InfoAut
Immagine di copertina per il post

Valanghe di fango ma il treno non si ferma. Reportage dalla Val di Susa

||||

In questi giorni alcuni redattori di Infoaut si trovavano in Val di Susa per dare una mano a riparare i danni della colata di fango che ha distrutto diverse case nei dintorni di Bussoleno. Tra un colpo di pala e l’altro hanno raccolto qualche foto e impressione su ciò che sta succedendo in una valle che subisce, oltre all’ordinaria incuria, la punizione dello stato per aver saputo alzare la testa.

“Abbiamo sentito un boato. Poi, all’improvviso, una bomba d’acqua, di fango e di detriti ci è piombata in casa. Siamo riusciti a scappare in tempo. Sembrava l’inferno“.
Val di Susa, Bussoleno, qualche ora dopo l’ennesima frana che si è schiantata sul paese solo nell’ultimo mese. Guadando il torrente di fango e detriti che scende da via San Lorenzo è possibile ascoltare i racconti di chi, tra rabbia e spaesamento, cerca di quantificare i danni riportati dalla propria abitazione, prova a ripulire e salvare il salvabile, ringrazia di non abitare poco più sopra perché “c’è a chi è andata peggio, alcune case sono davvero distrutte”.

Tutta l’area colpita è un continuo via vai di Vigili del fuoco e protezione civile alle prese con i sopralluoghi, volontari dell’AIB, valligiani, NOTAV di Bussoleno, della valle e di Torino, che sono accorsi in tanti per dare una mano e non lasciare sole le persone coinvolte, mossi da quello spirito di solidarietà che chi lotta per la salvezza del proprio territorio contro un’opera inutile conosce bene.

valle5

valle17

valle16 copia

 

Tra una carriola di fango e l’altra si aggira anche qualche giornalista che, forse provocatoriamente, interroga chi c’è riguardo la “disgrazia”: “Ma quale fatalità?!” risponde un’abitante “Sono quattro volte che la montagna è venuta giù. (…) Certo che me l’aspettavo, dopo la terza volta, se piove la montagna viene giù. L’incendio è arrivato fin li sotto, li c’è solo cenere, li scivola tutto”. E sono proprio gli incendi dell’ottobre scorso, o meglio la plateale mancanza di interesse delle istituzioni nel gestire la situazione emergenziale che si è andata a creare l’anno scorso, la causa scatenante delle frane dell’ultimo mese. Le parole che una ex guardia forestale sono chiare ed esplicative: “non è stata una fatalità, è un concatenarsi di situazioni non gestite nel modo corretto, un incendio mal gestito con un’intensità molto forte che ha devastato il soprasuolo. Il suolo forestale è sparito, è rimasta solo cenere. (…) I pendii attraversati dal fuoco nell’ottobre scorso, incapaci di trattenere l’acqua e il terreno, hanno trasformato la strada che scende dalla montagna in un fiume di fango”.

valle13

valle18

Gli incendi di ottobre, qui in Val di Susa, sono una ferita ancora aperta, le cui conseguenze continuano a presentarsi in tutta la loro violenza. “La montagna ci restituisce quello che le abbiamo dato, è la cattiva gestione del territorio che ci viene restituita” e soprattutto “la Regione Piemonte ha colpe gravi in quanto è successo. La rabbia della gente è comprensibile, perché dopo gli incendi si doveva agire. Oggi la politica di palazzo ha incassato un’altra sfiducia sul campo”. E come aspettarsi qualcosa di diverso? Lo sdegno e il rancore di chi in questi giorni si affatica per salvare, laddove possibile, case e ricordi è palpabile e pervade ogni gesto. Non c’è da stupirsi dunque se all’assessore regionale all’ambiente Alberto Valmeggia non è stato riservato alcun tipo d’accoglienza, la Val di Susa non ha bisogno di rappresentanti statali che ipocritamente si palesano in giacca e cravatta a danni fatti. Da anni qui la distanza tra amici e nemici del territorio è stata resa ampia e incolmabile da chi ha scelto di speculare sulla devastazione delle montagne e delle valli mettendo gli interessi e i profitti di pochi dinnanzi alle vite di chi qui ci abita. Chi oggi, pala in mano, combatte i danni di una mancata politica di manutenzione del territorio, punta il dito contro coloro che, alla messa in sicurezza e alla cura di esso, danno la priorità alla costruzione di grandi opere inutili. Chi paga il conto delle decisioni prese da coloro che (tra una stretta di mano a un privato e un occhiolino strizzato ad un mafioso) non hanno interesse a far fronte ai reali bisogni delle persone, sa bene a chi imputare le responsabilità di ciò che sta avvenendo. “Il ministro della regione Sergio Chiamparino ha da un mese il dossier sul suo tavolo su questa situazione. La Regione non ha fatto nulla in questi mesi, quando si sapeva che c’era il rischio che le colate di fango travolgessero la zona, ma Chiamparino continua a distrarre le energie della Regione su opere inutili come il TAV”.

