InfoAut
Immagine di copertina per il post

Palestina sotto attacco tra ritorsioni e obiettivi politici di Israele

La notte a Gaza è stata infatti scandita da continue esplosioni mentre alcune fonti di informazione rivelano che è da novembre 2012 che non si assisteva ad una simile operazione. L’aviazione militare israeliana ha colpito almeno 34 obiettivi, in prevalenza siti appartenenti a gruppi della resistenza armata palestinese, tra cui un complesso militare di Hamas in Rafah ed altre strutture appartenenti al movimento islamico, oltre a terreni agricoli e spazi liberi. Tuttavia, anche abitazioni di cittadini, proprietà e strutture civili sono state coinvolte negli attacchi. Particolare riguardo è stato riservato da parte dell’esercito israeliano su tutta la striscia causando diversi feriti e per la morte di un giovane ragazzo di 16 anni a Jenin, nel nord della Cisgiordania.

Non poteva essere diversamente non solo per la sindrome di vendetta e di ritorsione che Israele continua ad attuare in episodi simili, ma soprattutto dopo che il primo ministro israeliano Netanyauh ha dichiarato, durante una riunione di emergenza del governo tenutasi ieri notte, che Hamas deve pagare il prezzo più alto per la morte dei tre coloni. Dito puntato su Hamas quindi, nonostante non vi sia al momento nessuna prova sul coinvolgimento dell’organizzazione o di altri gruppi o individui per la morte dei tre coloni.

Ma l’accusa contro Hamas è ormai diventata nuovamente il capro espiatorio per l’ennesima offensiva cruenta, laddove rimangono dei dubbi che si inseriscono all’interno di un quadro politico più ampio. Tenendo in considerazione i recenti accordi (prima della scomparsa dei tre coloni) tra Anp e Hamas, numerose sono le considerazioni più o meno chiare agli occhi dei più. Fermorestando che il rapimento dei tre coloni è avvenuto in una zona sotto il totale controllo dei coloni e dell’esercito israeliano, Hamas non avrebbe nessun interesse in questo momento ad attuare azioni di forza unilaterali con Israele per via della scarsa potenza politica ma anche militare, oltre a non aver mai rivendicato il rapimento stesso. Di particolare importanza è invece la notizia che davvero in pochi riportano, che Israele era già a conoscenza della morte dei tre coloni da circa una settimana ma che vigeva l’ordine di non diffondere la notizia. Un comportamento che rivela ulteriori dubbi su tutta la vicenda. Nonostante tutto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato lunedì sera che Hamas è responsabile per l’uccisione dei tre giovani coloni scomparsi il 12 giugno a nord del villaggio della Cisgiordania di Halhul, mentre si fa sempre più strada l’ipotesi di un obiettivo politico più sostanziale da parte di Israele.

Se gli accordi tra Anp e Hamas erano fonte di fastidio per Israele, ora sembrerebbe avvallarsi ancor di più l’intenzionalità di quest’ultimo nel voler far saltare l’accordo nazionale tra Anp e Hamas (raggiunto con non poche difficoltà e accolta con gradimento dalla comunità internazionale) mentre all’interno del panorama mediorientale, gli interessi di Israele nel porsi al centro dell’attenzione dell’occidente sembrano diventare l’ipotesi più accreditata, soprattutto dopo le velate intenzioni da parte degli Stati Uniti di mantenere una sorta di stabilità generalizzata in quella zona. Niente di nuovo quindi sotto il cielo, la vera pressione che Israele sta esercitando in questo momento a suon di bombardamenti e mitragliatrici è quella nei confronti dell’Anp, e l’accusa contro Hamas sembra essere quindi uno strumento appropriato.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

anphamasisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medio Oriente: Israele dà fuoco alla regione. Attacchi multipli all’Iran

Raid pure in Libano e Palestina. Teheran: “è una dichiarazione di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global March to Gaza: migliaia di persone in marcia nel Convoglio Sumud dalla Tunisia e da molti altri Paesi del mondo

Di seguito il comunicato della Global March to Gaza che vede l’adesione e il ricongiungimento anche con il Convoglio Sumud partito dalla Tunisia lunedì 9 giugno e alcuni aggiornamenti e corrispondenze dalle carovane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Anche con l’avvenuto scioglimento del Pkk, la fine del conflitto curdo-turco appare lontana

Nonostante il PKK si sia auto-dissolto con il XII Congresso, da parte di Ankara non si assiste a comportamenti speculari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

2025. Los Angeles. California

Il 6 giugno, agenti dell’ICE hanno condotto blitz in vari punti della città: Fashion District, Home Depot e una grossa azienda tessile. Oltre cento arresti. da Nodo Solidale Le strade hanno risposto: molotov, blocchi di cemento, barricate e auto in fiamme. I manifestantihanno resistito con determinazione, trasformando la città in un campo di battaglia contro […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Los Angeles: ICE si scioglie davanti al fuoco

Riemergono le contraddizioni di un’America fondata sull’espropriazione degli ultimi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SCELTE DISARMANTI | Lotte e Percorsi per un’Europa di Pace

La logica di investimento in caserme verdi, aeroporti azzurri e porti blu, non riesce a mascherare l’opera di devastazione ambientale e sociale che la militarizzazione dei territori comporta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

FREEDOM FLOTILLA COALITION: “La nave civile Madleen attaccata dall’esercito israeliano, equipaggio rapito in acque internazionali”

La Freedom Flotilla Coalition conferma che la sua nave civile, Madleen, che trasportava aiuti umanitari a Gaza per rompere il blocco degli occupanti israeliani, è stata abbordata dall’esercito occupante israeliano “alle 3:02 CET in acque internazionali, coordinate:  31.95236° N, 32.38880° E” La nave è stata abbordata, il suo equipaggio civile – disarmato – rapito e […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Disarmiamoli: verso il 21 giugno a Roma

Ripubblichiamo il comunicato uscito dall’assemblea nazionale chiamata dalla Rete dei Comunisti, da Potere al Popolo e USB a Roma che guarda alla data di manifestazione nazionale del 21 giugno. In questa fase ogni mobilitazione nella prospettiva di attivarsi contro il riarmo generale, contro la militarizzazione della società e a sostegno della resistenza palestinese è da sostenere e attraversare.