InfoAut
Immagine di copertina per il post

8 marzo, una giornata di lotta No Tav per l’autodeterminazione

Anche quest’anno le donne No Tav parteciperanno attivamente alla giornata dell’8 marzo; a Torino l’appuntamento per la manifestazione è alle 14.30 in piazza Vittorio: seguite le bandiere No Tav!

Anche quest’anno portiamo il nostro contributo alla giornata dell’otto marzo, storica data che ci ricorda il prezzo che le donne pagano  quando diventano protagoniste della loro vita e attive nelle lotte sociali.

In quell’otto marzo degli inizi del novecento, un centinaio di operaie bruciarono all’interno di una fabbrica occupata: chiedevano migliori condizioni di lavoro, diritti.

A più di cento anni di storia molte cose abbiamo cambiato provando ad uscire dallo schema madre-sposa e conquistandoci sempre più spazi, in quanto persone con una propria testa e propri desideri.

Riteniamo inaccettabili il tentativo di modificare la legge 194 che regolamenta l’aborto, la mafia degli obiettori, la difficoltà di accesso alla procreazione assistita.

Così come consideriamo un attacco all’autodeterminazione delle donne anche la mancanza assoluta di sostegno economico e servizi a quelle che scelgono di avere figli, la mercificazione della sessualità , l’impossibilità di scegliere la propria sessualità fuori dai modelli culturali imposti , il femminicidio…

Tutto questo è la conseguenza di un sistema che si impone con l’autoritarismo e la violenza.

La nostra ventennale lotta al progetto-rapina del Tav ci ha portato ad avere maggiore consapevolezza dell’importanza del nostro impegno sociale. Una responsabilità verso noi stesse, ma anche verso le generazioni future alle quali non vogliamo lasciare né debiti né scempi.

Siamo state molto colpite dalle testimonianze di altre donne come noi che vivono il loro impegno per la difesa del territorio, ma che oggi sono costrette a raccontare dei loro tumori al seno o all’utero, dei bambini che si ammalano di leucemie e di una terra una volta fertile che ormai produce solo più veleno.

Noi ci siamo mobilitate, perché questo non si verifichi in futuro in Valsusa.

Decenni di cantieri, polveri sottili e falde acquifere inquinate farebbero della nostra bella valle un deserto costringendo intere generazioni ad un esodo forzato. Verso dove? Verso la città, dove le fabbriche chiudono, le famiglie diventano morose, perché scelgono di sfamarsi prima di pagare l’affitto, dove il lavoro non c’è, e quando c’è è precario, malpagato, sempre più femminilizzato, cioè ridotto a puro sfruttamento?

Le donne sono le prime a pagare i costi sociali delle scelte economiche. Se i soldi vengono usati per la malaopera non ci saranno per  i nostri ospedali, per le scuole, per i servizi sociali. Noi , le donne, saremo chiamate a sostituirli, gratuitamente, molto  più di quanto ampiamente già facciamo.

La violenza della cultura patriarcale verso le donne l’abbiamo sperimentata in Valsusa in molti modi: attraverso l’arroganza dei politici e dell’informazione dominante nei confronti delle cittadine, considerate ignoranti e retrograde se vogliono conservare e difendere la terra, ma anche nella violenza fisica e verbale delle forze dell’ordine, su mandato dei diversi governi.

Violenza che abbiamo subito coi nostri corpi malmenati, le nostre carcerazioni, con gli insulti malcelati delle guardie – ma non solo delle guardie – che si chiedono perché tutte queste donne non se stiano a casa. Ricordiamo per tutte/i Marta, picchiata e molestata dai poliziotti nel corso del suo fermo..

Più di seicento indagati, la condanna ad una multa di 215.000€ da pagare ad Lft, ed ora Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia sono in carcere dall’inizio di dicembre 2013 con un’accusa assurda e pesantissima come quella di terrorismo.

Chiediamo a tutte/ì di avere la curiosità di capire con la propria testa, di non accontentarsi dell’informazione che viene dai media, di venirci a trovare in Valsusa ed incontrarci per capire le ragioni di questa lotta ventennale per la autodeterminazione nelle scelte politiche ed economiche che riguardano i territori e i beni comuni.

Noi il nostro futuro lo vogliamo vivere in valle.

CHIARA, CLAUDIO, MATTIA, NICCOLO’ LIBERI !  Questo 8 marzo lo dedichiamo a voi.

LIBERE/I TUTTI !

Le donne NoTav dalla Valle

da notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

8marzoautodeterminazionenotav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Emilia Romagna: a un anno esatto dalla prima devastante alluvione, qual è la situazione dei territori colpiti?

