InfoAut
Immagine di copertina per il post

G7 di Biarritz: migliaia di persone contro green washing e negazionismo

||||

Termina oggi il summit del G7 a Biarritz nei Paesi Baschi francesi, la scelta di questa località non è affatto casuale, infatti la cittadina sulla costa atlantica francese è stato il luogo adatto per garantire a Macron una credibilità sul controllo dell’ordine pubblico, dopo un anno di mobilitazione continua dei gilet jaunes e allo stesso tempo per rilanciare a livello turistico una delle località più esclusive d’oltralpe, con varie passerelle delle madame dei vari leader riprese mentre sfilavano per le vie della città a far compere nelle boutique.

L’argomento posto al centro dell’agenda dal presidente francese è stata la questione ecologica, gli incendi che divampano in Amazzonia sono stati il pretesto per attaccare le politiche di Bolsonaro da parte di molti leader, ad esclusione di Trump coerente con le sue posizioni negazioniste rispetto ai cambiamenti climatici. Si è parlato anche di politica internazionale, con la visita a sorpresa di Mohammed Javad Zarif ministro degli esteri iraniano chiamato dallo stesso Macron per intervenire nella crisi in corso dopo il sequestro di alcune petroliere e l’abbattimento di un drone USA così da alleviare le tensioni tra i paesi della NATO e l’Iran.

Al di fuori dei salotti l’intera zona è stata militarizzata, con una convergenza tra le forze di polizia di Spagna, Francia e Germania, dopo l’accoglienza riservata ai leader durante l’ultimo G7 ad Amburgo, si è scelto un territorio facilmente difendibile e nonostante questo, soprattutto dopo gli annunci dei gilet jaunes, il dispositivo di controllo delle forze dell’ordine è stato ingente, all’incirca 18.000 agenti, per cercare di impedire qualsiasi tipo di iniziativa di contrasto. Nonostante questo migliaia di manifestanti hanno scelto di campeggiare a Hendaye per organizzare varie iniziative nei giorni precedenti e durante il G7, le piattaforme organizzative che hanno coordinato il contro-summit son state G7 EZ! e Alternative G7, la composizione eterogenea raccoglieva militanti dalla Zad, Gilet Jaunes, Sortu (sinistra indipendentista basca) e vari gruppi autonomi e anarchici.

Le iniziative che si sono susseguite sono state varie: tra il 20 e il 23 vari incontri politici organizzati dalla piattaforma Aman Komunak (composta da militanti della Zad e di Errekaleor) dove si è parlato di difesa della terra, femminismo, turistificazione, difesa delle minoranze etno-linguistiche, il 22 a Hendaye si è svolta una marcia dei gruppi femministi, il 23 sempre a Hendaye un gruppo di manifestanti ha bloccato per ore una delle principali strade della città ingaggiando uno scontro con la polizia durato fino a sera dopo che la polizia ha tentato un assalto al campeggio evitato solo grazie alle barricate prontamente erette dai manifestanti per difendere gli ingressi, purtroppo però sono stati 17 gli arresti e 23 tra i compagni, sempre il 24 è stata Bayonne il centro della mobilitazione, in una città completamente deserta e militarizzata la polizia ha usato gas lacrimogeni e idranti per respingere il corteo e gli arresti sono stati 62 facendo salire a 85 il numero totale, il 25 si è svolta la “marcia dei ritratti” per “il clima e la giustizia sociale” organizzata da Alternatiba, Nonviolent action COP21 e Bizi! per denunciare l’operazione di greenwashing di Macron che se da una parte è stato premiato come “campione della terra” dal programma delle Nazioni Unite per l’ambiente nel settembre 2018, dall’altra estende l’autorizzazione dell’uso di glifosato e il finanziamento ai combustibili fossili.

Il confronto tra Macron e Trump rappresenta più in generale la competizione tra vari interessi dei grandi gruppi finanziari che si esplicitano tra l’opzione sovranista e il liberalismo verde che ha ripercussioni anche sull’attuale situazione politica italiana, in questa faglia si inserisce con forza la nostra componente di classe rafforzata da una convergenza sempre più forte tra movimenti femministi e ecologisti che a oggi rappresentano, come abbiamo visto con le mobilitazioni di quest’anno dei Gilet Jaunes, l’unica opzione per contrastare l’azione estrattiva del capitale e i diktat di Mercato.

 

{mp4}21167{/mp4}

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

G7 BIARRITZGILET JAUNESGILETS JAUNESmacrontrump

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione per il clima e a sostegno della Palestina.

