InfoAut
Immagine di copertina per il post

Spagna: l’onda lunga del 15M


Il 15M spagnolo, aldilà della sua ovvia e intrinseca caratterizzazione incentrata sul ravvivare la memoria delle concitate “acampadas” che ebbero luogo due anni fa sull’onda lunga della potenza rimbalzata da piazza Tahrir, si è caratterizzata come un’altra tappa significativa di un lungo e frastagliato percorso di lotta contro austerità e rappresentanza. Ancora una volta è risuonato nelle calles iberiche quel “No nos representan!” (non ci rappresentano!), declinato ultimamente in una forma altrettanto esplicita, segno emblematico della radicalizzazione della crisi: “Qué se vayan ellos!” (Che se ne vadano via loro!). Paradossalmente, la lotta di maggior incisività ed efficacia si è data però il 9 Maggio, all’inizio di una appassionata settimana di eventi e mobilitazioni. L’azione “Toque a Bankia” del 9 maggio appunto ha portato alla chiusura totale, stando ai dati ufficiali, di 42 filiali in tutto lo Stato Spagnolo. L’estensione stessa del boicottaggio di massa, durante il quale non ci sono state provocazioni poliziesche, ha reso impossibile la quantificazione dei danni realmente inflitti ad una delle più voraci organizzazioni finanziarie del Paese.

Si può dire che in questi giorni si è rivisto tutto il potenziale messo in moto nelle calde piazze indignate di 2 anni fa, non tanto nella forma esplosiva di allora, quanto nella viralità con cui il desiderio di cambiare il corso della crisi dal basso,instaurando nuove forme di democrazia diretta, si é declinato nel tempo in molteplici campi di iniziativa. La marea blanca” della Sanità, esplosa al termine dello scorso anno a seguito dei tagli drastici al personale e alla crescente privatizzazione in serie delle strutture sanitarie statali, ha parlato di sé lungo tutta questa prima metà di Maggio per l’enorme campagna di raccolta firme referendaria portata avanti dalla Consulta por la Sanidad Publica, da percentuali altissime di personale ospedaliero e dalla redivive assemblee di quartiere delle maggiori metropoli. In meno di due settimane sono stati raccolti diversi milioni di firme, a conferma di quanta legittimità diffusa godano i tentativi di contrapposizione allo smantellamento del settore, portati avanti con occupazioni delle strutture e numerosi scioperi di categoria.

Vivono momenti di alta contraddizione le lotte per il diritto all’abitare, portate avanti soprattutto dalla “Plataforma Afectados por la Hipoteca” (PAH). La legittimità di occupare stabili per esigenze abitative è contrastata dai dispositivi giudiziari che anche in questi giorni sono stati messi in atto. La PAH stessa, in diversi distaccamenti locali, sta ricevendo una quantità considerevole di denunce da parte di diverse grosse proprietà immobiliari. Nel frattempo, le lotte han portato un argomento così spinoso per le istituzioni alla ribalta dell’informazione mainstream, e non è un caso che ciò sia avvenuto a partire dai picchetti radicali contro gli sfratti che hanno avuto la maggiore portata nello sciopero sociale europeo dello scorso 14 Novembre.

Sul fronte del mondo della formazione e dell’insegnamento, la settimana scorsa si è registrato una giornata di sciopero unitario di studenti, insegnanti e genitori dalla portata senza eguali nella storia. Ciò forse non basterà a far revocare la riforma ultra-liberale proposta/imposta dal ministro Wert, ma ha dimostrato quanto sentita e partecipata sia la questione dell’educazione. Nel frattempo, proprio a corollario delle piazze affollate del 15-M, l’ annuncio che la storica Università Complutense di Madrid sta pensando di espellere oltre 900 studenti, che non riescono a pagare le tasse regolarmente, ha fatto scattare l’indignazione in tutto l’Ateneo che ha portato all’occupazione di diversi dipartimenti in segno di rifiuto (#OccupyUCM), e può rappresentare il traino per un post-15M all’insegna del blocco e del conflitto nell’ Università dei tagli ingenti. Oggi peraltro gli stessi portavoce dell’ Università han fatto salire la cifra delle possibili espulsioni a 3100.

