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Antifascismo: domiciliari per Gabriele, compagno milanese che rischia l’estradizione in Ungheria

Milano. Presidio solidale sotto il Tribunale mercoledì 22 novembre per la prima udienza ai danni di Gabriele, compagno milanese arrestato nella notte tra lunedì 20 e martedì 21 novembre e che da allora si trova rinchiuso nel carcere meneghino di San Vittore.

L’udienza del 22, davanti alla Corte d’Appello di Milano, è terminata con la disposizione della misura dei domiciliari per Gabriele, difeso dagli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini. Prossima udienza: il 5 dicembre, per discutere del rischio estradizione.

Su Gabriele pende infatti un MAE (mandato d’arresto europeo) da parte dell’Ungheria nell’ambito dell’inchiesta magiara riguardante le azioni di antifascismo militante di febbraio 2023 a Budapest contro la cosiddetta “Giornata dell’onore”, il raduno dei neonazisti di mezza Europa, soprattutto orientale. Gli scontri avrebbero provocato ai neonazisti “lievi ferite” come si legge negli atti; ferite refertate in 8 giorni ma per le quali la magistratura in Ungheria ipotizza le pesantissime accuse di lesioni e soprattutto tentato omicidio.

In totale l’Ungheria ha spiccato 14 mandati d’arresto europeo, 2 dei quali riguardanti persone con cittadinanza italiana.

Per quella vicenda una compagna italiana e un compagno tedesco  si trovano già in carcere a Budapest: il processo inizierà a gennaio 2024.

Da Milano gli aggiornamenti di un compagno solidale. Ascolta o scarica

Prossimo appuntamento solidale: domenica ore 16 sotto il carcere di San Vittore, in piazza Aquileia a Milano, dietro le parole d’ordine “Gabri libero, tutti liberi, tutte libere”.

da Radio Onda d’Urto

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