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Marina Raskova e le streghe della notte

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Marina Michajlovna Malinina nasce a Mosca nel 1912, è una ragazza vivace con innumerevoli interessi tra i quali spiccano la musica e le lingue. La sua famiglia desidera infatti per lei un futuro da musicista, ma la morte prematura del padre, e le conseguenti difficoltà economiche, la spingono ad intraprendere studi professionali in chimica.

Conseguito il diploma, nel 1929, e sposatasi con l’ingegnere Sergej Raskova, trova lavoro prima in una fabbrica di colori, poi è assunta come tecnico di laboratorio dall’Accademia dell’aviazione militare sovietica “Žukovskij”. Lì parte e decolla la sua carriera militare: nel 1935 diventa pilota aeronautico e, due anni più tardi, insieme alla collega Valentina Grizodubova stabilisce il record mondiale femminile di volo senza scalo.

Per questa e altre lodevoli imprese riceve l’onorificenza di “Eroe dell’Unione Sovietica”.

Nel 1941 i nazisti, tentando l’invasione della Russia con l’ ”Operazione Barbarossa”, segnano in modo inevitabile l’entrata dell’URSS nel secondo conflitto mondiale.

La Raskova, per via della fama guadagnatasi, inizia a ricevere centinaia di lettere da parte di giovani donne russe desiderose di dare il loro contributo nel conflitto. Decide così di intercedere presso gli alti comandi militari al fine di ottenere il permesso per formare un reggimento aereo di sole donne.

L’8 ottobre 1941 viene autorizzata la costituzione di tre reggimenti di donne pilota. All’appello rispondono migliaia di giovani volontarie ma solo 1000 sono selezionate.

Uno di questi tre reggimenti, il 588° reggimento bombardamento notturno, aveva base a Stalingrado ed era equipaggiato da biplani Polikarpov Po-2, in legno e tela. Aerei modesti solitamente usati per l’addestramento e poi per lavori agricoli, non erano dotati di alcuna strumentalizzazione per il volo notturno e per il puntamento bombe, ma erano molto manovrabili e, caratteristica stranamente positiva, erano estremamente lenti. La lentezza infatti li rendeva difficilmente attaccabili dai caccia notturni tedeschi che, anche se più potenti, avevano però una velocità di stallo nettamente superiore.

Lo stormo russo fece il suo ingresso l’8 giugno 1942 in un raid contro il quartier generale di una divisione tedesca.

Aerei di giovani donne impavide volavano silenziosi quasi tutte le notti sopra gli accampamenti tedeschi creando non pochi problemi ai nazisti che non solo non riuscivano a chiudere occhio, ma non riuscivano neppure ad abbattere in modo definitivo quei piccoli biplani così fastidiosi.

Il 588° ha continuato le sue missioni fino alla fine della guerra compiendo più di 23.000 missioni e sganciando circa 3.000 t di bombe. Grazie alle notevoli doti tattiche della Raskova, l’unità riportò numerose vittorie e, per tali successi, ottenne il titolo onorifico di “Guardie” per poi essere nuovamente ribattezzata, nel 1943, “46 Reggimento delle Guardie da Bombardamento Notturno Taman”.

Il soprannome “Streghe della notte” fu invece coniato per loro dal Capitano tedesco Johannes Steinhoff che scrisse, in una nota del 1942: “Non ci capacitiamo del fatto che i piloti sovietici che ci stanno dando i più grossi problemi siano donne. Non temono nulla, vengono di notte a tormentarci con i loro obsoleti biplani e non ci fanno chiudere occhio per molte notti”.

Marina Raskova, per la sua fama e le sue attitudini, è ricordata come la “Amelia Earhart” sovietica, mentre, ventitré aviatrici dello stormo, furono decorate con la Stella d’Oro e insignite del titolo “Eroe dell’Unione Sovietica” facendo divenire così il reggimento l’unità aeronautica femminile più decorata di tutta l’URSS.

Guarda “LE STREGHE DELLA NOTTE – Le Eroiche Aviatrici di Marina Raskova“:

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