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La Bologna meticcia, antagonista e solidale verso il 12A!

Dopo aver riportato nel territorio la ricchezza delle giornate della Sollevazione del 18-19 Ottobre scorso, il movimento a Bologna ha saputo fare proprie le indicazioni autunnali per rilanciare e attivare nuovi percorsi dettati dalla necessità di fare fronte ai ricatti dell’austerity e del mercato del lavoro.

Così è nato Social Log che, sullo spunto dell’ intransigente e generosa lotta dei facchini della logistica e dei percorsi di lotta che si sono dati lungo la penisola per il diritto all’abitare, ha mosso i primi passi, attivando gli sportelli settimanali che hanno portato poi a tastare con mano la lontananza delle amministrazioni locali dalle necessità oramai diffuse tra molte persone, e la conseguente voglia di queste di mettersi in gioco in percorsi di riappropriazione e lotta.

Da questo contesto é nato poco più di un mese fa il Condominio Sociale Occupato in Bolognina, in Via Mario de Maria, dove dodici nuclei familiari hanno fatto proprio quel diritto all’abitare a loro negato da sfratti per morosità incolpevole e lassismo istituzionale. Un passaggio inedito per una città in cui solo ora sta esplodendo in maniera esponenziale l’emergenza abitativa, che ha portato nei giorni successivi ad un immediato rilancio verso il quartiere, per ribadire la legittimità di avere un tetto e di porre un freno all’abuso del capitale privato che lascia vuoti migliaia di stabili per poterci speculare maggiormente.

Così, le ultime settimane hanno visto moltiplicarsi i momenti comunicativi e di denuncia delle carenze delle politiche abitative e degli attacchi frontali al diritto all’abitare portati dal decreto di legge sul “Piano Casa” voluto da Lupi e accordato dal neo-rappresentante di pressoché tutti gli interessi forti, Matteo Renzi. Questi momenti di lotta e denuncia hanno visto sovente affiancare agli occupanti di case molti dei protagonisti delle lotte della logistica che molto hanno fatto parlare di sé nell’ultimo anno, e studenti universitari: segmenti in lotta che riconoscono ormai da tempo una mutualità reciproca.

Non a caso, la condivisione di pratiche e strumenti di lotta ha portato ad una estensione delle vertenze per la rivendicazione di reddito e dignità all’interno del sistema universitario bolognese: la vertenza dei lavoratori della CoopService è stata l’apice di un approccio vertenziale non scontato che molto ha a che vedere con la radicalità della vertenza Granarolo: per oltre quattro giorni lavoratori e collettivi hanno picchettato la via principale della zona universitaria, bloccando gli accessi a dipartimenti, biblioteche, sale studio.

La vertenza è stata subito causa di un rimpallo di responsabilità e di dichiarazioni schizofreniche da parte delle controparti in gioco: dalle sterili dichiarazioni della segreteria regionale della CGIL, che per anni ha avallato le condizioni miserabili imposte agli addetti CoopService, alle principali cariche universitarie, che hanno palesato una evidente difficoltà a gestire il caso (da appellarsi al diritto allo studio di fronte ai blocchi, fino a negare come di consueto il ruolo dell’amministrazione universitaria nella faccenda, salvo smentirsi pochi giorni dopo con l’intermediazione per l’aumento salariale), financo alle dichiarazioni dello stesso Poletti, volte a focalizzare l’attenzione mediatica su una distorta dicotomia tra cooperative spurie “criminali” e ipotetiche cooperative pulite e trasparenti.

Ma il giochino retorico del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali non regge di fronte al portato delle lotte territoriali che hanno fatto saltare, a partire dalle vertenze della logistica, questa dicotomia di facciata. Così le lotte al sistema cooperativo irrompono in Università, al contempo attraversata dalle vertenze dei collettivi autonomi contro il caro-mensa e il diritto a servizi a portata di tutti. Autoriduzioni in mensa, rivendicazioni portate in Rettorato come all’Ente Regionale per il diritto allo Studio, per un percorso che prosegue senza interruzione da mesi.

Queste lotte sono le stesse che, insieme alle vertenze operaie della logistica, saranno impegnate in prima persona nella giornata del 12 Aprile a Roma, a cui ci si sta avvicinando come di consueto con un dibattito largo e aperto a tutti*, sulla scia dei momenti assembleari nazionali in preparazione all’assedio primaverile. Così è stato l’importante e fruttoso Convegno nazionale ospitato in città il 13 febbraio scorso sulla questione della gestione delle risorse, e allo stesso modo l’assemblea cittadina tenutasi la settimana scorsa con la partecipazione dei movimenti di lotta per la casa capitolini, che hanno fatto il punto sulla fase e implementato gli spunti per l’importante agenda di mobilitazione a venire.

Oggi, con l’azione al N.E.P. di Social Log e Taksim, e con un nuovo appuntamento in università assembleare/comunicativo, si è data voce alle esperienze abitative sorte negli ultimi mesi, dal Condominio Sociale allo studentato Occupato Taksim, passando per la progettualità di Social Log.

Al 12 Aprile, giornata di assedio assunta da tutti i movimenti sociali, anticapitalisti e antifa del paese, la Bologna degna,meticcia e solidale ci arriva dunque con un percorso ricco e in rapida evoluzione, che ambisce a rafforzarsi e integrarsi grazie al portato della piazza romana, che ha riconosciuto l’accelerazione di conflittualità in Piazza Verdi del Maggio scorso una importante indicazione per non aspirare a mediazioni al ribasso, ma poter conquistare diritti a spinta!

Bologna meticcia,antagonista e solidale verso il 12 Aprile

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