Da Nord a Sud Italia questa mattina lo sciopero climatico lanciato da Fridays For Future ha riempito le piazze di giovani e giovanissimi che hanno ribadito le connessioni stringenti tra la devastazione dei territori e le guerre, rappresentando un forte grido in sostegno alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Federico II di Napoli: assemblea di massa in solidarietà con il popolo palestinese

Napoli venerdi 12 aprile, h 11.30. Dopo aver impedito al direttore di Repubblica Molinari di portare avanti la sua propaganda guerrafondaia, dopo aver occupato il rettorato, gli studenti della Federico II hanno costretto ad un tavolo il rettore Lorito.  L’aula Conforti della facoltà di Giurisprudenza è stracolma, parliamo almeno di 500 persone.  L’intervento d’apertura da […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le elezioni USA: non solo uno scontro tra un “rimbambito” e un “delinquente”

Dopo il Super Tuesday del 5 marzo, la partita delle primarie presidenziali negli Stati Uniti si è chiusa con lo scontato risultato della vittoria di Biden da un lato e di Trump dall’altro, che quest’estate verranno incoronati quali candidati per la corsa del novembre 2024 nelle Conventions dei rispettivi partiti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: non ci sarà paesaggio dopo la trasformazione

In un recente comunicato, l’Assemblea Comunitaria di Puente Maderas, Municipio de San Blas Atempa, Oaxaca, intitolato significativamente “Non ci sarà paesaggio dopo la trasformazione”, ribadisce il suo rifiuto fondato e il suo impegno di resistenza alla megaopera del Corridoio Interoceanico dell’Istmo di Tehuantepec.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’obiettivo finale di Netanyahu e le ambizioni regionali dell’estrema destra israeliana

Gli eventi degli ultimi giorni suggeriscono che potremmo vedere prendere forma l’obiettivo finale di Israele. Gli obiettivi del governo di estrema destra di Netanyahu non si limitano a Gaza: vuole conquistare tutta la Palestina e iniziare una guerra anche con Hezbollah e l’Iran.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: cariche alla manifestazione contro il concerto “in onore” dei 75 anni della NATO. 10 gli attivisti feriti

Scontri e feriti alla manifestazione contro la Nato e le politiche di guerra, 10 i manifestanti feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudamerica: crisi diplomatica dopo l’assalto della polizia ecuadoregna all’ambasciata del Messico a Quito.

Il presidente messicano Obrador ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l’Ecuador, dopo che la polizia ha fatto irruzione nell’ambasciata messicana a Quito per arrestare l’ex vicepresidente Jorge Glas, legato all’ex presidente Correa, da tempo rifugiatosi in Europa.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Macron, à la guerre!

Il presidente francese si lancia in dichiarazioni apparentemente scomposte sulla guerra russo-ucraina, palesando lo “spirito dei tempi” di una parte delle elites europee. Il tronfio militarismo da prima guerra mondiale ci avvicina al disastro.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Guerre, decoupling ed elezioni negli USA. Intervista a Raffaele Sciortino

Le prospettive del conflitto sociale saranno sempre più direttamente intrecciate con le vicende geopolitiche mondiali, con l’evoluzione delle istanze che provengono da “fuori” e dunque anche con la tendenza alla guerra scaturente dall’interno delle nostre società

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Golpe istituzionale, sostegno francese, rivolta: cosa sta succedendo in Senegal?

Da molti mesi il Senegal è in preda a una grave crisi politica e sociale, culminata negli ultimi giorni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Biden e le tensioni con il Texas

In queste ultime settimane, negli Stati Uniti la tensione intorno alla questione migranti e’ tornata alle stelle.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Costante trumpista: la guerra civile latente negli Stati Uniti

In molti avevano creduto che dopo i fatti di Capitol Hill il trumpismo come fenomeno politico sarebbe stato archiviato, presentandosi al limite nelle forme di un estremismo suprematista tanto più radicale quanto residuale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: Madame 49.3 parte, Monsieur SNU arriva

Dopo aver giocato con i media e con i suoi stessi ministri come il manager perverso e tirannico che è, Macron ha emesso il suo verdetto. Per guidare il suo governo nel 2024, licenzierà Elisabeth Borne e nominerà il suo protetto Gabriel Attal.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Per capire l’ascesa dell’estrema destra bisogna partire dai media

Processi di normalizzazione e sdoganamento nei media della politica di estrema destra dipendono dai media mainstream, più che dall’estrema destra stessa

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Atena sulla terra

Misurarsi su un piano politico e teorico su come i comunisti si debbano organizzare in un contesto come l’attuale è sicuramente un compito di estrema difficoltà. D’altra parte le opzioni oggi esistenti non ci sembrano soddisfacenti e, soprattutto, crediamo che vadano riviste alla luce di una elaborazione e confronto approfondito.