InfoAut
Immagine di copertina per il post

Argentina: Il pubblico ministero accusa gli arrestati di “possibile sedizione contro l’ordine istituzionale” e sollecita la “prigione preventiva”

Il procuratore federale Carlos Stornelli, titolare dell’indagine che coinvolge gli arrestati durante la manifestazione di mercoledì contro la Legge sulle Basi, ha chiesto di imputare i detenuti nel processo di sua competenza per “aver perturbato e/o impedito, anche se temporaneamente, il libero esercizio delle facoltà costituzionali dei rappresentanti” e ha sollecitato per loro la “prigione preventiva”. Red Eco Alternativo

(Red Eco) CABA – Le imputazioni del procuratore si basano fondamentalmente sul “… l’insieme di azioni e condotte, in qualche caso probabilmente in modo organizzato, tendenti a incitare alla violenza collettiva contro le istituzioni, a imporre le proprie idee, o combattere quelle altrui con la forza o il timore, infondendo un timore pubblico e suscitando tumulti o disordini, e simultaneamente promuovendo una possibile sollevazione contro l’ordine istituzionale e la vita democratica, allo scopo di perturbare e/o impedire, anche sia temporaneamente, il libero esercizio delle facoltà costituzionali dei rappresentanti della Camera Alta del Congresso della Nazione che, come si è detto, si trovava in sessione per quanto riguarda il progetto di legge citato”.

La causa è presso la corte federale di María Romilda Servini, dopo l’inibizione di un Giudice Penale di CABA. Il procuratore federale incaricato, Carlos Stornelli, ha chiesto l’imputazione sulla base di quanto è stato pubblicato ieri dall’Ufficio del Presidente e di articoli dei quotidiani Clarín e La Nación.

Il comunicato dell’Ufficio del Presidente si felicita per le azioni delle forze di polizia “che giudica che hanno represso i gruppi terroristi che con bastoni, pietre e anche granate, hanno cercato di realizzare un colpo di stato, attentando al normale funzionamento del Congresso della Nazione”.

L’articolo del Clarín citato da Stornelli, sottolineato nello scritto, segnala che “ci sono stati lanci di pietre e bombe molotov (…) Oltre a lanciare proiettili, i piqueteri hanno rovesciato e incendiato nella strada un’automobile della televisione Cadena 3. Dopo hanno rovesciato un altro veicolo e lo hanno incendiato”.

Per quanto riguarda il Quotidiano La Nación “la zona del Congresso ieri si è trasformata (…) in un campo di scontro aperto tra manifestanti e la polizia federale. I militanti hanno fatto ricorso a pietre e bombe molotov”.

In questo senso, in un comunicato, il Ministero della Sicurezza di Patricia Bullrich, ha annunciato che si presenterà come querelante nella causa per la repressione e ha ribadito il giudizio di “terroristi” verso coloro che sono accusati di aver provocato i fatti di ieri di fronte al Congresso Nazionale.

Il comunicato del ministero segnala che “opportunamente si presenterà come querelante, non solo contro gli individui detenuti, ma anche contro coloro che siano identificati dalle telecamere situate nella pubblica via e anche contro i dirigenti delle organizzazioni a cui appartengono gli imputati” e dichiara che “gruppi sediziosi hanno commesso tumulti con l’intenzione di interrompere le sessioni dell’Onorevole Senato della Nazione”.

Oggi in una conferenza stampa la ministra della Sicurezza ha detto che “il colpo di stato moderno è il tentativo di rendere vano il funzionamento delle istituzioni democratiche”. E ha attribuito tale responsabilità dei fatti a gruppi di sinistra e kirchneristi. La Bullrich, inoltre, ha precisato che “questo è il colpo di stato di oggi, che non si fa da un giorno all’altro con i militari nelle strade, ma si fa generando l’incapacità di funzionamento dello stato”.

Immagini: Polaco – membro della Red Nacional de Medios

Fonte: RedEco

14 giugno 2024

Resumen Latinoamericano

Traduzione di Comitato Carlos Fonseca

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

argentinaMileirepressione

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amerika Trump again

Fin dalle prime ore dall’inizio dello spoglio, la vittoria elettorale di Trump si stagliava netta, ben oltre le previsioni di chi scommetteva sulla sua rielezione, macinando stato in bilico dopo stato in bilico, mentre Fox News si sbilanciava a dichiarare la vittoria in anticipo su tutte le testate nazionali del mainstream media a stelle e strisce. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele! Contro l’Occidente genocida, colonizzatore e guerrafondaio! Resistenza fino alla vittoria!

