
USA, Chelsea Manning sarà libera il 17 maggio
I leaks di Chelsea, che all’epoca era conosciuta come Bradley Manning, furono una delle principali ondate di rivelazioni che portarono WikiLeaks alla fama internazionale. La commutazione della pena di Manning porterà alla sua scarcerazione nel maggio 2017, giornata internazionale contro l’omofobia e per i diritti LGBTQi.
Manning, suo malgrado, è divenuta infatti anche simbolo delle condizioni inaccettabili a cui sono costrette le transgender e i transgender all’interno dell’apparato carcerario. Per ben due volte Manning ha tentato il suicidio, costretta in un penitenziario maschile e impossibilitata all’assunzione degli ormoni da lei richiesti.
Mentre concedeva la commutazione della pena a Manning (che non è un’assoluzione, si badi bene), Obama non la concedeva ovviamente a Snowden e Assange, poiché questi avrebbero commesso reati di entità molto maggiore e soprattutto non si sarebbero pentiti di quanto fatto. Peccato che neanche Manning si è mai pentita di quanto fatto, pagando infatti già con 7 anni di carcere ( e subendo tortura, a quanto racconta Assange) per i suoi atti, come aver trasferito a WikiLeaks il video qui sotto:
Il gesto di Obama, definito dai principali lacchè dei liberal americani come Rampini “grande gesto umanitario”, arriva in un contesto in cui altri whistleblower, come Edward Snowden, sono accusati di connivenza con la Russia e uomini come Julian Assange sono costretti tuttora alla vita segregata in luoghi diplomatici per evitare di cadere nelle grinfie della giustizia yankee.
La loro colpa è aver contribuito a creare quella che ormai è una verità assodata e arcinota, ovvero l’utilizzo massiccio da parte delle “democrazie” di meccanismi di controllo e spionaggio di massa (vedi scandalo NSA) nonché dell’utilizzo di tortura in teatri di guerra come Afghanistan e Iraq. Fatti già intuibili ma provati con massiccia documentazione, che hanno contribuito a far crollare definitivamente nel mondo ogni residuo mito nel “modello statunitense” di democrazia.
La decisione di Obama è allora più un atto simbolico, per quanto positivo, che arriva sulla vicenda Manning dopo che la battaglia per la sua liberazione aveva visto un grande sforzo popolare (in centinaia di migliaia avevano firmato la petizione per la sua grazia). Non è certo un cambio di rotta su un tema fondamentale come la divulgazione di segreti militari riguardo alle pratiche di tortura o corruzione che sono alla base dell’esportazione di democrazia made in USA.. e proprio per questo nuovi Snowden e Manning si imporranno alla ribalta.
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