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Usa e governo colombiano contro le Farc: chi non vuole la trattativa?

Che forme di collaborazione tra gli Stati Uniti e la Colombia si siano date negli ultimi anni non è un mistero, così come testimonia il pacchetto da 9 miliardi di dollari di aiuti americani militari del programma “Plan Colombia”, ma ad essere sul piatto della bilancia ora vi sono ulteriori fondi neri che non rientrano nel suddetto pacchetto ma che fanno parte a pieno titolo nel piano contro le Farc autorizzato nel 2000 dall’allora presidente statunitense George W. Bush che ha trovato successivamente continuità con l’attuale presidente Barack Obama.

Secondo le rivelazioni del Washington Post, sarebbero due i servizi forniti sotto la copertura della Cia: un accurato sistema di intelligence che lavora in tempo reale e implementato dal 2006 per rintracciare alcuni membri delle Farc, e un kit Gps da 30mila dollari in grado di trasformare una bomba a gravità da 226,7 chilogrammo in una bomba ‘intelligente’ e ‘guidata’ contro un obiettivo. In parole povere, bombe in grado di uccidere con precisione singoli individui, come l’uccisione di Raul Reyes vicino al confine con l’Ecuador. Con questo apparato, nel marzo del 2008, l’aeronautica colombiana, con la complicità e il tacito benestare degli Stati Uniti, ha lanciato alcune bombe “intelligenti” per uccidere membri delle Farc. Il picco più alto della sporca operazione, gli Usa lo hanno avuto dal 2003 fino al 2004, fino a quando la contingenza della guerra in Afghanistan non ha richiesto l’utilizzo di operazioni in forze su quel fronte. Si parla, per farsi un’idea di 40 agenzie e più di 4.500 persone, inclusi contractor, tutti legati all’ambasciata americana di Bogotà.

Alla luce delle ultime rivelazioni ormai accertate sulla collaborazione tra intelligence Usa e governo colombiano, oltre a non rappresentare una notizia sensazionale se non accertare supposizioni già note, sembra ancora una volta chiarire l’atteggiamento del governo colombiano nei confronti delle trattative di pace iniziate formalmente il 18 ottobre scorso ad Oslo. La notizia che sta facendo il giro dei media mainstream è quindi una conferma della poca attitudine da parte del governo colombiano nel voler portar avanti le trattative con le Farc, al contrario di quanto perennemente propagandato.

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