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15 maggio: dai cancelli della logistica verso nuovi spazi e tempi di lotta

Dall’ hubmeeting dei movimenti a Lubiana vogliamo rilanciare l’impegno collettivo a lavorare nella direzione di uno sciopero sociale trans-nazionale futuro, convinti che lo spazio aperto dalle lotte contro la crisi possa dotarsi di proprie temporalità, indipendenti dai ritmi della controparte, e far funzionare orologi di lotta che sperimentino la sincronicità dell’iniziativa da un continente all’altro.

Sono le lotte che premono irresistibili verso questa direzione, e i compagni e le compagne che ne sono parte devono imparare a correre su questa perpendicolare di spazio e tempo che chiamiamo sciopero futuro. Da questo punto di vista i facchini stanno insegnando molto a chi è capace di ascoltare: il 15 maggio anche in Italia ci saranno iniziative di lotta numerose e diversificate che attraverseranno le scuole, le università, e i quartieri tentando di strappare reddito, di provocare la controparte, di contestare il sistema dei partiti. Ma gli operai della logistica hanno deciso di portare tra la loro gente, gli sfruttati e i disprezzati da questo sistema, anche una delle conquiste più preziose che hanno tra le loro mani da mesi: lo sciopero, il blocco delle merci e i picchetti. E’ in questo gesto dei facchini, se si è umili e disinteressati abbastanza, si può comprendere la potenzialità politica che ha per i movimenti l’iniziativa di lotta.

Il 15M in Italia non c’è proprio niente da sovrapporre, al contrario c’è la possibilità di articolare un primo esperimento, legato ai bisogni delle lotte, che punta nella direzione di uno sciopero senza frontiere, in cui i lavoratori del braccio e del cervello possano davvero far male alla controparte in un colpo solo. E sono i facchini ad insegnarci questo!

E’ vero si tratta di prime prove tecniche,  ma l’alta posta in palio non deve intimorire, al contrario deve essere la carica di entusiasmo per le prospettive che apre. Ogni territorio vive delle sue lotte e delle sue ritmiche antagoniste: che ogni differente intensità si esprima! Quello che importa è che il giorno dopo sia sempre la premessa di una nuova giornata di lotta, e che le diverse intensità dei conflitti sociali inizino a suonare insieme proprio come il 19 aprile scorso. Il 15M qui in Italia, mentre anche altrove le piazze si riempiranno, noi saremo dall’alba ai picchetti dei facchini, gridando la parola più bella: “sciopero, sciopero”, con l’ostinazione di chi sa che all’alba successiva saremo ancora di più, più forti e determinati di prima, magari non più solo ai cancelli della logistica, ma anche là dove vorranno le lotte.

 

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