valle21

valle19

Domenica, il contrasto tra le case devastate e il mega-cantiere di Chiomonte, che prosegue imperterrito poco lontano è stridente. Mentre volontari e abitanti si affannano alla bene e meglio sulle macerie, come se niente fosse, decine di militari e poliziotti bivaccano davanti al tunnel per difenderlo dai notav. Business as usal.  Sono proprio il governatore della regione e le dichiarazioni rilasciate pochi giorni prima la frana ad indignare chi in questi giorni affonda nel fango: “Finché sono qui prima di bloccare la TAV devono passare sul mio corpo ha detto Chiamparino, chissà se rimarrebbe sulle sue posizioni se a passargli sopra fosse una colata di fango” dice una signora. “Ho sentito che Chiamparino vuole salire qui a Bussoleno per vedere la situazione, gli sciacalli non mi sono mai piaciuti, venisse senza la scorta di polizia e telecamere e a sporcarsi un po’ le mani, la pala glie la presto io” aggiunge il marito a denti stretti. Chiamparino non si è visto ma la macchina del TAV ha approfittato del fatto che la valle fosse fiaccata dalla tragedia e che molti valsusini fossero impegnati a spalare per portare ulteriormente avanti il cantiere. Tecnici di Telt e Digos non potevano lasciarsi scappare quest’occasione. Approfittando della situazione grave ed emergenziale, nella mattinata di martedì hanno effettuato alcuni sondaggi, perimentrando i terreni sui quali vorrebbero allargare il cantiere geognostico di Chiomonte. Alcuni notav corrono sul posto ma i tecnici protetti dalla polizia sono già scappati via. Poi, si torna a spalare…

vgt

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

INCENDI VAL DI SUSA

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (Parte 2). 

Proseguiamo la traduzione in lingua italiana di questi preziosi contributi sul contesto delle lotte in Cina nel 2024, tradotti in inglese dal collettivo Chuang.  Consapevoli delle profonde differenze tra il nostro contesto e quello cinese, a sua volta molto difficile da restituire come un intero, alcuni dati e considerazioni che vengono avanzati nel testo sembrano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Rompere la pace dentro territori, fabbrica e università della guerra

Partiamo da qui, da questa inquietudine mai risolta e sempre irriducibile che accompagna la forma di vita militante, l’unica postura da cui tentare di agguantare Kairòs, il tempo delle opportunità che possiamo cogliere solo se ci mettiamo in gioco. 

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Teoria del partito

I prezzi sono più alti. Le estati sono più calde. Il vento è più forte, i salari più bassi, e gli incendi divampano più facilmente.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Segretario di tutte le guerre

a visione che Hegseth porta dentro l’amministrazione Trump è quella di un’America che può tornare «grande» solo riconoscendo la guerra come sua condizione naturale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il significato dell’ascesa cinese

Riprendiamo e traduciamo da marxist.com questa interessante analisi di Kenny Wallace sul significato dell’ascesa cinese.  Buona lettura! Questa nazione, che appena due decenni fa era ancora immersa nel sottosviluppo, è oggi impegnata in una titanica rivalità con gli Stati Uniti, nella quale riesce a mantenere la propria posizione. Nel frattempo, l’imperialismo americano, di gran lunga […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump all’attacco dell’America Latina con la scusa della “guerra alla droga”

La tensione nei Caraibi ed in America Latina si fa sempre più alta. Alcune note per comprendere quanto sta succedendo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gaza, un futuro di controllo della AI che ci riguarda

Se andiamo a leggere i piani di controllo dell’ordine pubblico prefigurati per la nuova amministrazione di Gaza, vediamo come questi convergano sulla previsione di un modello di sicurezza basato sull’integrazione di Intelligenza Artificiale (IA), robotica avanzata e sorveglianza aerea.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Colonialismo accelerato: un piano contro la Palestina

Qual è la logica del piano Trump su Gaza? La costruzione di spazio meticolosamente controllato e depoliticizzato, cioè pacificato, per la circolazione, il consumo e la produzione del capitale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il bluff dell’ intelligenza artificiale

Perché la bolla speculativa è solo la punta dell’iceberg di un piano per consolidare il potere.