InfoAut
Immagine di copertina per il post

Siamo comunque coinvolti – Su Sigonella e l’attacco USA

||||

Segnaliamo questo articolo di nomuos.info che sottolinea le implicazioni delle basi americane in Italia nell’attacco che gli USA hanno portato a termine nei confronti del generale Soulemani.

E’ necessario evidenziare queste implicazioni perchè, ancora una volta, a discapito delle vuote dichiarazioni delle istituzioni europee gli asset strategici statunitensi presenti nel Vecchio Continente sono stati strumento dell’imperialismo a stelle e strisce. Tematizzare il ruolo del nostro paese in queste sporche guerre è quanto mai urgente, soprattutto di fronte alla totale subalternità agli USA dei governi europei che da un lato si dissociano dall’attacco e dall’altro non spendono una parola riguardo al convolgimento di queste infrastrutture presenti sul territorio dell’Unione.

Sembra ormai certo che la base Usa di Sigonella ha avuto un ruolo nell’atto criminale di guerra degli Usa nei confronti del generale Soulemani, uno dei principali leader del governo iraniano.

Nonostante la segretezza dell’operazione è possibile ricostruire la dinamica dell’attacco partendo da alcuni elementi.

Il drone MQ9 – Reaper con cui è stato effettuato l’attacco copre una distanza di 1550 miglia, equivalenti a 1850 chilometri. La distanza tra Sigonella e Bagdad è di 2680 km in linea d’aria. Questo escluderebbe un ponte diretto dalla Sicilia e rende più plausibile l’utilizzo di una delle tante basi per droni ospitate intorno all’area mediorentiale (Kuwait, Emirati Arabi, Qatar e lo stesso Iraq). Alcune fonti in particolare suggerirebbero la partenza dal Qatar.

Possiamo per questo sentirci assolti? Nemmeno per sogno.

Almeno dal 2016 la base siciliana infatti ospita i nuovi MQ9, aggiornamento del MQ1, con il benestare del governo italiano. Ciononostante lo stato italiano ha posto alcuni vincoli all’utilizzo degli aerei senza pilota attraverso degli accordi bilaterali approvati con le comunicazioni 135/11/4^ Sez. del 15 settembre 2012 e 135/10063 del 17 gennaio 2013.

Questi vincoli prevederebbero la necessaria informazione da parte degli Usa del governo italiano. Comunicazione che, apprendiamo da svariate fonti di stampa, non è mai avvenuta.

Ancora una volta chi ci governa si dimostra il servo sciocco degli interessi imperialisti del governo statunitense che, per difendere la sua egemonia in Medio Oriente (più volte messa in discussione), è pronto a scatenare una guerra che ancora una volta vedrà come vittime i martoriati popoli di quelle terre. Perché nonostante il drone molto probabilmente non sia partito dalla base di Sigonella è qui che potrebbe aver fatto uno scalo tecnico.

E apprendiamo da alcuni fonti fidate che il Muos sarebbe stato utilizzato per la geolocalizzazione e la verifica del target.

Quindi Sigonella e il Muos c’entrano o no con l’attacco? Per quanto noi ci crediamo assolti siamo comunque coinvolti.

Sappiamo che la base americana di Ramstein in Germania ha un ruolo cruciale nella guerra invisibile dei droni. Il cuore hi-tech di Ramstein è il sistema satellitare UAS Satcom Relay che permette agli operatori dei droni seduti davanti a uno schermo in una base americana di comunicare in tempo reale con gli aerei senza pilota dall’altra parte del mondo, inviando comandi al drone e ricevendo immagini di quello che l’aereo vede sul campo.

Ma dal 2011 anche Sigonella dispone di un sistema identico a quello di Ramstein. Il sistema fornisce in tempo reale i dati alla base Creech Air Force Base situata in Nevada, il centro da cui vengono pilotati i droni e da cui è partito l’attacco al generale Soulemani secondo tutti gli osservatori internazionali.

Quindi Sigonella e il Muos, all’insaputa del governo italiano e come denunciamo da anni, hanno avuto un ruolo cruciale nell’attacco terroristico: nella guerra 3.0 la responsabilità politica e militare delle basi Usa presenti nel territorio nazionale infatti non può limitarsi alla semplice individuazione, ormai superata, dell’aeroporto di partenza.

Sigonella e il Muos, come le altre basi Usa nel territorio italiano, rappresentano quindi due strumenti fondamentali per le nuove guerre ma sono anche elementi di responsabilità e coinvolgimento del nostro stato in quelle azioni illegali e criminali.

Come già abbiamo affermato in questi anni, la nostra esposizione in un eventuale conflitto è altissima.

Il nostro territorio è diventata la portaerei degli Usa nel Mediterraneo e per questo uno degli obiettivi più facili da poter colpire.

Riteniamo inoltre inammissibile che un presidente in pieno impeachment, probabilmente anche per fini elettorali e senza nemmeno il permesso del Congresso, compia un simile crimine di guerra innescando una così pericolosa escalation bellica.

È arrivato il momento quindi di organizzare una grande mobilitazione che spinga finalmente l’Italia a uscire dalla Nato, per far cessare così il ruolo di servitù militare dello stato e la sete di profitto delle multinazionali della guerra.

Noi diciamo quindi basta! Basta a questa guerra che sembra prospettarsi all’orizzonte così come a tutti i conflitti nel mondo.

