Venerdì 26 gennaio – Prosegue l’aggressione turca contro il confederalismo democratico e in particolare contro il cantone rivoluzionario di Afrin in Siria del Nord ma i tentativi di penetrare a fondo nel territorio curdo-siriano sono respinti dalle Forze Siriane Democratiche a guida YPG/JPG.
L’offensiva dell’esercito turco e sopratutto delle bande islamiste alleate di Erdogan, arrivata al settimo giorno, ha visto anche oggi bombardamenti aerei e d’artiglieria contro obiettivi civili. Le YPG denunciano infatti come l‘aviazione di Ankara abbia ucciso almeno sette civili nelle ultime 24 ore. I sette, membri di una stessa famiglia di sfollati giunta dalla vicina regione di Idlib, sono stati uccisi dalle bombe turche nella notte nel distretto di Mabata.
Oggi le stesse YPG hanno diffuso un bilancio ufficiale dei primi sei giorni di aggressione turca: 699 attacchi, 136 scontri diretti sul terreno, 191 raid aerei. E ancora: 43 combattenti delle Unità di protezione popolare YPG morti (di cui 8 YPJ, le unità di protezione delle donne), oltre a 59 civili uccisi e 134 feriti. Infine, 308 i morti tra le fila turche, soldati di Ankara ma soprattutto milizie sunnite islamiste filoturche.
Dal Cantone di Afrin, la corrispondenza con Jacopo, compagno italiano che da diversi mesi si trova in Siria del Nord
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