InfoAut

Dalla Calabria in Val di Susa

2600 chilometri dalla Calabria fino alla val di Susa, andata e ritorno, per portare la bandiera del No Ponte in mezzo a quelle della No Tav. Abbiamo le stesse motivazioni, quelle contro un opera pubblica inutile, fatta con i soldi dei cittadini e che serve solo a rinnovare capitali, tramite appalti e subappalti e togliere paesaggio, vita pulita, ambiente, territori a chi vi abita. Le ragione contro la No tav sono le stesse contro il No al Ponte sullo stretto. Due anni fa, alla manifestazione contro il ponte del 6 agosto fatta a  Messina, un centinaio di No tav scesero giù per darci manforte. Oggi ricambiamo con la stessa determinazione e  rabbia. La valle ci appare alle 6,30 del mattino dopo 13 ore di viaggio , partenza da Cosenza,  ora, che dopo una notte insonne nel pulmino affittato per l’occasione, arriviamo. Le strade sono deserte e ne approfittiamo per rilassarci e goderci la bellezza dei luoghi. Paesini puliti, fiumi limpidi, castelli sulle punte di montagne e colline. Sembra di entrare in una valle magica, di paesaggi di Tolkien. Non vediamo quelle orribili speculazioni edili che accompagnano i territori calabresi. Gli albergoni costruiti con i soldi della ‘ndrangheta e della Regione Calabria, i mega villaggi sulle scogliere e le colline che un tempo erano coltivate ad uliveti e cedro. Ovunque scritte No Tav fatte con pietre bianche ci indicano le opposizioni dei valliggiani. L’atmosfera si riscalda quando vediamo camionette della polizia schierarsi e nascondersi nelle gallerie dell’autostrada. Siamo forse le ultime auto a passare. Poi l’autostrada verrà “chiusa per ordine pubblico” ci sarà scritto sui tabelloni luminosi. E’ un susseguirsi di pulmini e mezzi di polizia, carabinieri, vigili del fuoco, finanza. Si preparano all’assalto, altro che all’ordine pubblico. Ci rilassiamo quando entriamo nel piccolo paesino di Exiles dove ci sarà il concentramento di tutto i cortei. Un tabellone dice subito alle auto di rallentare in quanto in quel paesino ancora ci sono bambini che giocano per strada. Un segnale di grande civiltà che subito ci fa rilassare e spingere in un baretto che sforna cornetti caldi e cappuccini ai primi arrivati per la manifestazione. E lo spazio sotto il grande fortino si riempie subito di migliaia di persone giunti da tutta la valle e da tutta Italia. Incontriamo i ragazzi di Palermo, di Reggio Calabria, di Napoli, di Taranto. Quando apriamo lo striscione della “Rete difesa del territorio” , che raccoglie tante associazioni della Calabria sono tantissimi i calabresi che vivono a Torino, a Milano, al nord che si avvicinano e vogliono sapere da dove veniamo. “ Ji sugn’ i jirac’ ci dice un operaio che vive a Genova da tanti anni. E con questo striscione ci incamminiamo verso il cantiere de La Maddalena occupato dai reparti dei carabinieri    fin da una settimana. Il corteo parte puntuale alle 10. Si vede che siamo in oltre 50 mila. Il serpentone è lunghissimo, compatto e soprattutto molto ma molto arrabbiato. I camioncini davanti a spezzoni dei cortei che sparano musica, sono coperti dal suono delle pietre e dei bastoni sbattuti a ritmo sui guardarail. E’ un suono che rimbomba per tutta la vallata e che da l’idea di quanta gente stia scendendo verso il cantiere. Arriviamo ai cantieri verso le 12. E’ un assedio pacifico, fatto da bambini, mamme, donne, anziani, giovani. Un popolo che rappresenta in quel momento la rabbia di tutti gli italiani che lottano per la difesa dei  propri territori, da Napoli contro le discariche della camorra, a Reggio calabria contro il ponte della ‘ndrangheta, a Palermo, a Taranto contro i fumi tossici dell’Ilva. Siamo tutti lì a difendere i nostri pezzi della vita, della nostra memoria, del nostro essere. Lo stato, quello che ci ruba la vita e che non difende il nostro futuro ha mandato lì i propri servitori. Quelli addestrati ad offendere la vita degli altri, a picchiare i ragazzi catturati, a sparare lacrimogeni sulla folla. Sono peggiori della polizia di Mubarack che si rifiutò di sparare sulla folla . Questi non se ne fregano dei bambini avvolti nella bandiera No Tav , per loro sono black blok, terroristi, assassini. Così gli è stato detto e così fanno. La nostra protesta pacifica, tranquilla, viene così interrotta da migliaia di lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo, appena ci si avvicina alle loro reti. Quelle reti che difendono il cantiere e che dovrà garantire l’arrivo dei milioni di euro oltre che l’avvio delle trivelle e della distruzione del territorio. Il ponte davanti il cantiere della Maddalena diventa, così il simbolo della resistenza. I giovani si organizzano e si difendono cercando di spezzare le reti, con coraggio ed atti di eroismo, applauditi da migliaia di cittadini che sono rimasti lì,  pronti ad entrare nel cantiere se mai i ragazzi fossero riusciti a sfondare le reti. Quei pochi politicanti giunti sul ponte a farsi intervistare dalle reti televisive sono subito andati via appena sono arrivati i lacrimogeni ed i ragazzi hanno cominciato a rompere le reti. Hanno visto che non erano black blok, potrebbero dirlo, almeno questo. Hanno visto che la violenza era dalla parte di chi lanciava lacrimogeni ad altezza d’uomo e pietre verso la folla. Questo potrebbero dirlo, per ingraziarsi almeno i presenti, poi facessero pure il loro sporco lavoro di prendere le distanze dalle loro paure e dai loro timori, per ingraziarsi i voti degli industriali, dei mass media,  del Presidente della repubblica, dalle forze dell’ordine e del disordine, tanto lo sanno che quella gente, quella massa di giovani, e di persone comuni, non li voteranno mai. Perché hanno capito il loro sporco gioco, e delle loro capacità di prendere per il culo la gente spacciandosi per persone di sinistra. Vogliono la TAV , così come vogliono il Ponte sullo stretto, gli inceneritori , le strade di penetrazione, i porti ed i megavillaggi. Bisognerà imparare , e prima o poi qualcuno lo farà , a prenderli a calci in culo, durante le manifestazioni , dove si presentano solo per farsi intervistare e poi sparire se il gioco si fa serio. Questo lo devono capire anche  i valliggiani  . I cantieri si potranno riprendere solo con la determinazione dei cittadini No Tav ad entrarci rompendo le reti. Queste oramai non si apriranno da sole davanti ad un pacifico corteo neanche se davanti metti la madonna . Questo governo lo ha detto chiaro e tondo, ed ora è ancora più forte , perché ha uno schieramento che va da Vendola al PD al completo, ed ai tanti piccoli sabotatori veri black bloc della politica. Noi dalla Calabria siamo pronti a ritornare in quella valle, perchè siamo certi che se vinciamo contro la Tav abbiamo speranza e più forza per vincere contro il Ponte. Dopo sei ore di battaglia alla fine ritorniamo al nostro pulmino. La battaglia è stata dura. Molti i ragazzi feriti,che non potranno farsi medicare negli ospedali, per non essere arrestati o identificati.  Specie quelli che con coraggio sono entrati nei boschi per cercare di aggirare il cantiere. Lì la battaglia è stata dura, con dei veri corpo a corpo con i gendarmi del regime. Migliaia i lacrimogeni sparati nei boschi a casaccio, colpendo molti manifestanti sulla testa, nella speranza che si allontanassero. Cosa che non hanno fatto e che hanno continuato a fare per ore. Da giù , dal cantiere assediato, giungiamo a piedi  fino a Chiomonte. Qui la fila delle auto è enorme a causa del blocco dell’autostrada da parte della polizia. Troviamo un ferroviere di Messina con la moglie che gentilmente ci accompagna con la sua panda fino ad Exiles. E’ un piccolo contributo per il vostro lungo viaggio ci fa e per ringraziarvi per essere venuti fino a qui ad aiutarci.  Alla prossima .

