InfoAut

Azione alla Face Standard

Domenica 6 ottobre 1974.

 

Il telegiornale dà tra i suoi titoli di testa l’annuncio della devastazione da parte di un commando armato di un impianto industriale alla periferia di Milano. Il servizio all’interno mostra ampie panoramiche di un incendio che ha distrutto un intero magazzino di apparecchiature elettroniche per la telefonia. La località è Fizzonasco, nel comune di Pieve Emanuele. Il magazzino viene indicato come il principale deposito per i prodotti finiti della Face Standard, industria di proprietà della Itt, la multinazionale americana delle comunicazioni. Una decina di individui armati e mascherati, fatta irruzione nel recinto della fabbrica, dopo aver immobilizzato il guardiano, ha applicato il fuoco con taniche di liquido infiammabile alle merci pronte per la spedizione. L’azione è organizzata dalle prime realtà milanesi dell’Autonomia Operaia, che facevano riferimento alla rivista Rosso. I danni vengono indicati in almeno cinque miliardi di lire. Il servizio si chiude indicando la probabile matrice politica dell’azione e citando genericamente un volantino di rivendicazione fatto pervenire al Corriere della Sera. Più che l’azione in sé, preceduta da un lungo lavoro di informazione e di ricognizioni sul posto, viene soprattutto ricordata l’importanza che la cosa ebbe sul piano politico, stante anche la risonanza suscitata e il consenso ottenuto. Infatti a Milano, nessun attacco a un impianto industriale era stato compiuto sino ad allora su una simile scala. L’azione non aveva implicato danni alle persone; la distruzione del prodotto finito non comportava danni salariali per gli operai delle fabbrica. Nel volantino di rivendicazione si diceva a chiare lettere che ”…noi vorremmo che la Itt nel suo bilancio registrasse che il suo deposito di Fizzonasco (Face Standard, Milano, Italia) è bruciato perchè i militanti italiani non hanno dimenticato i compagni trucidati in Cile da Pinochet, servo delle multinazionali… Il deposito di Fizzonasco è bruciato perchè anche noi comunisti dobbiamo sperimentare nuove tecnologie su sempre nuovi obiettivi…”; terminando con un solo slogan finale: ”Mai più senza fucile, dunque: senza tregua per il comunismo”.

La Face fu l’occasione concreta per l’apertura di una discussione sulle forme di lotta che coinvolse un numero incredibile di compagni e portò a una sorta di generale consenso politico sull’accaduto. La stessa rivendicazione dell’azione fu a suo modo anch’essa un’ ”azione esemplare”: per un’intera settimana, lo stesso volantino fatto pervenire alla stampa fu diffuso nelle fabbriche, nelle scuole, nei locali frequentati dai militanti della sinistra, nei cinema del centro e nei cineclub. Tra l’altro, un tragico caso aveva voluto che il 4 ottobre fosse stato ucciso Manuel Rodriguez, il capo politico e militare del Mir cileno. La settimana di rivendicazione permise anche di dare il giusto risalto alla drammatica notizia.

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

autonomiaface standardMilano

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Immagini di classe. Produzione artistica, operaismo, autonomia e femminismo

Jacopo Galimberti, Immagini di classe. Operaismo, Autonomia e produzione artistica, DeriveApprodi, Bologna 2023

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

23 – 24 febbraio: sciopero generale e manifestazione nazionale per la Palestina

Riprendiamo l’appello per la due giorni di mobilitazione per fermare il genocidio in corso in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Solidarietà agli studenti del Severi-Correnti!

Esprimiamo la nostra totale solidarietà nei confronti degli studenti e delle studentesse del liceo Severi Correnti di Milano, che la mattina del 30 gennaio occupavano il loro istituto per denunciare il genocidio in atto in Palestina e contro l’indifferenza per le morti di decine di migliaia di persone sotto le bombe israeliane.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano 2-3 marzo 2024: assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all’abitare

La fase economica, sociale e politica che stiamo vivendo racchiude in sé tutte le contraddizioni che il sistema capitalistico porta in seno.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Milano: dalla montagna alla città contro le Olimpiadi insostenibili

Il 10 febbraio alle ore 15 partirà da Piazzale Lodi a Milano un corteo contro le Olimpiadi Milano-Cortina del 2026.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

27 gennaio: in Italia cortei per la Palestina vietati, confermati o…posticipati

In Italia ieri, sabato 27 gennaio 2024, diverse manifestazioni per il popolo palestinese, come accade costantemente ormai dall’ottobre 2023. In mezzo ci sono le Questure che hanno disposto, con prescrizioni, il divieto dei cortei.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Prima Classe e sfruttamento di classe

Il commissariamento dell’azienda Alviero Martini Spa di Milano per sfruttamento lavorativo è l’ennesima occasione per riflettere sulle trasformazioni delle filiere del nostro paese e sulle devastanti condizioni di lavoro che stanno dietro il tanto celebrato “Made in Italy”.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Milano: sabato 13 gennaio corteo nazionale antifascista. Concentramento alle 15.00 in Piazza Durante

Oltre al sempre più evidente inasprimento di politiche securitarie, misure di segregazione ed esclusione, meccanismi di controllo della popolazione, che negli ultimi decenni stanno caratterizzando la gestione del territorio definito Europa, assistiamo contestualmente al rafforzamento di posizioni di estrema destra.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP28: Extinction Rebellion tinge di verde i fiumi italiani. “I governi parlano, la Terra affonda”

Roma, Venezia, Milano, Torino, Bologna: i fiumi delle principali città italiane sono stati tinti di verde da Extinction Rebellion, con un colorante innocuo, per denunciare l’ennesimo fallimento politico della COP28 e dei governi mondiali nel contrastare la crisi climatica e la sesta estinzione di massa.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La casa è un bisogno. Basta guerre, lusso e capitalismo

Sull’onda della mobilitazione nazionale dell’ottobre scorso i movimenti di lotta per il diritto all’abitare tornano in piazza.