InfoAut
Immagine di copertina per il post

El Salvador – Oscar Romero

||||
||||

Oscar Romero era nato il 15 agosto del 1917 a Ciudad Barrios, nel nordest di El Salvador, e venne ordinato sacerdote nel 1942. Trent’anni dopo fu nominato arcivescovo di San Salvador.

Nei primi discorsi e nelle prime lettere che produsse come arcivescovo condannò la guerriglia di sinistra che combatteva nel paese, sostenendo che la violenza non era giustificabile, se non in casi estremi. Scrisse che il materialismo marxista era una negazione della dottrina cattolica e quindi sarebbe stato «autodistruttivo e insensato» adottarlo all’interno della Chiesa.

Nonostante le sue prese di posizione, Romero era molto distante dal feroce anticomunismo dei vescovi argentini e dal loro atteggiamento nei confronti della dittatura di Videla. Nel 1977 venne assassinato a El Salvador Rutilio Grande, un sacerdote gesuita e amico personale di Romero. Grande era un esponente della Teologia della Liberazione che aveva a lungo lavorato con i contadini più poveri e aveva duramente criticato il governo, all’epoca in mano ai militari. L’omicidio colpì profondamente Romero, che tempo dopo disse: «Quando guardai Rutilio che giaceva morto davanti a me pensai: “Se lo hanno ucciso per ciò che faceva, allora io devo seguire il suo stesso sentiero”».

Romero cominciò a parlare sempre più spesso delle divisioni e delle ingiustizie sociali di El Salvador e condannò gli assassinii e le torture che il governo portava avanti nei confronti degli oppositori politici. Intanto i rapporti tra il governo e la Chiesa peggioravano sempre di più: la giunta militare voleva che nel governo entrassero dei sacerdoti e chiedeva un appoggio forte da parte della Chiesa.

Di fronte al rifiuto di Romero e di altri sacerdoti di schierarsi apertamente con il governo, la giunta cominciò a chiudere le scuole religiose e a perseguitare i sacerdoti che come Grande lavoravano con gli strati sociali più poveri della popolazione.

Nel 1979, un colpo di stato depose il governo militare del colonnello Molina, non più ritenuto in grado di tenere a bada la guerriglia di sinistra e le altre tensioni sociali che attraversavano il paese. Ma la nuova giunta, di cui facevano parte diversi militari liberali e alcuni civili, non riuscì a fermare le violente azioni repressive che l’esercito e soprattutto le bande paramilitari – i famosi “squadroni della morte”, espressione nata pochi anni prima in Brasile – continuavano a compiere nei confronti dei movimenti studenteschi, mentre la guerriglia continuava a diffondersi in tutto il paese.

La giunta venne sciolta e al governo venne chiamato José Napoleon Duarte, ex sindaco di El Salvador che aveva perso le elezioni contro il colonnello Molina e si trovava in esilio in Venezuela. In molti all’epoca videro nel comportamento di Duarte una scelta opportunistica e considerarono la sua figura soltanto un paravento per il governo dei militari.

In quei mesi, dopo aver brevemente creduto che il colpo di stato del ’79 potesse rappresentare una svolta liberale per il paese, Romero era ormai diventato uno dei più accesi critici del governo. Nel 1980 scrisse al presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, chiedendogli di cessare l’invio di aiuti al governo del Salvador. Per questa ed altre iniziative, Romero diventò una figura conosciuta in tutto il mondo. Visitò l’Europa e incontrò papa Giovanni Paolo II. Durante il viaggio spiegò che era impossibile sostenere il governo di El Salvador perché appoggiava le torture e gli assassinii compiuti dai gruppi paramilitari.

Romero aveva un seguito enorme nel suo paese, grazie ai suo sermoni domenicali trasmessi alla radio. All’epoca erano il principale, se non l’unico, modo che i salvadoregni avevano per conoscere cosa stesse accadendo veramente nel paese. Durante i sermoni Romero leggeva la lista delle sparizioni, degli assassini e delle torture degli oppositori politici. Romero venne ribattezzato “la voce dei senza voce”.

Romero sapeva che la sua attività gli aveva procurato numerosi nemici e che la sua vita era a rischio. Nei suoi ultimi sermoni ricorreva spesso il tema del martirio e del suo sacrificio per la causa dei poveri e degli oppressi. «Come cristiano – disse – non credo nella morte senza resurrezione. Se mi uccidono, io ritornerò ancora a fianco al popolo salvadoregno».

Nonostante le continue minacce alla sua sicurezza, Romero continuò a tenere i suoi sermoni. Le chiese dove parlava erano spesso così piene che bisognava tenere le porte aperte mentre i fedeli si affollavano all’esterno. La mattina del 24 marzo del 1980 Romero stava partecipando a una di queste funzioni, nella piccola chiesa della Divina Provvidenza nella capitale San Salvador.

