InfoAut
Immagine di copertina per il post

Report assemblea dom 19/07. Decidere sulla nostra terra, sui nostri corpi e sul nostro futuro

||||

Si è svolta nella giornata di ieri un’assemblea molto partecipata e composita, all’interno della tre giorni di lotta organizzata dal Comitato di Lotta Popolare di Bussoleno. Il momento assembleare organizzato nella giornata di domenica, dal titolo “Prospettive tra ecologia, difesa dei territori e lotte globali”, ha visto la partecipazione di movimenti e lotte da tutta Italia.

Generazioni, territori e sensibilità a confronto a partire dalla esperienza di questo mese di lotta No Tav al tempo della pandemia. Il rapporto tra questi due fatti, la pandemia da un lato e la ripresa della mobilitazione No Tav dall’altro, è stata tematizzata in molti interventi e da molti punti di vista, a partire dalla temporalità con cui si sono dati questi processi.

La riapertura del cantiere in Clarea rappresenta l’evocazione simbolica della “ripartenza” imposta dall’alto, della volontà da parte dei governi, delle istituzioni e delle organizzazioni imprenditoriali di ritornare ad una “normalità” fatta di devastazione ambientale, sfruttamento e messa a profitto delle vite e dei territori.

Dall’altro lato, però, ci sono una serie di domande, di riflessioni, di preoccupazioni per il futuro che derivano dall’esperienza materiale del lockdown e della crisi sanitaria, climatica, economica, sociale e persino di civiltà, che è soggiacente da decenni, ma che è stata sollevata come non mai dalla pandemia.

L’assemblea ha toccato svariati temi, con la consapevolezza che il messaggio che porta avanti da decenni il movimento No Tav oggi assume nuovi significati che si accompagnano a quelli storici: i temi del cambiamento climatico, dell’inquinamento, del ricatto tra salute e lavoro,  di come vengono utilizzate le risorse pubbliche, della salute delle persone e della cura dei territori sono stati al centro del dibattito.

Qui di seguito un report più esaustivo dell’assemblea con alla fine alcune date di iniziativa e mobilitazione (non solo in valle) in cui ci si potrà ritrovare!

SALUTE – COVID E CRISI ECONOMICA

Una delle evidenze di questa crisi, dell’incapacità della società così come è organizzata di tutelare la salute, la vita e la riproduzione complessiva della specie è emersa in tutta la sua brutalità nell’inadeguatezza del sistema sanitario.

L’industria della salute, la messa a profitto, la privatizzazione e l’aziendalizzazione delle istituzioni dedicate alla cura, l’abbandono dei territori, si sono manifestati come un aspetto mortifero della società in cui siamo costretti a vivere.

Le risposte della controparte alla crisi economica e sociale che si sta manifestando sono di corto respiro, prive di una vera capacità di ristrutturazione, in un contesto caratterizzato da uno stato d’emergenza permanente che minaccia ipotesi di governo tecnocratiche.

Si tenta di neutralizzare l’ennesima crisi, i cui costi saranno ancora una volta sopportati dalle donne, dai subalterni, dai poveri, dai lavoratori, quell’esercito che provvede alla riproduzione sociale complessiva della società, ma che di questa riproduzione non gode le ricchezze prodotte.

Il riproporsi ciclico della ‘crisi’, intensificata nel tempo e nella brutalità , investirà una crescente pluralità di territori, ridefinendo le gerarchie spaziali delle catene globali del valore.

Non a caso veniva sottolineato da alcuni interventi come la Lombardia e la pianura padana, centri dell’accumulazione italiana, siano stati lo spazio fisico più colpito dalla pandemia, in quanto compresso tra la valorizzazione capitalistica, l’esasperazione della privatizzazione dei servizi e l’inquinamento endemico.

IMMAGINARI E PROPOSTE PER UNA VITA CHE ABBIA SENSO VIVERE: cura ambiente e prospettive fuori dalle logiche del capitalismo

Da questa crisi sta nascendo, lo ripetiamo, una grossa domanda sul mondo e le società che viviamo.

