InfoAut
Immagine di copertina per il post

Torino: Fassino ha paura… e chiama la questura

Fassino è molto disturbato dalla presenza di precari, disoccupati, soggetti della vasta “area grigia” delle nuove povertà, che irrompono nel suo “salotto buono” uscendo dalla solitudine individuale e muovendo dalle degradate
periferie verso il Centro cittadino.

Dal 9 luglio, nella piazza del Comune, si sono accampati i disoccupati del “Comitato 5 giugno”: una aggregazione che si è formata davanti ai Centri per l’Impiego (si fa per dire, l’impiego non lo trovano a nessuno) e ha iniziato a urlare con forza il diritto a vivere. Una realtà che ha deciso che le vite delle persone devono stare al primo posto e per questo ha avanzato una piattaforma di rivendicazioni in grado di garantire il soddisfacimento di quei bisogni che sono basilari. Con questa iniziativa gli accampati stanno anche mandando un segnale di lotta alle decine di migliaia di soggetti senza reddito e a tutte quelle persone in sofferenza nella metropoli torinese in crisi.

L’acampada dei disoccupati si è trasformata rapidamente in un laboratorio di discussione quotidiana, di scambio di esperienze di vita, di volontà di protagonismo dei soggetti: uno spazio del centro cittadino sottratto alle logiche del consumo e trasformato in una comunità, in un luogo in cui ci si riprende la parola da sempre negata. Non è un caso che il presidio riesca a calamitare l’attenzione di chi transita per la Piazza, che attiri l’adesione e la solidarietà di centinaia di proletari.

La tenda del “Comiato 5 giugno” è un’altra puntata di una serie di mobilitazioni che da mesi hanno visto il protagonismo di tanti segmenti della sofferenza sociale di una città colpita dalla crisi ma anche dai tagli della Regione e del Comune. Pensiamo agli Operatori Sociali “Non Dormienti”, alle maestre delle scuole materne licenziate, ai disabili colpiti dai tagli al sociale, agli sfrattati. Ora sono giunti in piazza i disoccupati che si può dire rappresentino la condizione più emblematica degli effetti della crisi.

La crisi e le trasformazioni socio-produttive stanno sempre più unificando le condizioni materiali dei diversi settori proletari; il prossimo passo deve essere quello di “fare rete” dal basso, accumulare forze per assediare i Palazzi del potere economico-politico, della Regione del Comune, per esigere il diritto ad una vita degna, per il soddisfacimento dei bisogni basilari.

Da giorni l’amministrazione comunale minaccia lo sgombero del presidio, il Comune fra i più indebitati d’Italia si sente in diritto di sostenere che i disoccupati non hanno il diritto di occupare quel suolo che viene detto “pubblico”, cioè di tutti.Noi diciamo che ci resteremo fino a quando avremo portato a fondo il programma che ci siamo dati, sapendo che potremo contare sull’appoggio delle altre realtà che sono sotto attacco dai tagli e dalla crisi.

Il prossimo appuntamento sarà per un’assemblea Sabato 21 nel pomeriggio per preparare l’assedio all’ultima riunione del Consiglio Comunale del 23 luglio alle ore 17:00.

Per riprenderci la ricchezza che abiamo prodotto.
Perchè vogliamo vivere.


da salariominimogarantito

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

comunepresidio disoccupatitorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Italia: una società anziana, malata e sempre più diseguale

Due recenti rapporti ci offrono un affresco delle condizioni in cui versa la società italiana, disegnando uno scenario di forti diseguaglianze, frammentazione sociale e crisi demografica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Briosco dice No all’Italian Raid Commando nella scuola del paese

A Briosco, paesino di poche migliaia di abitanti in Brianza, si è tenuta la 37esima edizione dell’Italian Raid Commando ossia una esercitazione militare cammuffata da competizione/allenamento da svolgersi nella palestra della scuola, resasi disponibile per l’accoglienza, oltre che nei boschi circostanti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Libertà per Tarek,Anan, Ali e Mansour. Libertà per il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo da compagne e compagni di Roma questo appello in solidarietà a Tarek Dridi, Anan, Alì e Mansour. Mercoledì 21 si invitano tutt a partecpare al presidio in solidarietà al tribunale a L’Aqula per il procecesso di Anan, Alì e Mansour, mentre giovedì 22 al faro del gianicolo si porterà solidarietà a Tarek […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop Riarmo: assemblea pubblica a Torino

Riprendiamo l’indizione dell’assemblea pubblica e segnaliamo il percorso di Stop Riarmo che si sta sviluppando a Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Sara Marzolino

La redazione di Infoaut si unisce al Movimento No Tav nel ricordo di Sara, giovane compagna reggiana che ci ha lasciati ieri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Blackout in Spagna: un segnale inascoltato

Cercando i fatti Giorgio Ferrari ci guida tra speculazioni, bugie e contraddizioni.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Re-industrializzazione e guerra, a Torino gli operai prendono parola

Un confronto a tema re-industrializzazione e riconversione bellica è in programma per questa sera, giovedì 12 giugno, a Torino.

Immagine di copertina per il post
Culture

Blackout Fest 2025!

Dal 13 al 15 Giugno a Manituana (Torino)
Torna la festa dell’unica radio libera dell’etere torinese, qui il programma da Radio Blackout.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino cambia lavoro – Tra deindustrializzazione e riconversione

Gli operai prendono parola: il lavoro cambia, la città si interroga

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

2 Giugno: Torino scende in piazza contro il razzismo!

L’8 e il 9 giugno si terrà un referendum popolare che prevede quattro quesiti sul lavoro e un quesito per ridurre da 10 e 5 anni i prerequisiti di residenza continuativa in Italia per l’ottenimento della cittadinanza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’uso dei reati associativi per contrastare il conflitto sociale: il processo contro il CSOA Askatasuna (1° parte)

Il processo contro 28 militanti del centro sociale Askatasuna e del movimento No Tav, conclusosi il 31 marzo scorso, costituisce il tassello principale di un’articolata strategia volta a contrastare il conflitto sociale a Torino e in Val di Susa

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: cacciati i sionisti dal Campus (per la seconda volta) e boicottata la conferenza di Nathan Greppi al Salone del Libro

La giornata di ieri è stata un’altra occasione per praticare i valori dell’antisionismo e dell’antirazzismo, opponendoci ai provocatori eventi che i sionisti avevano previsto di svolgere in Università e al Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero dell’università: contro tagli, precarietà e guerra

Per avere un lavoro stabile nell’università allo stato attuale è richiesto ad ogni lavorator di sopportare tra i 15 e i 20 anni di precarietà lavorativa che costringe ad una vita precaria a 360 gradi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Vertenza LEAR: tutto fumo, niente arrosto

Gli anni passano, tragedie come queste rimangono però all’ordine del giorno e trasformano il tessuto sociale delle nostre metropoli. Sembra che non si impari mai niente dagli errori commessi nel passato.