InfoAut
Immagine di copertina per il post

26 ° giorno di sciopero della fame dei prigionieri palestinesi.

Gli scioperanti hanno fatto una serie di richieste che si concentrano sui diritti umani fondamentali, come la fine della negazione delle visite familiari,  trattamento medico e assistenza sanitaria adeguata, diritto allo studio online per l’istruzione superiore e fine del confinamento e della detenzione amministrativa, la detenzione senza accuse o  prove.

In un primo momento, giovedì, i funzionari di Fatah avevano rilasciato una dichiarazione per  invitare tutti i membri di Fatah in prigione ad aderire allo sciopero della fame con esclusione dei prigionieri  malati e dei bambini, . Tuttavia, nella tarda serata di giovedì, i funzionari di Fatah hanno ritirato l’appello dopo una riunione di tre ore  del Comitato Centrale. Il membro del comitato centrale di Fatah, Marwan Barghouthi, è uno dei leader dello sciopero. Barghouthi giovedì ha ricevuto una visita dal Comitato internazionale della Croce Rossa ; tutte le visite legali, familiari e ICRC a Barghouthi sono state bloccate dal 17 aprile. Tuttavia, nessuna informazione è stata rilasciata sulla visita tranne l’invio dei saluti a sua moglie e alla sua famiglia.

Ma’an News ha riferito che i negoziati tra gli scioperanti e l’Israel Prison Service possono iniziare a breve, in precedenza l’amministrazione della prigione aveva rifiutato di condurre trattative con la leadership dello sciopero.

Lo sciopero della fame comprende prigionieri palestinesi di tutte le fazioni, tra i cui principali protagonisti ci sono Ahmad Sa’adat, segretario generale del Fronte popolare per la Liberazione della Palestina, il capo del PFLP Ahed Abu Ghoulmeh, i leader di Hamas Abbas Sayyed, Ibrahim Hamed e Hasan Salameh, il leader della Jihad islamica Zaid Bseiso e i prigionieri palestinesi da più tempo  in carcere, Nael Barghouthi e Karim Younes. A molti di questi leader sono state ripetutamente negate le visite legali.

I detenuti hanno riferito di soffrire di grave disidratazione, bassa pressione sanguigna e incapacità di muovere alcune articolazioni. Nella prigione di Eshel, gli scioperanti della fame sono stati isolati nelle sezioni dei prigionieri criminali e soggetti a numerose incursioni da parte delle forze repressive..

Inoltre, 47 prigionieri malati in sciopero sono stati trasferiti dalla prigione di Nitzan Ramle a un cosiddetto “campo ospedaliero”. I prigionieri palestinesi si trovano di fronte anche alla minaccia dei funzionari israeliani, compreso il ministro  della sicurezza interna Gilad Erdan appartenente all’estrema destra, di essere nutriti forzatamente.

Nella prigione di Nitzan Ramle circa 70 scioperanti si trovano ad affrontare gravi condizioni di salute e sono soggetti a trattamenti punitivi, incluso l’isolamento, la negazione dell’accesso alla ricreazione, i frequenti raid repressivi, la confisca del sale e il blocco delle finestre per evitare che la luce del sole entri nelle loro celle.

Nella prigione di Nafha, il Comitato dei Media per lo sciopero ha riferito che molte unità repressive hanno invaso le celle degli scioperanti e hanno picchiato i prigionieri colpendoli e spruzzando gas lacrimogeni su coloro che non stavano fermi durante l’ispezione.

Samer Abu Diak, un prigioniero in sciopero, ha detto ad un avvocato, durante la sua visita legale, che i prigionieri sono ripetutamente trasferiti all’interno della prigione come mezzo per aumentarne lo stress e come ricatto sugli scioperanti, riferendo che “i prigionieri non rimangono in una cella per più di tre giorni”.

Nel frattempo il Centro Handala per i Prigionieri ha riferito che 32  detenuti nella sezione 3 della prigione di Ashkelon hanno dichiarato un boicottaggio degli esami medici in segno di protesta contro i ripetuti raid e attacchi da parte delle forze repressive, compresa l’imposizione ai prigionieri di rimanere ammanettati in mezzo al cortile della prigione dalle 8 alle 16.

Mentre la lotta all’interno delle prigioni si inasprisce, i palestinesi continuano a protestare per sostenere gli scioperanti e continuano a crescere le iniziative internazionali in solidarietà con lo sciopero.

In Sudafrica, una serie di ministri e importanti funzionari del governo hanno aderito a uno sciopero della fame di 24 ore in solidarietà con i prigionieri palestinesi.

A Parigi, i partecipanti a uno sciopero della fame della solidarietà hanno organizzato una dimostrazione, pubblicato materiale sui prigionieri palestinesi e hanno partecipato ad una veglia davanti a Pizza Hut, sono stati visitati da Jean-Louis Chalanset, l’avvocato di Georges Ibrahim Abdallah.