Nella contingenza esistiamo in un tempo sospeso di un presunto ritorno alla normalità, ma l’illusione probabilmente si romperà in fretta. Ci rimane la percezione, manifesta o implicita, di tutte quelle contraddizioni che la pandemia ha sollevato: il consumo superfluo, la patologia delle forme di lavoro e di produzione, la disumanità della valorizzazione.

Tuttavia, una contrapposizione in embrione sembra già essersi manifestata nei rinnovati conflitti sui posti di lavoro durante le prime fasi del lockdown: quella delle ragioni della vita contro le ragioni dell’economia. Quella stessa irriducibilità esemplificata dal progetto Tav, modello di una rincorsa insensata ad un’accumulazione presentata come necessaria, ma che necessaria non è.

La crisi covid 19 ha avuto inoltre la peculiarità di evidenziare come la politica istituzionale sia “naturalmente” assoggettata alle ragioni dell’economia portate avanti da confindustria in contrapposizione alle ragioni della salute tutelate da comportamenti spontanei collettivi.

La fase che stiamo vivendo si presenta come uno scontro in atto tra chi vuole tenere aperta la possibilità di riprodurre la vita in maniera degna, e chi invece vuole continuare a fare profitto.

La posta in gioco non è il solo sopravvivere: si tratta di risignificare la nostra vita affinché sia degna di essere vissuta in contrapposizione ad un presente angosciato da problematiche, difficoltà, patologie, fatica, e complessiva mancanza di senso.

Questa condizione ci pone il problema di generalizzare queste istanze oltre i territori in cui viviamo, oltre le vertenze specifiche, oltre la quotidianità dello scontro. Riprendere sì il vecchio adagio del “pensare globale e agire locale”, ma consapevoli della necessità di costruire e sperimentare un orizzonte desiderabile e incompatibile con la miseria del presente, come sottolineato da diversi interventi.

L’evocativo presidio dei Mulini, nel suo piccolo, ha avuto la capacità di riproporre la questione della cura del territorio e la centralità delle collettività che li vivono, sfuggendo al meccanismo della delega e dell’aspettativa.

ECOLOGIA E TUTELA DELLA SALUTE VS DISASTRI AMBIENTALI E PROFITTO

La crisi attuale si inserisce nell’oggettività del decorso di certi fenomeni storici ed ecologici del pianeta.

E se la risposta dei governi alla crisi è una nuova ondata di saccheggio, disuguaglianze crescenti e distruzione dell’ambiente in cui viviamo è necessario un nostro avanzamento della prospettiva: calare la questione ecologica nella quotidianità, nella materialità del sociale, un’analisi del rapporto tra la riproduzione sociale e la natura.

L’insostenibilità della produzione industriale del cibo, della cementificazione, della deforestazione, del ciclo dei rifiuti, della logistica e più in generale della produzione delle merci  sono solo alcuni dei temi che si impongono con attualità.

Bisogna iniziare ad indicare i nemici del clima e del pianeta, da Eni, con le sue responsabilità nel disastro del delta del Niger, ad Enel che maschera da riconversione ecologica l’estrazione e il consumo di metano.

Sostenere e radicare le nuove sensibilità che emergono contro il modello estrattivo come nel caso del nascente movimento a tutela delle Alpi Apuane contro le cave di marmo e il loro impatto ambientale.

E’ necessario trovare degli itinerari adatti a rompere i ricatti tra salute e lavoro e a disconnettere le narrazioni ideologiche che collegano il progresso delle società alla crescita economica ad ogni costo.

Tutto questo ci impone di comprendere la complessità della sfida ecologica, con l’ambizione di tradurla in lotte quotidiane e concrete.

COSTRUIRE LA POSSIBILITA’

Le preziose lotte di questi mesi sono state una misura, un’alternativa in fieri, ma non rappresentano ancora delle ipotesi adeguate al durissimo impoverimento di settori significativi della popolazione.

