InfoAut
Immagine di copertina per il post

Usa: niente grazia per Mumia Abu Jamal e Leonard Peltier. Cariche contro i #nodapl

Gli otto anni di presidenza di Barack  si avviano così, definitivamente, ad andare in archivio. Tra gli ultimi atti del presidente uscente è arrivata la commutazione della pena a Chelsea Manning, 29 anni, analista dell’esercito Usa condannata a 35 anni di carcere militare come ‘gola profonda’ di Wikileaks nel 2010. Uscirà dal carcere il prossimo 17 maggio, anziché nel 2045, comunque dopo oltre sei anni di carcere.

Quella di Manning era una pena senza precedenti in casi analoghi nella storia Usa e il suo caso aveva contribuito a smascherare abusi e menzogne della guerra in Afghanistan e in Iraq. Non si tratta comunque di una grazia, ma di una sorta di maxiriduzione di pena: per la giustizia Usa, Manning rimane colpevole. Per questo motivo Julian Assange, fondatore di Wikileaks, ha annunciato che non si farà estradare negli Usa, dove rischia una pena pesantissima.

Il governo degli Stati Uniti ha poi annunciato la liberazione di Oscar Lopez Rivera, militante imprigionato nel paese da 36 anni per la sua lotta per l’indipendenza di Porto Rico. Per lui è arrivato l’indulto, uscirà a maggio. Veterano della Guerra del Vietnam, nel 1976 Lopez Rivera entrò nelle Forze Armate di Liberazione Nazionale di PortoRico. Nel 1981 fu catturato dall’FBI accusato di “cospirazione” e per la sua militanza nelle FALN, condannandolo a 70 anni di carcere, di cui 12 di isolamento totale.

Niente provvedimenti di grazia, indulto o riduzione di pena, invece, per almeno altri due importanti prigionieri politici. Il primo è , pantera nera e compagno afroamericano, dal 1982 nel braccio della morte, dove si è anche ammalato di epatite C. Una malattia sempre più grave, anche a causa della mancanza di cure, non solo per Abu Jamal, ma per altre migliaia di prigionieri, di cui l’ex pantera nera è diventato, suo malgrado, portavoce.

Un aggiornamento direttamente dalla voce di Mumia Abu Jamal, in un audio inviato al sito di movimento Usa Prison Radio e tradotto dalla nostra redazione.

Ascolta o scarica qui.
{mp3} http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2017/01/mumia-gr19.mp3{/mp3remote}

Niente da fare, per ora, anche per Leonard Peltier, attivista nativoamericano, in carcere addirittura dal 1976. Il suo avvocato, attraverso il sito del Comitato di solidarietà internazionale per Leonard Peltier, ha diffuso la risposta della Casa Bianca alla richiesta di grazia, con la negazione decisa da Barack Obama solo ieri, mercoledì 18 gennaio (clicca qui per il documento ufficiale)

Proprio per Leonard Peltier oggi, giovedì, annunciati altri due nuovi presidi in Italia, a Firenze e, alle 17, sotto l’Ambasciata Usa di Roma.

Con noi Andrea, Comitato Free Leonard Peltier.

Ascolta o scarica qui.
{mp3remote}http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2017/01/Andrea-de-Lotto-no-grazia-a-leonard-peltier.mp3{/mp3remote}

# – Intanto nella notte tra mercoledì 18 e giovedì 19 gennaio nuove violenze nella riserva indiana di Standing Rock, nel North Dakota, dove attivisti, solidali e nativi americani si battono contro la costruizione del DAPL, un megaoleodotto da 1600 km che dovrebbe attraversare 4 stati oltre che le terre della riserva con il rischio concreto di inquinare e devastarne il territorio e la falda acquifera. La polizia ha attaccato il presidio di Backwater Ridge e al momento si contano diversi attivisti feriti, in particolare dai proiettili di gomma, compresi numerose-i mediattiviste-i (clicca qui).

