InfoAut
Immagine di copertina per il post

Pisa. Licenziamenti all’ospedale: lavoratrici delle pulizie in lotta

Sono passati pochi giorni dall’invio di più di 70 lettere di licenziamento mandate dalla multinazionale francese Sodexo, a cui se ne sono aggiunte nei giorni successivi altre 20 recapitate dalla multinazionale tedesca Dussman. La lotta per la dignità ed il reddito di centinaia di lavoratrici non si è fatta attendere.

Nella più grande azienda della città, quella ospedaliera, travolta da scandali per la costruzione della nuova sede a Cisanello, iniziano a farsi strada le prime forme di organizzazione contro l’austerità e l’impoverimento. Il quadro è tanto semplice quanto crudele: l’azienda ospedaliera pisana applica la spending review tagliando un 5% di risorse alle ditte appaltatrici, Sodexo e Dussman. A loro volta quest’ultime scaricano i tagli sui lavoratori: il 30 % della foza lavoro complessiva. Su 360 lavoratori tra i presidi ospedalieri di Santa Chiara e Cisanello, sono 93 gli esuberi previsti.

La composizione sociale dei dipendenti Sodexo è più del 90% femminile, di cui più della metà monoreddito. Quest’azienda multinazionale francese è famosa nella zona per la rapina di diritti e salario che compie ai danni dei lavoratori: già qualche tempo fa era stata cacciata via dall’appalto di una mensa scolastica, a causa dei risparmi che faceva sulla scelta del cibo, e per i pessimi rapporti coi dipendenti.

Ma i lavoratori e le lavoratrici non ci stanno. Non cedono alla paura né alla competizione per accaparrarsi qualche briciola. I legami sono troppo stretti in quest’ambiente in cui un operaio guadagna 900 euro facendo 40 ore settimanali, neanche 5 euro l’ora. La maggior parte dei contratti è tra l’altro part time: 3, 4, 5, 6 ore al giorno, in turni anche spezzati. In questo caso la paga è anche di 400 euro.

Le lavoratrici rifiutano di accettare “gli esuberi” perchè di lavoro ce n’è tanto, anzi affermano che dovrebbe aumentare l’occupazione, invece di essere tagliata. A dimostrazione di ciò le loro buste paga: centinaia e centinaia di ore di supplementari e di straordinari. E allora perchè licenziare? Per aumentare i carichi di lavoro – rispondono. “E’ la crisi”, dicono dall’azienda. “No: è il sistema, che va cambiato”. Ed inizia la mobilitazione.

Quasi trecento tessere ha fatto la CGIL in due anni. Grazie alla combattività dei lavoratori ed alla intraprendenza delle delegate. In una situazione lavorativa emblema del sistema della precarietà, i diritti non esistono tanto sulle carte e sulle leggi, ma vanno conquistati e riaffermati sul campo, dagli indumenti ai rapporti con i superiori. Anche il minimo della dignità lavorativa non è mai garantito. Ed è per questo che si è formata un’abitudine alla lotta. Giovedì sera nella sala di via Bonaini della CGIL centinaia di lavoratrici hanno partecipato all’assemblea indetta dalle segreterie. Non sono stati in silenzio, piuttosto hanno esplicitato di non voler transigere sulla loro dignità, né accettare alcun licenziamento, anche se fosse solo uno. Inizia così il blocco dei “supplementari”. Nessuno deve far più un’ora di lavoro oltre il proprio orario: è lo sciopero degli straordinari, per dimostrare quanto “sudicio” rimane in Ospedale senza il lavoro che vorrebbero tagliare.

