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Torino: una manovra lacrime e sangue

Un dato, questo, che l’amministrazione comunale ha tenuto a rimarcare con forza, nel tentativo di scaricare altrove la responsabilità per la situazione attuale e di distogliere l’attenzione dai dati reali: grossa parte del debito torinese arriva infatti dalle Olimpiadi invernali, che nel 2007 hanno fatto salire vertiginosamente l’indebitamento, ma a pesare è anche l’uso che il Comune ha fatto dello strumento finanziario dei derivati, che si è sempre risolto in ulteriori perdite. Insomma, anni di speculazioni e investimenti in grandi ed inutili opere (una linea che si è riproposta con continuità nel passaggio di amministrazione da una giunta all’altra) fanno ora sentire il loro peso, che non manca di tradursi nell’ennesima stangata verso il basso.
Dopo settimane di tentennamento e false promesse di fronte alle richieste incalzanti di quanti affollavano la piazza del Comune per chiedere conto delle politiche portate avanti in sala rossa, il sindaco Fassino e l’assessore al bilancio Passoni hanno infine calato la maschera, dichiarando apertamente che la situazione in cui versano le casse del Comune renderà la manovra per il 2012 particolarmente dura.
Viene infatti confermata la decisione di far cassa mettendo sul mercato grosse quote di società partecipate (nello specifico le aziende di trasporti Gtt e Sagat e quelle dei rifiuti Amiat e Trm),crescono i tagli generali sugli investimenti, ma a pesare saranno soprattutto gli aumenti sulle tasse locali, da cui il Comune calcola di poter incassare 100 milioni in più rispetto allo scorso anno.
L’impennata maggiore toccherà all’Imu, l’imposta sulle proprietà immobiliari, che in molti casi andrà quindi ad aggravare una situazione abitativa già di per sé critica.
La giunta comunale ormai gratta il fondo del barile e, se tutto è buono per far cassa, non stupisce più nemmeno la proposta di spegnere i lampioni della città con qualche minuto di anticipo per risparmiare sulla bolletta…
Dopo la vergognosa svendita dei nidi decisa qualche giorno fa dalla maggioranza di centro sinistra al gran completo, le dichiarazioni rilasciate da Fassino, secondo cui la manovra non intacca i servizi essenziali di welfare e scuola, e quelle di Pd e Sel, per i quali la battaglia sul bilancio del 2012 è
ancora aperta, suonano davvero come una presa in giro alle orecchie dei più. Sarà infatti sempre più difficile per la giunta, e in particolare per Fassino, ottenere qualsiasi credibilità, dal momento che, riproponendo sul locale le stesse politiche di austerity e sacrificio dettate a livello europeo, ha ormai raggiunto un livello di impopolarità senza precedenti tra i cittadini, che non esitano ormai ad additarlo come responsabile della situazione in cui versa la città di Torino.

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