InfoAut
Immagine di copertina per il post

Palestina. Cronaca di un primo gennaio al checkpoint di Howwara

Pubblichiamo la cronaca di quanto avvenuto nella giornata di ieri al check point di Howwara, vicino a Nablus (Cisgiodania) dove i soldati israeliani hanno sequestrato un ragazzino vestito da Babbo Natale che regalava fiori agli automobilisti di passaggio, augurando la fine dell’occupazione. Oltre alla cronaca, il video in fondo all’articolo mostra bene la dinamica in cui è avvenuto il sequestro.

E’ il primo di gennaio 2015, è iniziato il nuovo anno anche qui in Palestina. Siamo andati al checkpoint di Howwara, Nablus, con i cappellini di Natale, due babbi natale e i fiori di dare a chi passava con le auto come augurio per la fine dell’occupazione israeliana.

I soldati sono subito usciti dalla torretta e insistevano perchè ce ne andassimo da un’altra parte. Il loro capoccia fa presente che non possiamo stare lì..caspita la loro torretta e il loro checkpoint e i loro insediamenti illegali possono starci?
Mi risponde che il checkpoint è per difendere “la sua gente”. Razzista di merda.

Siamo rimasti lì fino a quando non abbiamo finito i fiori, anche se hanno piazzato un cecchino a due metri di distanza contro di noi. Stavamo andando via, ma i soldati ci seguono. Alcuni shebab tirano qualche pietra, giuro…: tiri senza speranza (nel senso che un po’ per la distanza un po’ perchè non sono dei lanciatori..al massimo guadagnavano qualche foto dai giornalisti). Poi, all’improvviso i soldati prendono la jeep e ci seguono con la jeep, scendono, nessuno di noi scappa correndo. E continuiamo tranquilli per la nostra strada, ma loro risalgono nella jeep e vanno dai primi là davanti al gruppo e inseguono due ragazzi.

Iniziamo a correre per raggiungere la jeep che si è fermata in una stradina, lontana dagli occhi di tutti. Quando svolto l’angolo mi trovo i soldati che stanno stringendo Taher. Ha l’aspetto di un bambino e divulgherò la notizia del suo rapimento in questo modo. Ho saputo dopo che aveva compiuto 18 anni, ma non cambia assolutamente una virgola, ve ne renderete conto nel video.

Cerchiamo di fermarli, più volte, loro sparano e ci allontanano e stringono Taher per il collo, soffocandolo. Lo caricano nella jeep schiacciandolo sul pavimento e soffocandolo ancora. Chiudono la porta della jeep, mi metto di opposizione alla jeep a braccia aperte, ma i soldati mi strattonano.

Mi rimetto di nuovo per fermare la jeep assieme ad un altra internazionale e la innesca la retro marcia e ci investe. Urliamo, la jeep allora va avanti e fa il giro della collina, mi ripiazzo davanti quando torna verso la strada, ma i soldati mi strattonano ancora.

La jeep si allontana con Taher dentro. E’ giovedì, seguiranno due giorni di festa quindi Taher resterà lì, nelle loro mani ad aspettare per due giorni e forse domenica sapremo qualcosa. Quando sono tornata sulla strada per trovare un service ho trovato per terra il cappellino di babbo natale di Taher, ho pianto e l’ha dato al suo amico.

Taher Alhindi, 18 anni. Rapito il 1 gennaio 2015 al checkpoint di Howwara dai soldati nazisti israeliani. Guado il video e ho la testa fra le mani, non sono riuscita a fermarli. Un altro crimine davanti ai miei occhi.

da samanthacomizzoli.blogspot.it

*tutto quello che ho scritto è nel video come prova di ciò che hanno fatto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

check pointisraelenabluspalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’economia genocida di Israele è sull’orlo del baratro?

L’economista Shir Hever spiega come la mobilitazione per la guerra di Gaza abbia alimentato un’”economia zombie” che sembra funzionare ma non ha prospettive future.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nasce “HUB”, un bollettino sulla militarizzazione e le resistenze dei territori

Dal lavoro congiunto di mobilitazione, organizzazione e inchiesta degli ultimi mesi che ha coinvolto diverse realtà e lavoratorə di Pisa, Firenze, Livorno, La Spezia e Carrara nasce il primo numero di “HUB”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: gli Stati Uniti rivendicano un atto di pirateria nei Caraibi

“Bene, lo teniamo, suppongo”, ha affermato Donald Trump dopo essere stato consultato dai giornalisti sull’uso del greggio della petroliera sequestrata di fronte alle coste del Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Regione Sardegna apre all’ampliamento della fabbrica di bombe RWM

La fabbrica RWM da anni attiva in Sardegna in una porzione di territorio, il Sulcis, di proprietà della tedesca Rheinmetall, vedrà molto probabilmente il via libera per il suo ampliamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fumo di Gaza oscura le fiamme della Cisgiordania: il Progetto Coloniale reso permanente

Mentre gli occhi internazionali sono puntati su Gaza, Tel Aviv sta portando avanti la sua più aggressiva campagna di Pulizia Etnica e furto di terre nella Cisgiordania Occupata dal 1948.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina, prof Carpi: “Gli accordi veri saranno saranno sugli interessi riguardanti la futura ricostruzione”

“Ho poca fiducia che l’Europa possa effettivamente svolgere un ruolo di mediazione; gli europei stanno procedendo in ordine abbastanza sparso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torturato Marwan Barghouti

Il noto prigioniero politico palestinese Marwan Barghouti è stato aggredito brutalmente dalle guardie carcerarie israeliane, secondo le informazioni trasmesse alla sua famiglia.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Askatasuna: “È solo l’inizio. Per voi.”

Questa mattina è avvenuto lo sgombero di Askatasuna, storico centro sociale torinese attivo da quasi tre decadi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Mohamed Shahin è libero!

Di seguito ripubblichiamo il comunicato della campagna Free Mohamed Shahin che annuncia la felice notizia della sua liberazione e un contributo dell’avvocato Gianluca Vitale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: oltre 10 mila violazioni dalla tregua da parte di Israele

In queste settimane si sono verificati nuovi bombardamenti in Libano, in particolare nel sud, mentre si registrano droni che sorvolano la zona e che hanno lanciato esplosivi in diverse città come nel caso di Aitaroun, con la scusa di voler colpire Hezbollah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana

Nonostante la campagna di sterminio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato continuano ad equipaggiare i propri reparti di pronto intervento rifornendosi presso le più importanti aziende israeliane.