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Millions March: in tutti gli Stati Uniti decine di migliaia in piazza contro la polizia

Imponente il corteo di New York, che ha superato le aspettative degli stessi organizzatori, raggiungendo 25.000 persone, che come una grande fiumana hanno attraversato Manhattan. Pochi giorni fa è arrivata la notizia che non sarebbe stato processato il poliziotto che a  luglio ha ucciso a sangue freddo Eric Garner, un signore nero che stava vendendo sigarette di contrabbando. Aggredito alle spalle e compresso a terra da diversi agenti, è morto soffocato urlando “Aiuto, aiuto, non respiro!”. Per questo molti manifestanti hanno intonato provocatoriamente il coro: “Can’t breath, can’t breath!”.

Il giornalista e attivista L.A. Kauffman ha dichiarato: “Ho seguito le proteste antirazziste negli ultimi trent’anni, e non ho mai visto qualcosa come ciò di cui New York ha fatto esperienza nell’ultima settimana”. Hasan Jeffries, storico dei movimenti per i diritti civili: “Ciò che sta accadendo è qualcosa in più di ciò che abbiamo visto nel passato, quando la gente rispondeva a un evento traumatico, e poi tutto finiva. Credo che questo processo organizzativo radicale e genuino, questi piccoli gruppi funzionali alla mobilitazione che stanno emergendo – credo che in futuro ci guarderemo indietro e vedremo tutto questo come l’inizio di un movimento sociale”.

Nonostante la presenza massiccia della polizia, alcuni manifestanti sono riusciti a effettuare blocchi stradali a sorpresa, mentre una parte del corteo ha occupato il ponte di Brooklyn (come era accaduto già nel 2011, nei primi giorni di Occupy Wall Street). Durante l’occupazione del ponte la polizia di New York ha lamentato due agenti feriti, uno con il naso rotto. Secondo la versione accreditata dal NYPD alla stampa, i due agenti sarebbero stati malmenati mentre cercavano di impedire a un uomo di gettare un bidone della spazzatura sopra alcuni poliziotti nella rampa sottostante.

A Boston, Massachusetts, la manifestazione ha cercato di dirigersi verso una delle carceri cittadine e ha dovuto per questo scontrarsi con la polizia, che ha effettuato una quarantina di arresti. A Nashville, Tennessee, i manifestanti hanno inscenato la propria morte lungo le strade, sdraiandosi a terra. Un simile atto simbolico è stato compiuto a Berkeley, dove migliaia di persone hanno sfilato. Alle manifestazioni erano presenti i genitori dei ragazzi uccisi in questi mesi e quelli di Taryvon Martin ucciso in Florida da un vigilante privato nel 2012, ma anche di vittime che risalgono a molti anni fa. Imponente è stata la partecipazione nera, ma anche molti giovani bianchi e ispanici hanno partecipato ai cortei.

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