Secondo i testimoni, verso la fine della messa, un’automobile arrivò davanti alla chiesa e venne parcheggiata proprio davanti all’ingresso. Dalla macchina uscì un uomo solo che appoggiò un fucile alla portiera dell’auto aperta. L’entrata della chiesa era spalancata, quindi l’uomo prese la mira, lì dove si trovava, e sparò un solo colpo. Romero, colpito alla testa, cadde immediatamente. Secondo la registrazione audio della funzione religiosa, il colpo venne sparato durante la consacrazione eucaristica, mentre Romero alzava il calice verso l’alto.

Nessun individuo né alcuna organizzazione vennero mai condannati o rivendicarono l’assassinio. I responsabili, però, sono ritenuti quasi all’unanimità le squadre della morte paramilitari che all’epoca erano comandate dall’ex maggiore dell’esercito Roberto D’Aubuisson. Questi gruppi paramilitari erano tra i più criticati nei sermoni di Romero.

Guarda “Última homilía en la catedral de monseñor Oscar Romero“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Formazione

La scuola dei sogni di Valditara: nazionalista, reazionaria, militarista. Annunciati i futuri programmi scolastici

La scuola di Valditara è fatta di programmi che ricordano altri periodi storici: le poesie imparate a memoria, la Bibbia in classe, la storia “italica” nel programma scolastico. Sono alcune delle indicazioni anticipate dal ministro dell’Istruzione e del Merito del governo Meloni, previste per l’anno scolastico 2026/27. Le nuove indicazioni redatte in commissione ministeriale per la futura riforma scolastica, tra le altre […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Franco Piperno: una voce che continua a risuonare

Oggi, 17 gennaio, alle ore 18, Radio Ciroma aprirà i suoi microfoni per un momento speciale, dedicato alla memoria di Franco Piperno, uno dei suoi fondatori e figura ispiratrice per generazioni. da Radio Ciroma Sarà una trasmissione intessuta di ricordi, testimonianze e contributi di chi ha avuto il privilegio di condividere un tratto del cammino […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cessate il fuoco nella Striscia di Gaza: facciamo il punto con Eliana Riva

“Cessate il fuoco”: è la notizia che da ieri sera poco dopo le 18 occupa le prime pagine di tutti i giornali, dopo la dichiarazione su Truth da parte di Donald Trump che si è intestato l’accordo tra Israele e Hamas.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco! Un ricordo di Claudio Dionesalvi

Lunedì notte se n’è andato Franco Piperno. Calabrese, militante, dirigente politico dell’autonomia, fondatore di Potere Operaio, esule, docente di fisica e amante tanto di ciò che si muove in terra quanto di quel che resta fisso in cielo. In diretta con il compagno Claudio Dionesalvi – un ricordo e qualche considerazione, alla luce della idee […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cessate il fuoco(?) su Gaza

Imminente l’accordo di cessate il fuoco su Gaza e di scambio di prigionieri – con la mediazione di Usa, Qatar, Egitto – che dovrebbe prevedere nei primi 42 giorni il rilascio di una parte degli ostaggi e la liberazione di prigionieri politici palestinesi, mentre Israele terrà il controllo del corridoio Filadelfia tra Gaza ed Egitto […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Palantir comincia la guerra civile nella difesa americana

Nei racconti di Tolkien i Palantir sono le pietre veggenti e vedenti presenti nel Signore degli Anelli il cui nome significa “coloro che vedono lontano”. di Nlp da Codice Rosso In linea con il testo “Magical Capitalism”, di Moeran e De Waal Malefyt, che vede il magico delle narrazioni come un potente strumento di valorizzazione del brand […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

«Vogliamo uno spazio largo contro l’idea di governo delle città che ha la destra»

Ripubblichiamo questa intervista fatta ai compagni e alle compagne di Quarticciolo Ribelle in vista dell’assemblea cittadina che si terrà sabato 18 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’escalation di Erdogan contro il Rojava

La Turchia e le milizie islamiste filo-turche, in particolare l’Esercito nazionale siriano (SNA), stanno sfruttando lo spostamento di potere a Damasco per colpire le aree di autogoverno controllate dai curdi nella Siria settentrionale e orientale. Ankara giustifica queste azioni sostenendo che i gruppi che operano nella regione, in particolare le Unità di difesa popolare curde […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco, maestro vero

Franco Piperno ci ha lasciato. Fisico di fama internazionale, intelligenza di rara curiosità, tra i fondatori di Potere Operaio e di Radio Ciroma, con Franco abbiamo un grande debito. Di quelli che si hanno con i maestri. Un termine che non usiamo a caso, perché a dispetto di quanto scritto dai soliti sciacalli anche in […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Palestina: 23 denunce e 17 fogli di via da Brescia per il blocco dell’azienda armiera Leonardo. Denunce di abusi subiti in questura

Si è chiusa con 23 denunce e 17 fogli di vita l’iniziativa di lotta di Extinction Rebellion, Ultima Generazione e Palestina Libera a Brescia, con il blocco – lunedì 14 gennaio – di Leonardo, azienda armiera italiana controllata al 30% dal Ministero dell’economia e finanza, coinvolta nella vendita di armi in mezzo mondo, compreso Israele, da 15 mesi impegnato nel genocidio del popolo palestinese.