Movimento No Muos

Fonti:

https://www.arabnews.com/node/1608386/middle-east

https://www.forbes.com/sites/sebastienroblin/2020/01/04/did-the-pentagon-use-new-joint-air-to-ground-missiles-in-killing-of-general-soleimani/

https://www.dailymail.co.uk/news/article-7850453/How-Qassem-Soleimani-targeted-230mph-laser-guided-Hellfire-missile-fired-drone.html

https://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2020/01/da-vicenza-via-aviano-i-marines-verso.html

http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/274075

https://www.trtworld.com/middle-east/how-did-us-drones-find-and-target-qassem-soleimani-in-the-first-place-32697?fbclid=IwAR2x0J0-LPjDYLtyglgLBkhO8FjsEz6SOhSzGyJjGys4o0rUcdSa93tOyBI

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

iraniraqno muostrumpUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Zohran alza la temperatura

Una sorpresa dagli Stati Uniti governati da Trump: la vittoria di Zohran Mamdani alle primarie democratiche per la carica di sindaco di New York, che ha da subito scatenato il delirio islamofobo della destra e l’allarme nell’establishment democratico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: I popoli dell’Oaxaca convocano un Incontro Nazionale contro la Gentrificazione

I popoli e le comunità dell’Oaxaca hanno convocato l’Incontro Nazionale contro la Gentrificazione, davanti alla necessità di organizzazione “per far fronte al saccheggio” territoriale e culturale provocati dalla gentrificazione e turistificazione nel paese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Italia le prove NATO di guerra nucleare, chimica e batteriologica

Escalation bellica planetaria ed i reparti d’élite della NATO si addestrano in Lazio alla guerra nucleare, chimica a batteriologica. A fine giugno si è conclusa l’esercitazione multinazionale “Black Poison 2025”, una complessa attività addestrativa condotta dalla Combined Joint Chemical, Biological, Radiological and Nuclear Defence Task Force (CJ-CBRND-TF) della NATO, dal 1° gennaio di quest’anno sotto […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Stop Riamo: giornata a Torino contro riarmo, guerra e genocidio in Palestina

Riprendiamo il programma della giornata dal canale telegram @STOPRIARMO, percorso cittadino e territoriale che intende costruire una dimensione ampia di attivazione contro la guerra, contro il piano di riarmo e vuole opporsi al genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Smilitarizziamo Sigonella. Contro guerra, riarmo, genocidio

Fermiamo il genocidio del popolo palestinese
Impediamo la terza guerra mondiale ed il riarmo europeo
Smantelliamo le basi Usa-Nato – Smilitarizziamo Sigonella.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra alla guerra

Un appello per la costruzione di un percorso contro la guerra, il riarmo e il genocidio in Palestina Facciamo appello a tutti e tutte coloro che sentono la necessità di sviluppare un percorso largo e partecipato contro la guerra, contro il riarmo dell’Europa e il genocidio in Palestina. A tutt coloro che già si mobilitano […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Haaretz: soldati israeliani sparano deliberatamente contro richiedenti aiuti disarmati vicino ai siti di distribuzione sostenuti dagli USA a Gaza

“È un campo di sterminio“, ha detto un soldato. “Dove ero di stanza, venivano uccise da una a cinque persone ogni giorno. Vengono trattate come una forza ostile”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice Nato: servili o complici?

Entro il 2035 la spesa militare dei 32 paesi della Nato dovrà raggiungere il 5% del PIL.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: bilancio delle due manifestazioni nazionali di sabato 21 giugno contro guerra, riarmo e genocidio

Sabato 21 giugno, a Roma, si sono svolte due manifestazioni nazionali contro la guerra, il riarmo e il genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Mimmo Porcaro – L’Italia al fronte. Destre globali e conflitto sociale nell’era Trump

La tendenza alla guerra delle società capitalistiche è diventato un fatto innegabile, lo vediamo sempre più concretamente; ed è una dinamica che arriva a toccarci sempre più direttamente.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Los Angeles, o la fine dell’assimilazione

“Non è nostro compito inventare strategie che potrebbero permettere al Partito dell’Ordine di respingere il diluvio. Il nostro compito è piuttosto quello di individuare quali compiti necessari ci vengono assegnati giorno per giorno, quali forze di creatività, determinazione e solidarietà vengono chiamate in causa, e quali forme di azione appaiono ora ovvie a tutti.”

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fuoco e ghiaccio: lezioni dalla battaglia di Los Angeles

Traduciamo questo articolo anonimo dal sito ill will. Il testo è del 14 giugno, quindi scritto nei giorni caldi delle rivolte. Ci sembra importante cercare di seguire il dibattito interno al movimento che si sta dando negli Usa, per provare a restituire la complessità delle questioni che esso mette sul tappeto.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Costruita per Dominare

Pubblichiamo la traduzione del seguente articolo: Palantir sta progettando l’infrastruttura della repressione — e ci sta dicendo il perché. Una nuova campagna di reclutamento è apparsa nei campus delle università d’élite statunitensi nell’aprile scorso. In scuole come Cornell e UPenn, manifesti alle fermate degli autobus, su uno sfondo nero austero, lanciavano un cupo avvertimento: “È […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: le loro armi, i loro profitti, i nostri morti

Più di 4.000 persone hanno manifestato e portato avanti delle azioni contro l’Air Show di Parigi, il commercio della morte e a sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA bombardano l’Iran, ogni maschera è caduta

Ieri notte gli USA hanno bombardato tre siti nucleari in Iran, quello di Fordo, di Isfahan e di Natanz ufficializzando di fatto l’entrata in guerra al fianco di Israele.