Diverse le manifestazioni di associazioni e collettivi contro la precarietà a Madrid e Barcellona per tutta la settimana pre-15M, così come diverse decine i momenti di dibattito culturale e di inchiesta sulle più svariate problematiche sociali, che hanno visto coinvolte le assemblee di quartiere e associazioni non-profit. Nella giornata di ieri peraltro un “escrache femminista” ha colpito a Madrid prima la sede del Partido Popular e poi la residenza del ministro della giustizia; ci sono stati diverse cariche, persone ferite e arresti.

Limitatamente alla giornata del 15, la partecipazione alle manifestazioni non è stata di portata eccezionale, ma ha visto comunque decine di migliaia di persone di ogni generazione percorrere in lungo e in largo le principali città spagnole. La sensazione è che nel complesso il movimento 15M, largamente inteso, si trovi in una fase di decelerazione”, come a dover riprendere fiato dopo aver avuto una spinta collettiva capace, negli ultimi mesi, di circondare svariate volte il Parlamento. Agire collettivo finora capace di rimanere lontano dalle tentazioni rappresentative che potrebbero aver inebriato la mente di qualche arrivista di movimento che, a forza di vedere i palazzi del potere a lui inaccessibili, potrebbe far fare passi indietro ad una opposizione reale alla crisi. Opposizione fin qui resa viva e forte dalla capacità di territorializzare le lotte e non dal centralizzarsi senza prima aver destabilizzato profondamente il sistema.

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

15Mspagna

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le mille balle azzurre di Israele

Un thread su Twitter di Muhammad Shehaba, che mette in fila alcune delle clamorose bugie con cui lo stato di Israele ha cercato di nascondere i suoi crimini. Per i link alle fonti cliccate sulle immagini.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le proteste dei campus per Gaza dimostrano che quando i vertici universitari falliscono, sono gli studenti a guidare

Che gli studenti costruiscano mille accampamenti. Che occupino gli edifici di ogni amministrazione universitaria che si è dimostrata incapace di promuovere un luogo di libera indagine e apprendimento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lettera delle università palestinesi agli studenti e ai docenti degli accampamenti di solidarietà a Gaza nelle istituzioni accademiche statunitensi

In un momento in cui le voci degli oppressi vengono intenzionalmente messe a tacere, la vostra solidarietà funge da faro di speranza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA: Columbia occupata, iniziano le sospensioni, prosegue la repressione poliziesca. Centinaia di arresti

Il campus di New York è off limits anche alla stampa. E i ragazzi erigono le barricate. La Polizia entra a Columbia, centinaia di arresti

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: La polizia sgombera la Sorbona, occupata dagli attivisti in solidarietà con la Palestina

Pochi giorni dopo una manifestazione in solidarietà con il popolo palestinese a Parigi, la polizia è entrata alla Sorbona per sgomberare gli attivisti che avevano montato delle tende all’interno degli edifici universitari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il pensiero politico e la “New Left” dentro la Repubblica Popolare Cinese

Proprio di questo e in particolare di “New Left” cinese nell’arco degli ultimi decenni parliamo in questa conversazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La lotta per fermare il genocidio nelle università statunitensi: un reportage dall’Università del Texas

Abbiamo tradotto questo interessante reportage apparso su CrimethInc sulle proteste che stanno coinvolgendo i campus degli Stati Uniti contro la complicità del governo USA nel genocidio del popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contestati i ministri della guerra al Politecnico di Torino

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sulla contestazione di ieri al convegno istituzionale tenutosi alla sede del Valentino del Politecnico. Ieri mattina un gruppo di student3 dell’Università di Torino ha contestato il convegno a porte chiuse che si è tenuto al castello del Valentino su tecnoscienza e intelligenza artificiale, con ospiti di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: 25 Aprile con la resistenza palestinese