Nei giorni scorsi il Corpo Militare degli Ingegneri dell’esercito aveva aperto un procedimento per una valutazione di impatto ambientale dell’opera, dopo già a dicembre aveva ritirato i permessi per la costruzione così come il presidente Obama aveva aperto alla possibilità di modificare il progetto. La situazione è però precipitata negli ultimi giorni a causa delle pressioni di politici e amministratori locali, da sempre favorevoli al megaoleodotto, oltre che dell’apparato militare e poliziesco dello Stato del North Dakota, che ha schierato contro i manifestanti addirittura dei sistemi missilistici (clicca qui). Chiaro il loro obiettivo: tenere viva l’opzione del megaoleodotto fino all’arrivo al potere di Donald Trump, da sempre favorevole all’opera.

L’aggiornamento sulla lotta #NoDapl e su quanto sta avvenendo in North Dakota è con Umberto Mazzantini, giornalista di Green Report che segue da mesi la vicenda.

Ascolta o scarica qui.
{mp3remote}http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2017/01/mazzantini-dapl-aggiornamenti-scontri.mp3{/mp3remote}

 

 

da Radio Onda d’Urto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Porti, ferrovie e nuove basi: così il governo Meloni sta militarizzando l’Italia

Il governo accelera sulle infrastrutture militari: nuovi porti, ferrovie e basi in tutta Italia, mentre cresce la protesta contro il traffico di armi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’11 settembre No al summit della guerra a Roma!

È stato annunciato dal Sole 24 Ore il primo “Defence Summit”, appuntamento programmato dal giornale di Confindustria per l’11 settembre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vicenza – Corteo 13 settembre: “No more bases”

Il corteo è stato organizzato in occasione dell'”Italia-America Friendship Festival” organizzato dall’amministrazione e dalla National Italian American Foundation (NIAF) in occasione dei per i 70 anni di presenza delle basi militari in città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

To Kill a War Machine. Un documentario su Palestine Action

Palestine Action è un collettivo che da anni porta avanti una campagna di sabotaggi ed iniziative in solidarietà con il popolo palestinese. Di recente il collettivo è stato dichiarato organizzazione terroristica da parte dello stato britannico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello per un campeggio No Base territoriale: 5-6-7 Settembre al presidio di Pace “Tre Pini” San Piero a Grado

Mentre crescono le connessioni tra le nostre lotte, sentiamo l’urgenza di continuare ad organizzarci insieme in un nuovo campeggio al Presidio di pace “Tre Pini”, per trasformare il diffuso rifiuto della base militare e della guerra in opposizione concreta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Si prepara a partire verso Gaza la Global Sumud Flotilla, con il pensiero a Vittorio Arrigoni

Decine di barche con centinaia di persone a bordo, provenienti da 44 Paesi, salperanno da diversi porti del Mediterraneo tra agosto e settembre per raggiungere insieme la Striscia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Strage di giornalisti a Gaza: Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea assassinati da Israele

Questa notte i giornalisti Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea sono stati assassinati da Israele in un attacco con drone che ha colpito una tenda di giornalisti davanti all’ospedale Al-Shifa nella città di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: armamenti e mezzi cingolati al porto. Procura apre inchiesta, presidio dei portuali

La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per atti relativi alla nave Bahri Yanbu, il cargo saudita su cui sono stati trovati armamenti e mezzi militari cingolati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra”: dopo l’assemblea nazionale in Val di Susa inizia un percorso di mobilitazione sui territori verso e oltre l’8 novembre a Roma

Riportiamo di seguito gli interventi introduttivi dell’assemblea nazionale tenutasi domenica 27 luglio durante il Festival Alta Felicità in modo da sottolineare le caratteristiche del percorso di mobilitazione contro guerra, riarmo e genocidio in Palestina proposto in tale occasione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

No Muos: spropositato dispositivo di polizia contro chi si oppone a Muos e guerra

Ci teniamo a raccontare cosa è successo il giorno della manifestazione per rendere noto a tutti/e come in Contrada Ulmo si vive in uno stato di polizia.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra: come organizzarci nelle scuole?

Nei contesti che attraversiamo occorre ripartire dalla concretezza del rifiuto per sabotare e opporsi realmente alla ristrutturazione, definendo con l’esperienza pratiche di conflitto riproducibili per bloccare sul nascere la guerra.