A Bruxelles gli studenti dell’Università Libre de Bruxelles e dell’Università Catholique du Louvain-Alma hanno partecipato ad uno sciopero della fame di 24 ore con tende e mostre che informano la popolazione studentesca sulla lotta dei prigionieri palestinesi. Gli studenti  scioperanti di Puerto Rico che protestano contro piani di austerità che minacciano l’istruzione hanno anche solidarizzato con lo sciopero dei prigionieri. Anche a Chicago, la Palestinian Community Network  e altre organizzazioni hanno allestito una grande tenda di solidarietà  con i prigionieri oltre ad uno sciopero della fame di una giornata.

 

Proteste sono state organizzate venerdì 12 maggio a New York, dove Samidoun  protesta ancora per sostenere gli scioperanti della fame; Londra, Madrid, Lione, Parigi, città in tutto il Cile, Sacramento, Santa Clara, Bruxelles, Dungannon, Edimburgo, Kildare, Porto e altre città ospitano anche loro manifestazioni  a sostegno dei  detenuti.

Per scaricare materiale per gli eventi: 

download flyers and posters 

Trad. Invictapalestina

Fonte: http://samidoun.net/2017/05/26th-day-of-palestinian-prisoners-hunger-strike-strikers-confront-repression-behind-bars/

Da Invictapalestina

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Federico II di Napoli: assemblea di massa in solidarietà con il popolo palestinese

Napoli venerdi 12 aprile, h 11.30. Dopo aver impedito al direttore di Repubblica Molinari di portare avanti la sua propaganda guerrafondaia, dopo aver occupato il rettorato, gli studenti della Federico II hanno costretto ad un tavolo il rettore Lorito.  L’aula Conforti della facoltà di Giurisprudenza è stracolma, parliamo almeno di 500 persone.  L’intervento d’apertura da […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le elezioni USA: non solo uno scontro tra un “rimbambito” e un “delinquente”

Dopo il Super Tuesday del 5 marzo, la partita delle primarie presidenziali negli Stati Uniti si è chiusa con lo scontato risultato della vittoria di Biden da un lato e di Trump dall’altro, che quest’estate verranno incoronati quali candidati per la corsa del novembre 2024 nelle Conventions dei rispettivi partiti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: non ci sarà paesaggio dopo la trasformazione

In un recente comunicato, l’Assemblea Comunitaria di Puente Maderas, Municipio de San Blas Atempa, Oaxaca, intitolato significativamente “Non ci sarà paesaggio dopo la trasformazione”, ribadisce il suo rifiuto fondato e il suo impegno di resistenza alla megaopera del Corridoio Interoceanico dell’Istmo di Tehuantepec.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’obiettivo finale di Netanyahu e le ambizioni regionali dell’estrema destra israeliana

Gli eventi degli ultimi giorni suggeriscono che potremmo vedere prendere forma l’obiettivo finale di Israele. Gli obiettivi del governo di estrema destra di Netanyahu non si limitano a Gaza: vuole conquistare tutta la Palestina e iniziare una guerra anche con Hezbollah e l’Iran.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: cariche alla manifestazione contro il concerto “in onore” dei 75 anni della NATO. 10 gli attivisti feriti

Scontri e feriti alla manifestazione contro la Nato e le politiche di guerra, 10 i manifestanti feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudamerica: crisi diplomatica dopo l’assalto della polizia ecuadoregna all’ambasciata del Messico a Quito.

Il presidente messicano Obrador ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l’Ecuador, dopo che la polizia ha fatto irruzione nell’ambasciata messicana a Quito per arrestare l’ex vicepresidente Jorge Glas, legato all’ex presidente Correa, da tempo rifugiatosi in Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Raid israeliano a Damasco: un quadro degli attori e delle strategie nel conflitto in Medio Oriente.

Proviamo a dare un quadro del clamoroso attacco dell’esercito israeliano contro la sede consolare iraniana nella città di Damasco (Siria), avvenuto lunedì 1 aprile, a cui ha fatto seguito l’attacco israeliano contro i convogli umanitari della WCK del 2 aprile.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lavoro: maxi-sequestro a GS (Gruppo Carrefour). Quale futuro attende lavoratori e lavoratrici?

Si arricchisce di ulteriori dettagli il maxisequestro della Procura di Milano (65 milioni di euro) a Gs spa, il gruppo di 1.500 supermercati italiani di proprietà del colosso francese Carrefour.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sapienza: un racconto della giornata di ieri (17 aprile)

Il 17 aprile in Sapienza è stata una giornata di lotta e smascheramento dei rapporti che l’università coltiva (e non vuole interrompere) con la guerra e Israele.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Cosa vuol dire un’università libera?

In TV e sui giornali si è scatenata la canea mediatica nei confronti degli studenti e delle studentesse universitarie che richiedono la fine degli accordi di ricerca militari o di dual use con le università israeliane.

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gavio e ndrangheta. Le mani dei boss del cemento su TAV ed autostrada

Facciamo il punto su quanto emerso finora dall’indagine Echidna che ha scoperchiato il vaso di pandora dei rapporti tra politica, criminalità organizzata e imprenditori in Piemonte nel segno del cemento.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Torino: 23 aprile corteo contro il convegno vergognoso del Politecnico

Condividiamo di seguito l’appello degli studenti e delle studentesse universitarie torinesi mobilitati in sostegno al popolo palestinese in vista del convegno che si terrà il 23 aprile al Politecnico alla presenza del Ministro Tajani, di Eni e MAECI.