Dal giorno dopo le lavoratrici decidono di non stare in silenzio ad aspettare la trattativa che può durare molto tempo. Vogliono dare subito un segnale di incompatibilità e rifiuto. Inizia così a formarsi una rete sociale attorno alle lavoratrici fatta di parenti, genitori, mariti e figli, ma anche di amici e conoscenze dirette di quartiere o paese. Sabato mattina vengono chiamati i giornali e le televisioni per la conferenza stampa; il pomeriggio viene montato il primo Gazebo, portato dai disoccupati e precari di Occupy Pisa; e Domenica gli ultras della curva nord espongono allo stadio uno striscione in solidarietà ai dipendenti Sodexo, contro i licenziamenti.

Lunedì, ieri, i primi attriti tra funzionari e segretari dei sindacati e le modalità autonome – troppo accelerate secondo la CGIL – della lotta contro i licenziamenti. Viene montata una grande tenda da campo – la stessa che fu l’anno passato tre mesi in piazza Dante – e cresce la partecipazione e la solidarietà. Si raccolgono firme, si distribuiscono i volantini, si discute con altri lavoratori alle dipendenze diretti dell’Ospedale: infermieri, O.S.S., qualche studente, molti pazienti. Il NO ai licenziamenti è il No alla distruzione del diritto alla salute, sotto attacco dalle privatizzazioni e dai tagli della spending review. Una decina sono gli striscioni che tappezzano l’ingresso del Pronto Soccorso, trasformato in presidio permanente. “Fornero puliscilo te con la lacrimuccia il presidio ospedaliero”, “i politici rubano, i dirigenti incassano, gli operai pagano”, “no ai licenziamenti!”. Alcune operatrici si legano con delle catene di ferro, ma la voglia di lottare e di trasformare la rabbia in organizzazione è troppo forte per tenerle ferme. Quando si viene sapere che alcune (pochissime) lavoratrici continuano a svolgere i “supplementari”, agendo contro la lotta, le loro macchine magicamente si riempiono di uova e pomodori.

Il sindacato è sentito dapprima distante, data la latitanza dal “campo di battaglia”. Poi quasi avverso al volere dei lavoratori in lotta. I segretari si giustificano dicendo che sono a svolgere le trattative, al telefono e con incontri con le istituzioni. Non si capacitano di come sia possibile che i lavoratori vogliano essere protagonisti delle proprie sorti: non sono abituati al ritmo delle lotte, solo a quello della concertazione. Ma di fronte alla violenza della crisi, il compromesso è contemplato solo come calmante, ma senza ottenere nulla. Comunque anche all’Ospedale del Santa Chiara oggi è nato un presidio. Le operatrici e la rete sociale che le si sta creando attorno vogliono lottare, e questa è la prima notte passata in tenda… fino alla vittoria!


Infoaut Pisa sta seguendo dall’interno, con fare conricercante questa lotta, molto intensa per la forza di questa composizione, ed allo stesso tempo molto dura per le controporti che colpisce. Daremo voce ai protagonisti in conflitto, cercando di coglierne le caratteristiche essenziali, indagando l’emergere di comportamenti sociali antagonisti e le possibilità di una loro riproducibilità e ricomposizione con altre figure sociali.

 

Guarda il video del presidio dipendenti Sodexo 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

conricercascioperosodexo

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra 2026: La “responsabile” Meloni, atto terzo. 

Prima di dilungarci nel merito dell’allocazione dei miserrimi 18 miliardi previsti, quattro aggettivi possono sintetizzarne il contenuto. Una manovra “responsabile”, pavida, iniqua e belligerante. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendere i padroni. Un commento sulla norma affitti brevi, l’organizzazione delle lotte e l’inasprirsi dei conflitti abitativi a Bologna

Due dirette sulla questione abitativa in Italia, tra le mistificazioni del dibattito pubblico sugli affitti brevi e l’inasprimento del conflitto sulla casa a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il problema è il Neruda o l’assenza di prevenzione?