Furono giorni drammatici, convulsi, in cui non mancò tuttavia uno slancio solidale esteso e diffuso, con ben pochi precedenti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sulmona: attivisti No Snam invadono il cantiere della centrale

“Abbiamo compiuto una azione di obbedienza civile  per denunciare le illegalità in atto. Chi di dovere agisca”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La variante del marmo: così la Regione Toscana vuole rimettere mano al Piano cave

La Giunta Giani ha avviato l’iter per modificare la normativa sulle attività estrattive e aumentare del 5% la capacità autorizzata fino al 2038.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Congo: la maledizione del cobalto

Quando Roger Milolo ha lasciato la sua città natale al confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia per lavorare come operatore in una miniera di cobalto, sperava che la sua sarebbe stata una storia “dagli stracci alla ricchezza”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gavio e ndrangheta. Le mani dei boss del cemento su TAV ed autostrada

Facciamo il punto su quanto emerso finora dall’indagine Echidna che ha scoperchiato il vaso di pandora dei rapporti tra politica, criminalità organizzata e imprenditori in Piemonte nel segno del cemento.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I giorni delle canaglie

Questi primi di aprile sono giorni in cui si torna a parlare delle collusioni fra personaggi legati alla malavita, politici locali e imprese che gestiscono gli appalti per lavori direttamente o indirettamente legati alle grandi opere in Piemonte: sono i giorni delle canaglie.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: un “mondo a parte” che non si lascerà mettere tanto facilmente da parte

Breve reportage sulla grande assemblea che si è tenuta l’altro ieri al parco Don Bosco: centinaia le persone accorse dopo il rilascio senza misure cautelari del diciannovenne arrestato la notte prima.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: sostegno alle 17 persone arrestate dalla polizia antiterrorismo in seguito alla campagna di azione nazionale contro il mondo del cemento

Lunedì 8 aprile, 17 persone sono state arrestate in Normandia e nell’Ile de France in un’operazione condotta dalla Sottodirezione antiterrorismo. Alcuni di loro sono stati portati nella sede di Levallois-Perret e potrebbero rimanerci per 96 ore.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

PFAS: tre domande per capire ogni cosa sugli inquinanti eterni

I PFAS sono oggetto di una proposta di legge ambientale esaminata il 4 aprile. Questi inquinanti eterni, onnipresenti nei nostri prodotti di consumo, sono tossici per l’uomo.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La truffa del G7: i ministri dei Paesi più industrializzati e inquinanti al mondo annunciano false promesse per fronteggiare la questione climatica.

Riflessioni e valutazioni conclusive di una settimana di mobilitazione, scritte a più mani tra chi ha partecipato al percorso di costruzione della contestazione.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La contraddizione ecologica e l’opposizione alla guerra: riflessioni sulla mobilitazione contro il G7 Ambiente e Energia.

Le giornate di mobilitazione appena trascorse e quelle che abbiamo di fronte ci dicono alcune cose rispetto alle tendenze dell’oggi, dei soggetti che si muovono, delle lotte che si intrecciano. Prima di pubblicare il contributo di notav.info che ritorna sulle ragioni della mobilitazione verso il G7 Ambiente Energia di Venaria e sulla cronaca delle giornate di lotta, diamo alcuni spunti di riflessione..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

G7 clima, energia e ambiente: basta con i crimini ambientali, basta greenwashing, basta Tav!!!

Il 28, 29 e 30 aprile, Venaria sarà il palcoscenico del G7 dedicato all’energia, al clima e all’ambiente.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Richiesta sospensione al CSM per Bucarelli, pm anti-No Tav

Ancora guai per il PM Enzo Bucarelli, che negli ultimi anni si è distinto per le persecuzioni nei confronti dei No Tav.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Tav: cosa sta succedendo a Salbertrand?

Ai margini del parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand sono arrivati jersey di cemento, griglie metalliche e concertina necessari per il cantiere dello svincolo del cantiere Tav.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Tav: siamo la montagna che si difende… da 18 anni!

Si è conclusa ieri la tre giorni No Tav in occasione dell’8 dicembre di quest’anno. Un anno che ha visto un’accelerazione da parte di chi devasta la montagna e di chi reprime chi la difende in particolare in questi ultimi mesi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 dicembre 2023 – In 10mila di nuovo in marcia contro il Tav!

Una grande marcia popolare ha attraversato ieri le strade della valle. 10mila No Tav, partiti da Susa, hanno riempito la statale per raggiungere Venaus dopo 18 anni dalla battaglia che ci ha permesso di riconquistare quelle terre che oggi ospitano il presidio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Trento: sabato 14 ottobre corteo No Tav contro la Circonvallazione

Comitati e singoli cittadini contrari all’opera avevano ragione: questo progetto è una bomba ecologica puntata su Trento e su tutto l’asse dell’Adige.

Immagine di copertina per il post
Culture

Conferenza The Art of Freedom: strategie di organizzazione e resistenza collettiva.

Pubblicato il programma della conferenza The Art of Freedom: Strategie di organizzazione e resistenza collettiva.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Giorgio No Tav sorvegliato speciale – Aggiornamenti

Il 28 febbraio 2023 la Procura di Torino ha chiesto la sorveglianza speciale e l’obbligo di dimora nel luogo di residenza per quattro anni per Giorgio Rossetto, militante di area autonoma.