Abbiamo detto domande, salutari domande e possibilità, quelle di una nuova radicalità tutta da conquistare.

Ci si pone davanti la sfida di individuare gli ambiti e i contesti strategici dell’agire e allo stesso tempo le strategie più efficaci per agire negli ambiti e nei contesti.

Alcuni interventi hanno sottolineato la fragilità dei contesti metropolitani, la loro insostenibilità acuita dalla pandemia e dall’inevitabile sospensione temporanea delle attività, elementi che ci restituiscono prospettive feconde. Allo stesso tempo è emersa la necessità di radicarsi e intervenire sui contesti periferici e provinciali dove possibilità e limiti si intrecciano.

E’ stato evidenziato nella discussione il problema di come essere adeguati alla fase, consapevoli che gli orizzonti sono inediti. Sostituire la liturgia autunnale con lenti in grado di cogliere dinamiche nuove che potremmo vedere sollevarsi.

E’ necessario verificare se esiste la possibilità di costruire uno spazio radicale di azione sul tema del clima. Raccogliere e rilanciare le mobilitazioni globali interrotte dal propagarsi del virus puntando su una composizione sociale giovanile, che, come sta dimostrando l’esperienza del presidio dei Mulini, sta sviluppando dei percorsi soggettivi importanti.

Uno dei più grandi limiti che si è rilevato in questa prima fase di risposta dal basso alla crisi è stata la mancanza di una coesione delle istanze e delle rivendicazioni. In poche parole la mancanza di un quadro comune in cui muoversi.

Questo quadro comune è tutto da ricercare e costruire, ma alcune parziali ipotesi da iniziare a sperimentare ci sono: imporre le priorità di chi sta in basso sull’uso delle risorse pubbliche e dare centralità ai processi decisionali delle comunità sui territori.

Questi sono temi storici del movimento No Tav, ma parte della sfida dell’oggi è generalizzarli.

Come portare lotte e metodologie di questo tipo nelle metropoli per renderle più vivibili? Come riprodurre un senso comune che si diffonda nelle province e nelle periferie del nostro paese?

Molte sono le domande che rimangono aperte, ma l’assemblea di oggi è stato un inizio di riflessione importante che andrà rinnovato e verificato nei prossimi appuntamenti.

Il presente è caotico ma promettente, attrezziamoci per il futuro.

CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI

Diversi sono stati gli appuntamenti emersi durante l’assemblea per continuare a confrontarsi e discutere sui temi messi in campo:

Campeggio di Ecologia Politica: 20 – 22 LuglioVenaus

Campeggio dei Giovani No Tav: 29 Luglio – 2 AgostoVenaus

Venice Climate Camp: 8 – 12 settembreVenezia

Dibattito sull’estrattivismo alla Festa Antifascista: 29 agosto – Massa

Da notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

no tav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Macron, à la guerre!

Il presidente francese si lancia in dichiarazioni apparentemente scomposte sulla guerra russo-ucraina, palesando lo “spirito dei tempi” di una parte delle elites europee. Il tronfio militarismo da prima guerra mondiale ci avvicina al disastro.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Agricoltura: la fabbrica impossibile

Non possiamo comprendere queste mobilitazioni senza cercare un nuovo modo di vedere le cose.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

“Difendiamo la nostra terra!” Reportage dalle proteste degli agricoltori Piemontesi

Si tratta di un racconto situato e parziale, a metà strada tra la cronaca e l’analisi, che speriamo possa servire da spunto tanto per una riflessione più ampia quanto per la scrittura di altre analisi situate.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Costante trumpista: la guerra civile latente negli Stati Uniti

In molti avevano creduto che dopo i fatti di Capitol Hill il trumpismo come fenomeno politico sarebbe stato archiviato, presentandosi al limite nelle forme di un estremismo suprematista tanto più radicale quanto residuale.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Palestina, il “senso storico” e noi

