In questi giorni è tornata a far discutere la vicenda che vedrebbe il premier spagnolo Sanchez e la ministra della Difesa Robles al centro di un’operazione di spionaggio tramite il malware Pegasus, software di proprietà israeliana, che ha la possibilità di infettare i telefoni cellulari interessati e provvedere a raccogliere materiale e intercettazioni. Qualche tempo prima sul New Yorker era uscita la notizia dello spionaggio, sempre attraverso lo stesso sistema, ai danni di più di 60 leader indipendentisti catalani e baschi, oltre che a numerosissimi attivisti indipendentisti.
Insieme ad Ursula, docente di lingua e cultura catalana, ex militante della sinistra indipendentista catalana, abbiamo provato ad approfondire la questione da un punto di vista politico e di prospettiva. In seguito alle grandi mobilitazioni di massa del 2017 per il referendum sull’indipendenza che ne è stato del movimento catalano? Questa vicenda ha avuto delle conseguenze al di là del livello istituzionale della politica? Possiamo parlare di vero e proprio Catalan Gate?
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