Questa mattina è uscita la notizia su “La Stampa” e altre testate locali riguardo alla presenza di alcuni casi di tubercolosi all’interno dello Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Chi paga il “miracolo economico” (che poi è la solita austerità) del Governo Meloni

Il prelievo fiscale è salito dal 2024 al 2025 dal 41,4% al 42,6% del Pil, toccando un picco da record a danno di milioni di contribuenti con redditi medio bassi

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuori dalla metropoli. Quaderno di lavoro su lotta per la casa e capitale immobiliare

Una lettura necessaria per ragionare sulla militanza e le lotte sociali fuori dai grandi conglomerati urbani.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Belgio ondata di proteste contro l’austerità

140.000 persone nelle strade di Bruxelles, blocchi mattutini, traffico aereo quasi paralizzato, scontri violenti: questo è ciò che è successo martedì 14 ottobre dai nostri vicini belgi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Aria frizzante. Un punto di vista dalla provincia sulla marea del «Blocchiamo tutto»

Riprendiamo questo ricco contributo di Kamo Modena, in attesa dell’incontro di questo weekend a partire dalla presentazione del documento «La lunga frattura»

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sullo sciopero generale del 22 settembre una giornata di resistenza e lotta – Milano

Il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale nazionale, le piazze di diverse città italiane sono state attraversate da movimenti di massa che hanno dato vita a cortei, scioperi, blocchi e boicottaggi contro la macchina bellica, in solidarietà con il popolo palestinese e contro il genocidio. È stata una giornata fondamentale nella ricomposizione di un […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lavoro: la polizia carica gli operai di Gruppo 8 (FO) in sciopero. Tre lavoratori in ospedale, ma la resistenza continua

Violente cariche di polizia ai cancelli della Gruppo 8 di Forlì, dove i lavoratori sono in sciopero e picchetto supportati dal sindacato di base Sudd Cobas. Da undici giorni lavoratori e sindacalisti presidiano i cancelli della fabbrica del Gruppo 8, azienda che produce divani di lusso che vengono venduti anche a 100mila euro l’uno. Difendono […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

“Senza il contratto, il Paese si blocca”

La lotta dei metalmeccanici per il rinnovo contrattuale non sembra affievolirsi ma anzi dimostra forza e determinazione. Sommando le 8 ore di ieri si arriva a 40 ore di sciopero da quando, più di un anno fa, è saltato il tavolo di trattativa con FEDERMECCANICA, non si vedeva una lotta così aspra dal 1997. Oltre […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Quattro giornate di sciopero nel distretto tessile di Prato. Un primo bilancio degli Strikedays

In quattro giorni, scioperi e picchetti in ventotto fabbriche dello sfruttamento e ventiquattro accordi 8×5 già firmati.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero nazionale contro il ddl Bernini: mobilitazione in tutta Italia delle Assemblee Precarie Universitarie

Ieri in occasione della giornata di sciopero oltre 20 città si sono mobilitate in tutta Italia contro la riforma Bernini, contro i tagli alla ricerca e contro gli investimenti in ottica bellica. Lo sciopero promosso da diversi sindacati (Flc-Cgil, Usi, Cub, Usb, Cobas, Adl Cobas, Clap) ha visto l’attivazione di molti atenei attraverso iniziative di blocco, presidi, cortei e occupazioni, grazie alla mobilitazione delle Assemblee Precarie Universitarie.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero dell’università: contro tagli, precarietà e guerra

Per avere un lavoro stabile nell’università allo stato attuale è richiesto ad ogni lavorator di sopportare tra i 15 e i 20 anni di precarietà lavorativa che costringe ad una vita precaria a 360 gradi.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Mirafiori: capitale della cassa integrazione

Presidio FIOM fuori dai cancelli di Stellantis. Venerdì 18 Aprile, durante lo sciopero indetto dalla FIOM (unico sindacato oltre ai COBAS a non aver firmato il “contratto ricatto”) dentro gli stabilimenti Stellantis di tutto il territorio piemontese, davanti al cancello 2 di Mirafiori si è radunato un presidio di metalmeccanici e metalmeccaniche. Le rivendicazioni che […]