InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ancora profondo rosso per Sala

A nemmeno un anno dalla partenza dell’esposizione universale, i risultati negativi continuano a trovare conferma nei verbali delle assemblee dei soci, mettendo a nudo le bugie del candidato a Sindaco di Milano.

I dati sempre più negativi di Expo 2015 fanno di Sala l’ennesimo Pinocchio. I conti sono tutt’altro che positivi, il bilancio 2015 risulta infatti in rosso per 32,6 milioni e il patrimonio netto avrà un negativo di almeno 45 milioni di euro. Risultati che fanno acqua da tutte le parti e che vedranno sempre i soliti a farne le spese, in primis i milanesi, lombardi e infine l’Italia tutta. Del resto i soldi pubblici inghiottiti fino ad oggi , 1 miliardo e 241 milioni, pare proprio che non bastino.

Il rosso dei conti si attesta sui 237,2 milioni di euro. Un risultato frutto tra le altre cose dello scarso ricavato dalle vendite dei biglietti, dalle sponsorizzazioni e royalties, entrate pari a poche centinaia di milioni. La prima cosa che salta all’attenzione è il numero dei visitatori: nonostante l’abbassamento dei prezzi dei biglietti i dati totali sono stati di circa 18 milioni, a fronte dei 24 sponsorizzati da Sala, con un ricavo di 19,9 milioni di euro che non sono stati ancora incassati.

Oppure i 51,4 milioni riguardanti le sponsorizzazioni ancora da incassare, riviste al ribasso dallo stesso documento dell’assemblea dei soci, in perdita di 32,6 milioni di euro, cifra che visti i dati aumenterà fino a raggiungere gli 84 milioni. Un balzello di cifre importanti vede coinvolgere anche la vendita dei terreni da parte di Arexpo S.p.A., altra società, sempre a capitale pubblico, costituita il 1° giugno 2011 con la funzione di acquisire le aree del sito espositivo Expo 2015 nel giugno 2016. La società che detiene i terreni deve dare a Expo S.p.A. 153,3 milioni: 86,8 per l’infrastrutturazione dell’area, acquisto aree minori e bonifiche su cui c’è accordo; e 66,5 milioni per le bonifiche contestate, ma che non darà perché com’è previsto ingloberà Expo S.p.A. e dunque non pagherà.

Intanto la gestione e le spese per lo smantellamento dei padiglioni nei primi mesi di quest’anno costerà a quest’ultima circa 58,3 milioni di euro. Il patrimonio netto di 14,2 milioni sbandierato da Sala si ridurrà a giugno in un negativo di 44,1 milioni, sempre a giugno la chiusura. Lo smemorato di Milano si dimentica persino che lo stesso verbale dell’assemblea dei soci parla di un buco previsto, sempre nel mese di giugno, di 88,4 milioni di euro. Poi c’è l’incognita degli extracosti avanzati dai costruttori, compensi lievitati su cui sono ancora aperti contenziosi.

Expo, insomma, si chiuderà a giugno con un buco di almeno 44,1 milioni, altro che patrimonio netto positivo. Il gioco delle tre campanelline tra Expo e Arexpo è ancora in atto, e le pessime notizie sono tutt’altro che finite. Purtroppo a perderci e accollarsi oneri e debiti non saranno i responsabili di questa gestione politica economica, che ben sono riconoscibili nell’entourage dei palazzi comunali, regionali e di governo di oggi e di ieri. Vedremo se questi dati daranno ragione alla solita politica di questo paese o porranno dei limiti concreti alla possibilità del Super Man Sala di diventare sindaco di Milano.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

debitoexpoexpo2015giuseppe salaMilanono expo

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Cronaca e riflessioni sulla mobilitazione per la Palestina a Pisa

In questi mesi Pisa, come molte altre città d’Italia, ha visto e continua a vedere un’intensa e articolata mobilitazione per la libertà della Palestina e per lo stop al genocidio. Dallo scorso autunno, sin dall’intensificarsi dell’offensiva israeliana sulla Palestina e la ripresa dei bombardamenti su Gaza dopo il 7 ottobre, giovani e studentǝ della città […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

“Lavender”: la macchina dell’Intelligenza Artificiale di Israele che dirige i bombardamenti a Gaza

L’esercito israeliano ha contrassegnato decine di migliaia di gazawi come sospetti per l’assassinio, utilizzando un sistema di puntamento AI con scarsa supervisione umana e una politica permissiva per i danni collaterali, rivelano +972 e Local Call.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

ELEZIONI LOCALI DEL 2024 IN TURCHIA

Riprendiamo dall’osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale questo quadro sulle elezioni a livello locale che si sono tenute in Turchia il 31 marzo 2024. Pur non condividendo l’enfasi sulla rinascita della socialdemocrazia, il testo ha il merito di fornire un panorama chiaro sulla sconfitta subita dall’AKP di Erdogan. La Turchia ha vissuto una […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Uscita la legge europea sull’Intelligenza Artificiale: cosa va alle imprese e cosa ai lavoratori