Quanto sta accadendo in Palestina crediamo sia un elemento chiarificatore. Lo è sicuramente per le masse che si sono messe in movimento per sostenere la popolazione di Gaza non solo nel mondo arabo, ma anche in tutto l’Occidente.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Salvini: una vita al servizio dei potenti

La nuova trovata di Salvini: una campagna d’odio verso l’islam per distrarre l’opinione pubblica dal genocidio in corso a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Caselle: la propaganda di guerra uccide

Lo schianto della Freccia Tricolore che ha ucciso una bambina di cinque anni ha scosso il paese. Quanto avvenuto però merita una riflessione più profonda sulla militarizzazione della società e sul concetto di sicurezza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Quale futuro ci aspettiamo?

Come incidere in questo scenario? Come porre una rigidità nei confronti delle dirigenze occidentali, a partire dal nostro governo, per frenare l’escalation bellica alla quale stiamo assistendo? Assumendosi il compito di non voler fare parte di chi può essere sacrificabile e, con noi, la nostra parte.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

SPECIALE BANLIEUE | Toute la symphonie ardente

Apriamo questa nuova pagina di approfondimento rispetto alla vicina Francia, per comprendere quanto sta accadendo e per trarne alcuni spunti interessanti da convogliare nella nostra riflessione in questa fase e nel nostro agire.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Cosa ci dicono le banlieue…

Quello che sta succedendo in Francia rende più esplicito il ruolo dello Stato e del suo apparato militare all’interno degli agglomerati urbani. Utilizziamo questi giorni di fuoco francesi e le analisi di chi li osserva da un punto di vista critico per andare più in profondità su alcune questioni.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

VOI SETTE, NOI 99%

Dentro la Reggia di Venaria dal 28 al 30 aprile ci saranno i ministri delle 7 potenze mondiali a parlare di transizione ecologica ed energetica. A Torino si sta costruendo un percorso di avvicinamento che vede coinvolti comitati, associazioni ambientaliste, collettivi studenteschi e giovanili, realtà ecologiste.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefanino Milanesi, una vita per la lotta

Uno dei più noti compagni e protagonisti delle lotte comprese tra gli anni Settanta e quelle odierne del popolo NoTav se n’è andato, improvvisamente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Ste, che la terra ti sia lieve

Se ne è andato Stefano, compagno, No Tav. Come redazione di InfoAut ci uniamo al ricordo del movimento No Tav ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ed affetto ad Ermelinda, ai compagni ed alle compagne che hanno condiviso le piazze, le strade ed i sentieri di montagna con Stefano.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di Via in Val Susa: fino a che punto è lecito tacciare di pericolosità sociale persino chi…non c’era?

Questa volta parto dalle conclusioni, tiro le somme senza scrivere gli addendi, arrivo subito alla sintesi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Tribunale di Torino: conferenza stampa sulla sorveglianza speciale di Giorgio

Questa mattina, alle ore 12.30 davanti al Tribunale di Torino, ci sarà una conferenza stampa sul tema della sorveglianza speciale. In particolare, riguardo l’accanimento giudiziario nei confronti di Giorgio Rossetto, militante di area automoma e No Tav della prima ora.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Lavori pericolosi in Valsusa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da notav.info

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV: il punto sui lavori preliminari

Dicembre 2023: già per i lavori preliminari continua l’accumulo di consistenti ritardi sui cronoprogrammi

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Salvini, Verdini e la marmellata di cemento

L’inchiesta emersa negli scorsi giorni sui giornali che ha portato all’arresto di Tommaso Verdini, figlio del più noto Denis e fratello della compagna del Capitone, ha tutti gli elementi di una classica storia all’italiana: familismo, cemento, appalti e politica.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Salvini: i ministri passano, i No Tav restano

Oggi, nel giorno previsto per la visita di Salvini al cantiere di Chiomonte, i No Tav si sono dati appuntamento per contestare la presenza del ministro all’inaugurazione del tunnel di base e il passaggio di testimone alle ditte appaltatrici.