Milano – Per un 25 Aprile con la Palestina, Piazza Duomo h. 13:30.
La Resistenza non è soltanto memoria, ma è oggi. Palestina libera!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: i Me`phaa di Tilapa creano sistema di giustizia a difesa del loro territorio

Il popolo Me`phaa di Tilapa, Guerrero, ha presentato il proprio sistema di giustizia denominato Sicurezza di Protezione Territoriale Indigena (Serti), per “difendere il territorio da una prospettiva indigena, olistica e integrale”, di fronte alle minacce di progetti minerari, saccheggio territoriale e controllo dei gruppi del crimine organizzato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amnistia in Catalogna, prosegue il dibattito

In Spagna è stata respinta l’attesa legge sull’amnistia per gli attivisti indipendentisti catalani e per le persone coinvolte nel referendum dell’ottobre 2017.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Scontri in centro a Madrid, l’ennesima manifestazione di una destra ipocrita e disperata

“Chi può fare qualcosa, la faccia” diceva qualche giorno fa José María Aznar, ex premier e leader spirituale del Partito popolare (Pp). Il messaggio è stato rilanciato da altri rappresentanti politici e mediatici della destra ed estrema destra spagnola —se nel paese iberico è ancora possibile fare questa distinzione— e ha spronato centinaia di persone […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Spagna: un’agricoltura che consideri l’acqua come un bene comune

L’inquinamento e la scarsità dell’acqua derivanti dal cambiamento climatico ostacolano le prospettive delle generazioni attuali e future.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Spagna: smascherato un sesto agente di polizia sotto copertura nei movimenti

In 15 mesi, un totale di sei agenti di polizia sotto copertura sono stati identificati nei movimenti sociali in Spagna e Catalogna. L’ultimo poliziotto è stato scoperto dopo un’operazione di infiltrazione che è durata nove anni…

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Spagna, elezioni: avanti il PP, ma di misura. In calo i fascisti di VOX. PSOE e SUMAR tengono. Nessuno ha la maggioranza assoluta

Alle elezioni politiche in Spagna vince il Partido popular, ma di misura. La destra non sfonda. Contro i pronostici, i socialisti del Psoe, guidati dal premier uscente Sanchez, tengono. In calo, invece, la destra fascista e sovranista di Vox.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Una poliziotta si è infiltrata per tre anni nei movimenti popolari a Girona

L’ufficiale del Corpo di Polizia Nazionale spagnolo Maria I.T. è la quarta spia scoperta nella classe del 2019. La sua missione di spionaggio si è concentrata sull’indipendentismo, l’antirazzismo e il movimento per la casa.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Spagna, alla polizia piacciono le palestre popolari. Per infiltrarsi

Identificata un’agente infiltrata nei movimenti di Madrid. Si aggiunge alla lista di poliziotti infiltrati a Barcellona e Valencia di Ter Garcìa da PopOff Quotidiano Mavi, come si è saputo, ha contattato La Animosa per la prima volta il 5 novembre 2022 per proporle di organizzare un evento legato alla giustizia climatica. All’epoca, l’assemblea del centro […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lo sciopero nazionale delle lavoratrici di Inditex in Spagna: “È una scintilla in espansione”

In Spagna, la multinazionale Inditex (Zara, Bershka, Pull and Bear ecc) sta vivendo un acceso conflitto lavorativo al suo interno, da quando, lo scorso dicembre, un gruppo di lavoratrici ha organizzato uno sciopero molto partecipato che ha portato ad un aumento significativo dei loro stipendi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Euskal Herria. Manifestazione di massa per chiedere che il ritorno a casa dei prigionieri politici baschi diventi realtà

Sotto lo slogan “Etxera bidea gertu” e dopo due anni di mobilitazioni decentralizzate nei villaggi a causa della pandemia, Sare e Bake Bidea hanno riunito decine di migliaia di persone a Bilbao in difesa dei diritti dei prigionieri baschi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

A Madrid una marea umana per difendere la sanità pubblica

Oltre 650mila persone secondo gli organizzatori sono scese in piazza a Madrid contro la Riforma neoliberista della Presidenta de la Comunidad Isabel Ayuso.