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Castelfranco Emilia, Corteo e lotte per il diritto all’abitare.

Dopo gli sfratti evitati nella città di Modena ai quali si sono susseguite diverse occupazioni a scopo abitativo e quelli evitati nella bassa colpita dal sisma di primavera 2012, nella città di Castelfranco, dopo aver impedito per due volte nel giro di due settimane lo sfratto alla famiglia di Othman, oggi una cinquantina di persone sono scese in strada, supportate dal Collettivo PrendoCasa Modena, per rivendicare il diritto all’abitare.

Facciamo un passo indietro per spiegare come si è arrivati al corteo di oggi. Othman un migrante di origine giordana, con un invalidità dell’ 80% , venuto in Italia per curarsi, dopo diversi anni si è ritrovato a causa della crisi senza lavoro e impossibilitato a pagare l’affitto di casa, con la logica conseguenza di ritrovarsi assieme alla sua compagna con lo sfratto esecutivo sulle spalle.

Dopo l’ultima giornata di lotta che gli ha permesso di continuare ad avere un tetto sopra la testa, l’amministrazione comunale, non avendo soluzioni per risolvere questa vicenda non ha fatto di meglio che proporre una “soluzione” solo a Otman e non alla famiglia, soluzione che lo avrebbe portato a sistemarsi all’interno di una struttura di frati lontano dalla sua famiglia e amici. La risposta di Othman è stata netta rifiutando la proposta dell’amministrazione e decidendo di lottare per i suoi diritti e per quelli della sua famiglia.

I numeri del corteo non devono ingannare, perché in maniera molto determinata e decisa si sono attraversate le vie del paese, sotto gli occhi curiosi della gente che ai lati del corteo hanno potuto vedere la determinazione dei partecipanti nell’andare a ribadire le rivendicazioni che hanno fatto nascere questa giornata, rivendicazioni rilanciate attraverso diversi interventi e attraverso un fitto volantinaggio facendo si che molta gente poi si sia unita al corteo.

Durante il corteo sono stati toccati diversi punti sensibili della città tra cui una stecca di vecchie case operaie vuote da anni, murate e lasciate cadere in un forte degrado e la casa difesa nelle ultime due settimane della famiglia in lotta (appartamento di proprietà di una delle famiglie più facoltose del paese).

Arrivati sotto il comune si è cominciato a fare pressione verso l’amministrazione comunale e ottenuto un incontro con le istituzioni. Mentre la delegazione era impegnata all’interno del municipio, nella piazza sottostante si è messo in piedi un presidio molto caldo nel quale a fianco di una raccolta di firme per chiedere il blocco degli sfratti, si sono susseguiti diversi interventi da parte dei vari partecipanti: migranti, italiani ma anche le diverse organizzazioni che hanno deciso di aderire come la locale sede di rifondazione comunista e i componenti del gruppo “ Salviamo l’ospedale di Castelfranco”.

Come era prevedibile l’esito dell’incontro con le istituzioni non si è rivelato positivo.

Davanti alle rivendicazioni della famiglia e del PrendoCasa, i quali hanno consegnato anche un documento di proposta di recupero degli stabili vuoti e  per arrivare al blocco totale degli sfratti, l’amministrazione con il solito giro di parole ha di fatto ribadito la propria impossibilità ad impedire lo sfratto esecutivo e di arrivare al blocco degli sfratti, ma sotto le pressioni del presidio e della delegazione si è presa l’impegno d’inserire Othman in un percorso di inserimento lavorativo che poi lo “dovrebbe” riportare a una soluzione di stabilità e tentare un ruolo di mediazione con la proprietà.

Come si può notare si è parlato solo della figura dell’uomo e non della sua compagna la quale da parte delle istituzioni non è stata neanche presa in considerazione, semplicemente “ colpevole” di non essere malata.

Dopo aver riportato l’esito dell’incontro, l’assemblea del presidio, non soddisfatta dalle parole dell’amministrazione ha deciso di non mollare la presa e tenere sotto pressione la governance locale e rilanciare con prossime iniziative di lotta: da una parte continuare a programmare presidi antisfratto in difesa del diritto all’abitare di Othman e compagna perché in maniera del tutto inusuale il loro sfratto è stato si rinviato ma senza date di scadenza per cui da lunedì ogni giorno potrebbe essere valido per la contro parte di cacciarli di casa; dall’altra organizzare a breve una nuova assemblea cittadina per continuare a parlare di diritto alla casa e organizzare nuove iniziative.

La situazione abitativa della provincia di Modena sta diventando sempre più preoccupante. Il solo paese di Castelfranco vede oltre due sfratti al mese, nel silenzio più assoluto da parte di tutti. Nell’ultimo periodo in piena campagna elettorale ( la nostra provincia, tra cui la città di Modena, sarà impegnata in diverse tornate elettorali per rinnovare le amministrazioni) le diverse amministrazioni stanno tentando colpi di coda in merito alla questione abitativa pensando che siano soluzioni risolutive, ma non è così. Si continuano a non dare risposte alla gente, preferendo ai reali problemi continuare a fare profitto e speculare proprio sui problemi della gente. Si sa per certo degli innumerevoli appartamenti vuoti che costellano la nostra provincia e invece di redistribuirli a chi ha bisogno e mettere in piedi politiche abitative adeguate si preferisce lasciarli vuoti e speculare.

Allora ben vengano giornate come questa che tengono alta la tensione sociale e fanno si che si sappia che non esistono più autunni caldi ma che ogni stagione che ci troveremo ad affrontare sarà incandescente e ben vengano le occupazioni nella lotta al diritto all’abitare perchè è giunto il momento di prenderci tutto quello che ci spetta.

 

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