ragionamenti messi in pratica. Per esempio, mi pare importante che i pasti al campeggio siano a offerta libera. La spesa naturalmente viene fatta sul posto, quindi coinvolgendo i produttori locali. La valle ha imparato a discutere di tante cose e oggi i cittadini sono molto meno disposti a credere a quello che racconta la televisione. Ci saranno durante l’estate tanti momenti di dibattito sui beni comuni per esempio, ma anche sulle nuove esperienze di micro economie che si stanno sperimentando qui in valle. E naturalmente ci saranno azioni di disturbo continue per dimostrare che quest’opera non serve a nulla e che la valle non ha nessuna intenzione di cedere.

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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