
Questa mattina una grossa operazione di polizia si è svolta in città, bussando alle case di dodici compagne e compagni con notifiche di misure cautelari, sequestri di telefoni e computer, la perquisizione e il sequestro di SPLIT e di un’aula in via Zamboni 38 assegnata da anni dall’università.

ConvergenX—parole e pratiche in movimento invita tutte e tutti a una giornata di discussione sulla guerra in Ucraina il 15 gennaio a Bologna, in via Zamboni 38

Da questa mattina all’alba è in corso lo sgombero di Via Oberdan 16 a Bologna. L’occupazione era avvenuta subito dopo il corteo della Convergenza per porre l’accento sulla condizione abitativa di migliaia di studenti e studentesse che si confrontano con un mercato immobiliare drogato e fuori controllo.

Ci sembra che lotte sociali e lotta contro la guerra non possano riprodursi come piani separati. E che non sia purtroppo sufficiente dire che le lotte sono già in sé stesse contrapposizione alla guerra.

Dopo l’occupazione di Beyoo, dopo l’oceanico corteo del 22 ottobre, questa mattina è stato occupato un edificio in Via Oberdan 16. Un intero palazzo in pieno centro, di tre piani inutilizzato da decenni, in comproprietà tra l’università e un privato.

Alcune considerazioni a caldo sulla manifestazione del 22 ottobre rivolte in primo luogo a compagn di Bologna. Per rilanciare un dibattito collettivo di cui ci pare ci sia urgenza.

Quello di sabato non è stato un punto d’arrivo, bensì un momento di un percorso iniziato la scorsa estate, che ha attraversato il global strike del 23 settembre e che già guarda al futuro.

Oltre trentamila persone convergono sul capoluogo emiliano e con un lungo corteo arrivano a bloccare la tangenziale e le autostrade. Si apre l’autunno nei movimenti nel giorno in cui il governo Meloni giura al Quirinale.

Il buco nero appresentato dal problema immobiliare a Bologna, di cui abbiamo già ampiamente parlato, non sembra voler cessare.

Un corteo a lungo atteso, che sarà il primo di massa dell’autunno e della fase post-elettorale, e che andrà direttamente ad occupare la tangenziale – ponendo sul piatto del dibattito e del conflitto sociale la questione climatica e del
modello di sviluppo.