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Fin du monde, fin du mois, même combat!

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Fin dalla mattina di sabato a migliaia i gilets jaunes, hanno iniziato a radunarsi cercando di invadere les Champs Elysèe, riuscendoci e sfidando gli oltre 7000 poliziotti assoldati da Macron per proteggere Parigi.

Da subito la violenza repressiva dei “flics” si è fatta vedere in tutta la sua gratuità e crudeltà manganellando e cercando di disperdere ogni raggruppamento di gilets jaunes che cercava di entrare sugli Champs. La polizia di Macronia non si è fatta nessun problema ha trascinare anziani, gasare bambini ancora nei passeggini e inseguire e picchiare i giornalisti che provavano a documentare le violenze. Nonostante la pressione poliziesca i manifestanti sono riusciti a radunarsi a migliaia e raggiungere l’obbiettivo, ambizioso, di sfilare sugli Camps. Quasi un centinaio i fermi,e molti i feriti, ma la determinazione e le barricate hanno avuto la meglio. Subito dopo pranzo i gilets hanno raggiunto la manifestazione per il clima, anch’essa partecipatissima, dando vita ad un “cortege de tete” prendendosi di fatto la guida della manifestazione contro il riscaldamento climatico, e realizzando la convergenza politica costruita nei giorni scorsi con chi si sta mobilitando per salvare il pianeta.

Miglia e miglia di gilets jaunes e manifestanti ecologisti hanno marciato insieme suscitando l’ira della polizia che ha cercato di disperderli più volte riempendo l’aria di lacrimogeni.

Il corteo concentratosi a Luxemburg, ha visto la presenza numerosa di manifestanti ecologisti di alcune associazioni ambientaliste e del movimento di extincion rebellion, dei gilets jaunes, e di molti scesi in piazza per protestare contro la prossima riforma delle pensioni. Arrivato a Bercy e scontratosi ancora con la polizia il corteo è proseguito nuovamente su Bastille e le Champs. Va segnalata anche la manifestazione tenutasi nel pomeriggio di sabato a Touluse che non ostante la chiamata parigina fosse di respiro nazionale, ha contato migliaia di partecipanti.

Dopo la manifestazione di Nantes della settimana precedente, anch’essa molto partecipata e combattiva, sembra confermarsi un ritorno nelle strade del movimento dei gilets jaunes, che a 10 mesi dall’inizio della mobilitazione non sembra voler mollare il colpo, anzi rilanciare e andare all’attacco di Macron e del suo governo.

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