Francesco Cirillo, militante ambientalista  della “Rete difesa del territorio “Franco Nisticò”

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

calabrianopontenotavval susa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop al riarmo, contro il Partito della Guerra. Organizziamoci verso e oltre il primo maggio

Le parole d’ordine uscite dall’assemblea per la costruzione dello spezzone del primo maggio torinese parlano chiaro: organizzarsi per stoppare il riarmo generale, contrastare il partito della guerra

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Pan, se ne è andato un bandito torinese

Ieri è scomparso Pancrazio Chiruzzi, storico bandito torinese. Detto Pan ha esercitato il “mestiere” di rapinatore realizzando svariati colpi, alcuni dei quali ritenuti impossibili o impensabili. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosa sta succedendo in Serbia?

Sabato 15 marzo a Belgrado si è svolta la più grande mobilitazione della storia della Serbia, che ha visto la partecipazione di oltre 800.000 persone provenienti da tutto il paese, in gran parte studenti e studentesse.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Straordinario Newroz: crowdfunding per la manutenzione straordinaria dello spazio sociale!

Lo Spazio Antagonista Newroz è sempre stato un punto di riferimento a Pisa per le lotte sociali e per una cultura alternativa alla logica del profitto. Nei 26 anni da quando è nato, generazioni intere di militanti, musicisti, collettivi, hanno attraversato gli spazi del centro sociale autogestito, rendendone possibile l’esistenza. Oggi, il Newroz ha bisogno di importanti interventi strutturali: se lo vuoi sostenere, anche tu puoi donare un contributo!