Il 13 marzo 2024 è stato approvato l’Artificial Intelligence Act, la prima norma al mondo che fornisce una base giuridica complessiva sulle attività di produzione, sfruttamento e utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il colore dei manganelli

Quei fatti si inseriscono in un contesto nel quale la repressione – nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nei centri di detenzione per migranti – è diventata strumento ordinario di governo

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La crisi nel centro: la Germania nell’epoca dei torbidi. Intervista a Lorenzo Monfregola

La Germania, perno geopolitico d’Europa, epicentro industriale e capitalistico del continente, sta attraversando senza dubbio un passaggio di crisi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Guerre, decoupling ed elezioni negli USA. Intervista a Raffaele Sciortino

Le prospettive del conflitto sociale saranno sempre più direttamente intrecciate con le vicende geopolitiche mondiali, con l’evoluzione delle istanze che provengono da “fuori” e dunque anche con la tendenza alla guerra scaturente dall’interno delle nostre società

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Per una lettura condivisa sul tema pensionistico

All’innalzamento dell’età pensionabile va aggiunto poi un ulteriore problema: mentre gli  importi pensionistici vengono progressivamente abbassati la convenienza  del pensionamento anticipato diminuisce.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Digitalizzazione o giusta transizione?

Sfinimento delle capacità di riproduzione sociale, economia al collasso e aumento del degrado ecologico: di fronte a queste sfide per il settore agricolo non basta il capitalismo verde

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Agricoltori calabresi in rivolta, un’analisi

Ancora sulle proteste degli agricoltori, pubblichiamo questa interessante analisi sulle mobilitazioni in Calabria apparse originariamente su Addùnati il 24 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “paesi in via di sviluppo” intrappolati in una nuova crisi del debito

Il rapporto della Banca Mondiale sul debito dei “paesi in via di sviluppo”, pubblicato il 13 dicembre 2023, rivela un dato allarmante: nel 2022, i paesi in via di sviluppo nel loro complesso hanno speso la cifra record di 443,5 miliardi di dollari per pagare il loro debito pubblico estero.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

23 – 24 febbraio: sciopero generale e manifestazione nazionale per la Palestina

Riprendiamo l’appello per la due giorni di mobilitazione per fermare il genocidio in corso in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Solidarietà agli studenti del Severi-Correnti!

Esprimiamo la nostra totale solidarietà nei confronti degli studenti e delle studentesse del liceo Severi Correnti di Milano, che la mattina del 30 gennaio occupavano il loro istituto per denunciare il genocidio in atto in Palestina e contro l’indifferenza per le morti di decine di migliaia di persone sotto le bombe israeliane.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano 2-3 marzo 2024: assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all’abitare

La fase economica, sociale e politica che stiamo vivendo racchiude in sé tutte le contraddizioni che il sistema capitalistico porta in seno.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Milano: dalla montagna alla città contro le Olimpiadi insostenibili

Il 10 febbraio alle ore 15 partirà da Piazzale Lodi a Milano un corteo contro le Olimpiadi Milano-Cortina del 2026.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

27 gennaio: in Italia cortei per la Palestina vietati, confermati o…posticipati

In Italia ieri, sabato 27 gennaio 2024, diverse manifestazioni per il popolo palestinese, come accade costantemente ormai dall’ottobre 2023. In mezzo ci sono le Questure che hanno disposto, con prescrizioni, il divieto dei cortei.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Prima Classe e sfruttamento di classe

Il commissariamento dell’azienda Alviero Martini Spa di Milano per sfruttamento lavorativo è l’ennesima occasione per riflettere sulle trasformazioni delle filiere del nostro paese e sulle devastanti condizioni di lavoro che stanno dietro il tanto celebrato “Made in Italy”.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Milano: sabato 13 gennaio corteo nazionale antifascista. Concentramento alle 15.00 in Piazza Durante

Oltre al sempre più evidente inasprimento di politiche securitarie, misure di segregazione ed esclusione, meccanismi di controllo della popolazione, che negli ultimi decenni stanno caratterizzando la gestione del territorio definito Europa, assistiamo contestualmente al rafforzamento di posizioni di estrema destra.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP28: Extinction Rebellion tinge di verde i fiumi italiani. “I governi parlano, la Terra affonda”

Roma, Venezia, Milano, Torino, Bologna: i fiumi delle principali città italiane sono stati tinti di verde da Extinction Rebellion, con un colorante innocuo, per denunciare l’ennesimo fallimento politico della COP28 e dei governi mondiali nel contrastare la crisi climatica e la sesta estinzione di massa.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La casa è un bisogno. Basta guerre, lusso e capitalismo

Sull’onda della mobilitazione nazionale dell’ottobre scorso i movimenti di lotta per il diritto all’abitare tornano in piazza.