Di seguito pubblichiamo l’appello per la manifestazione regionale di sabato 16 novembre che si terrà a Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’esplosione delle spese militari italiane

Nel 2025 a 32 miliardi (di cui 13 per nuove armi).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appesi sulla facciata di Palazzo Madama: protesta di XR alla festa delle forze armate

Due persone si sono appese all’impalcatura di Palazzo Madama durante la Festa delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale, srotolando uno striscione con scritto “Onorano guerre, distruggono terre”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Analisi del Genocidio

L’ultimo Rapporto delle Nazioni Unite racconta i progressi di Israele nella sua Campagna Genocida a Gaza. Israele è intenzionato, si legge, a espellere i palestinesi, ricolonizzare Gaza e sferrare un attacco decisivo contro la Cisgiordania. Fonte: English version Di Chris Hedges – 30 ottobre 2024 Un Rapporto delle Nazioni Unite, pubblicato lunedì, espone in dettaglio […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il genocidio a Gaza e le elezioni USA

Gli ambienti a sinistra del Partito Democratico negli USA stanno affrontando un profondo dibattito con al centro la questione palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Perù: Una pentola a pressione sui sassi roventi 

Il deterioramento è esploso a causa della crisi della sicurezza urbana di fronte alla massificazione delle estorsioni a trasportatori, piccoli impresari, negozi di quartiere, mototassisti e perfino scuole, prostitute e organizzazioni di sopravvivenza come le mense comuni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I giornalisti israeliani si uniscono al Genocidio trasmesso in diretta

Un noto giornalista israeliano ha recentemente fatto saltare in aria una casa in Libano come parte di un servizio giornalistico mentre era al seguito dell’esercito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Elezioni USA: che paese arriva al voto del 5 novembre 2024? Intervista all’americanista Ferruccio Gambino

Usa: martedì 5 novembre 2024 il voto per le presidenziali. Ultimi fuochi di campagna elettorale, con i sondaggi danno la Harris avanti nel voto popolare su scala federale, con il 48,1% contro il 46,7% di Trump.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Prof Chambers: “Israele vuole la pulizia etnica. I genocidi del colonialismo occidentale”

Il sionismo persegue la pulizia etnica con una politica colonialista e anche sui temi del genocidio, dell’unicità della Shoah, bisogna permettere che altre voci possano partecipare, senza far dominare il discorso dal punto di vista unico, egemonico e occidentale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Argentina: le lotte studentesche crescono in tutto il paese

Affollate marce con fiaccolate a Buenos Aires e La Plata

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Attenti al lupo!

Il governo Meloni, coerentemente con i suoi proclami, introduce un disegno di legge che ha lasciato carta bianca alle fantasie dei Ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto che prevede nuovi reati e pene più pesanti per chi, come la levata di scudi conclude, “protesta”. E viene immediatamente da chiedersi, sì, ma chi protesta?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: il sessennio “si chiude con repressione, sangue e sequestro dei popoli da parte dello stato”

“Il sessennio di Andrés Manuel López Obrador si chiude con repressione, sangue e sequestro da parte dello stato dei popoli che difendono il proprio territorio ed esercitano i propri diritti all’autodeterminazione, alla protesta, alla libertà d’espressione e ad un ambiente sano”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: i mercati festeggiano mentre avanza la recessione

Il governo ha ottenuto l’approvazione al Senato della Legge “Basi e Punti di Partenza per la Libertà degli Argentini”, che aveva una media sanzione alla Camera dei Deputati.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messico: due contadini morti e centinaia di feriti per la repressione sui difensori dell’acqua nel Veracruz.

Città del Messico / Almeno due contadini sono stati assassinati e centinaia di persone colpite dai poliziotti del Veracruz durante un’operazione per sgombrare il picchetto indefinito che il Movimento in Difesa dell’Acqua..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Senza acqua né cibo e in “condizioni inumane”, così sono stati i giorni in prigione per aver marciato contro la Legge Basi

Sofía Ottogalli si sente una perseguitata politica. Lei, insieme ad altre 32 persone, è stata detenuta la settimana scorsa mentre protestava al Congresso contro la Legge Basi che è promossa dal Governo di Javier Milei.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

A cosa servono le scorte? Un caso esemplare a Torino

Come sempre all’avanguardia, a Torino si è sperimentata negli anni un’ulteriore funzione importante della scorta, quella di volano per il sovradimensionamento, sul piano dell’ordine pubblico, dei fenomeni legati alla conflittualità sociale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fermiamoli ora: mobilitazione nazionale contro il nuovo disegno di legge sicurezza che criminalizza le lotte sociali

Inasprimento delle pene, da 2 a 7 anni,  per le occupazioni abitative ma anche per chi resiste allo sfratto e chi partecipa ai picchetti; pene draconiane da 7 a 20 anni per detenzione e diffusione di materiale che incita a impedire la realizzazione di opere ritenute strategiche; aumento delle pene per i reati di imbrattamento per colpire le pratiche di soggetti ambientalisti.