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Argentina: Repressa brutalmente manifestazione dei pensionati contro la povertà

I pensionati argentini hanno marciato ancora una volta verso il Parlamento ma questa volta erano accompagnati anche dai tifosi delle squadre di calcio, che hanno deciso di dare il loro sostegno nella denuncia alla costante repressione che subiscono ogni mercoledì quando chiedono il miglioramento delle loro condizioni di vita di fronte alla crescente miseria.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

A Steu, partigiano di Valle Susa

Ad un anno dalla sua scomparsa, siamo consapevoli che non ci saranno mai parole giuste o sufficienti per riuscire a rendere il giusto omaggio a Stefano Milanesi, Steu, per ricordare l’uomo e il compagno che è stato.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefano e Rosa

Chiara Sasso, In Rosa, prima edizione 1986, Edit. Tipolito Melli, Susa; seconda edizione 2024, pp. 124 di Sandro Moiso, da Carmilla Un anno fa Stefanino o “Steu” Milanesi ha abbandonato questo pianeta alla ricerca di un luogo migliore in cui continuare a vivere, lasciandoci tutti più soli. Accompagnati, però, dal ricordo e dall’esempio di un militante […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo resiste

Dopo il week end di mobilitazione nel quartiere Quarticciolo è tempo di alcune valutazioni su questo passaggio importante.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Caro bollette: “inefficace il decreto varato dal governo per contenere i costi di gas e energia” dovuti in gran parte ancora da dinamiche speculative

I prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica e del gas continuano a crescere, creando forti difficoltà alle famiglie.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: in migliaia in piazza per difendere e cambiare il quartiere

Ieri si è svolto a Roma il corteo popolare “Cambiamo davvero il Quarticciolo”. La manifestazione, partecipata da migliaia di persone è stata una risposta alla decisione del governo di applicare anche al quartiere romano il cosiddetto “Decreto Caivano”. Abitanti della borgata, progetti sociali, parrocchia, realtà cittadine, movimenti sociali si sono incontrati nelle scorse settimane per […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cade l’accusa per associazione a delinquere: una vittoria per le lotte sociali del Paese!

Riprendiamo il comunicato di associazione a resistere: Oggi il Tribunale di Torino ha pronunciato la sentenza in primo grado per il processo “Sovrano”: tutti e tutte assolti per il capo di associazione a delinquere! Le pene per i reati singoli sono stati ridimensionati. Un passaggio epocale per le lotte di tutto il Paese. Questo non […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Iniziati i lavori per la rotonda a San Didero

Questa mattina sono iniziati i lavori per la costruzione della rotonda di accesso al futuro autoporto di San Didero. Telt, per l’ennesima volta, non si è fatta scappare l’occasione per portare in Valsusa ulteriori disagi, soprattutto alla circolazione sulla statale. Con l’aiuto dei solerti operai e delle onnipresenti forze dell’ordine, la circolazione procede tutt’ora a […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Acqua di montagna: la salute ci guadagna? 

Con questo articolo dal titolo amaro desideriamo dare spazio al sit in organizzato a Bussoleno dal Comitato L’Acqua SiCura di venerdì 24 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio di San Giuliano: conferenza stampa del Movimento No Tav dell’8 gennaio

Ieri mattina, Nicoletta Dosio è stata nuovamente convocata da Telt per concludere la presa di possesso del terreno del presidio di San Giuliano ereditato dopo la scomparsa di Silvano.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 DICEMBRE 2024: MANIFESTAZIONE POPOLARE NO TAV – ORE 14 PIAZZA D’ARMI, SUSA

A quasi vent’anni dall’8 dicembre 2005, il Movimento No Tav attraverserà di nuovo le strade ed i sentieri della Valsusa che con determinazione e coraggio difende da tanto tempo. Con un occhio al passato, per custodire ciò che la lotta insegna, ed un occhio al presente, per rafforzare le ragioni e la pratica che da […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Criminale è chi nega la crisi climatica, non chi la denuncia!

L’alluvione che lo scorso 20 ottobre ha colpito la piana di Lamezia ha mostrato, ancora una volta, tutta la fragilità idrogeologica del nostro territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non abbandoniamo i paesi interni!

Sono anni che sentiamo da più parti (specialmente negli ambienti politici), il richiamo alla necessità di ripopolare i paesi dell’entroterra calabrese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Manifestazione di Soulèvements de la Terre contro il collegamento ferroviario ad alta velocità LGV Sud-Ouest tra Bordeaux e Tolosa

Più di 1.500 persone hanno risposto all’appello dei collettivi LGV NON MERCI (TAV NO GRAZIE) e Soulèvements de la Terre contro il progetto della linea ad alta velocità nel Sud-Ovest.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per le vie di Susa

Sabato pomeriggio le vie di Susa sono state attraversate da migliaia di No Tav nuovamente in marcia per esprimere il proprio dissenso contro un’opera ecocida e devastante.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Giù le mani dalla nostra terra! Assemblea e passeggiata verso San Giuliano

Questa sera si è svolta a Susa una partecipata assemblea No Tav, chiamata dal Movimento nelle ore centrali della giornata per iniziare a dare una prima risposta collettiva allo sgombero del presidio di San Giuliano avvenuto nella scorsa notte.