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La censura di facebook sulla solidarietà internazionalista alla Siria del Nord

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Il 17 febbraio un partecipato corteo nazionale ha attraversato le strade di Roma per richiedere la liberazione di Öcalan e per esprimere solidarietà a tutti i popoli della Siria del nord. Da circa 30 giorni Afrin è infatti oggetto dell’invasione turca, spregiudicatamente nominata “Ramo d’ulivo”, affiancata dal supporto di milizie jhiadiste e di bande affiliate ad Al-Nusra.

 

 

Le migliaia di persone che hanno attraversato le strade della capitale hanno manifestato per la fine delle operazioni militari e il riconoscimento dell’Autonomia democratica della Siria del Nord, unico progetto politico ad oggi in grado di garantire la pace in medio-oriente.

Durante la manifestazione sulla pagina Facebook del Centro Sociale Dordoni di Cremona sono state caricati degli scatti del corteo.

Dopo poche ore un primo messaggio è comparso agli amministratori in cui è stata notificata la rimozione di un contenuto della pagina a causa della “non conformità con le norme del social network”.

Il contenuto in questione riguardava proprio le immagine del corteo accompagnate dalla descrizione presente in foto.

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Poche ore dopo la rimozione, la pagina è stata tuttavia bloccata e resa invisibile a causa di un presunto incitamento all’ odio <>. Ebbene si, per Facebook chiedere la libertà del leader curdo Öcalan e riportare la presenza in corteo di alcuni parenti di combattenti italiani delle Ypg vuol dire incitare all’odio.

In una campagna elettorale in cui retoriche e discorsi razzisti vengono sovraesposti mediaticamente in cui la propaganda fascista e leghista ha armato la mano di un terrorista come Luca Traini, il problema per il social più utilizzato al mondo è rappresentato dalle Ypg, da Öcalan e dalla solidarietà espressa ad un progetto egualitario, femminista e democratico in medio-oriente.

Questo ci restituisce la misura di come i social network e altri mezzi di aggregazione sociale-digitale non siano strumenti neutri, anzi, assolvano una funzione ben specifica, ideata e sostenuta da chi questi strumenti li controlla, indirizzandone dunque le traiettorie di utilizzo, fra regolamentazioni e persuasione delle azioni degli utenti.

La pagina facebook del CSA Dordoni rimane tuttora bloccata.

 

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